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Laudato Sì, Trivelle No

UN E-BOOK DA SCARICARE GRATUITAMENTE PER IL REFERENDUM E OLTRE

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Per cogliere l’occasione del referendum, occorre, oltre che recarsi a votare, andarci consapevoli della posta in gioco. Con questa intenzione è stato prodotto un e-book curato da Angelo Consoli e arricchito da contributi di molteplici esperienze e raccolti da più siti, oltre che da riflessioni che rappresentano culture non più ancorate al mondo dei fossili. Opera di notevole valore scientifico e culturale, che illustra una economia solare, sostenibile, digitale e circolare che già è in campo e che necessita solo di essere conosciuta e divulgata, si presenta di facile e stimolante lettura, con una riconoscibile finalità propositiva.

Si tratta di dare un punto di riferimento e sinergia  alla variegata galassia del mondo della sostenibilità,  che comprende non solo i Comitati NO TRIV e le organizzazioni ambientaliste (che non sono sufficienti a fare massa critica per arrivare al quorum), ma anche le comunità dell’energia e il mondo delle rinnovabili, banche del riuso, Gruppi di Acquisto Solidale e filiera corta in agricoltura, mobilità sostenibile, sharing economy  e economia collaborativa, consumatori consapevoli, imprese sociali ed etiche, giuristi ambientalisti. Produzioni tipiche, stampa3D, sistemi di accumulo a idrogeno, Smart grid e sensoristica, economia digitale,monete parallele, banche del tempo, mondo dell’open source e del free software, “prosumer” , gruppi e movimenti femminili e per l’eguaglianza  di genere, medici per l’ambiente, l’internet delle cose e tutto il mondo del modello economico distribuito.

Si tratta di presentare l’esistenza non solo potenziale ma anche attuale di un modello energetico alternativo ad alta intensità occupazionale in sostituzione dell’ormai superato modello fossile che invece il governo vuole portare avanti.

Questo e-book è stato messo a disposizione di tutti secondo la formula del creative Commons, (e per questo va apprezzato il coraggio visionario della Editrice Aracne) e vale la pena che venga diffuso, discusso, confutato se occorre e arricchito.

Ecco la versione definitiva scaricabile gratuitamente di “Laudato SI Trivelle NO – Manuale di Sopravvivenza per italiani che non vogliono morire fossili” qui

Clicca qui per la versione integrale 50mb

Clicca qui per la versione riassuntiva 1.83mb

Clicca qui per la Copertina 513kb

Tra i molti contributi:  Jeremy Rifkin; Livio de Santoli; Piero Lacorazza; Enzo Di Salvatore; Andrea Bo, Virginio Colmegna, Mario Agostinelli, Luca Pardi, Angelo Consoli, Rosario Trafiletti, Rosalba Giugni, Yvan Sagnet, Nicola Conenna.

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Mille piazze, un mare di Sì

IN TUTTA ITALIA TRE GIORNI DI MOBILITAZIONE PER FERMARE LE TRIVELLE IL 17 APRILE

Ci sarà un “Vota SI’ per fermare le trivelle” lungo quanto l’Italia, nell’iniziativa di mobilitazione nazionale “Mille piazze, un mare di sì” che si tiene da oggi fino a domenica. Si farà informazione di base sui contenuti del referendum, magari organizzata dagli studenti, come succede a Sondrio, oppure si andrà in carovana ciclistica a tappe come previsto tra Teramo e Pineto. Si useranno toni ironici come a Bari che dice “No alle trivelle, sì alle friselle” organizzando attività sportive e ludiche alla spiaggia Pane e Pomodoro oppure ad Arcore con la biciclettata “Pedali e pedivelle contro le trivelle!”.

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Si metteranno in luce i guai delle trivelle anche a terra a Villa d’Agri, in provincia di Potenza, dove parleranno le aziende agricole biologiche che resistono al petrolio e soprattutto a Taranto, nel flash mob che vedrà centinaia di passeggini vuoti sfilare per chiedere un altro sviluppo. A Milano ci sarà un set fotografico con sdraio e ombrelloni in “Mettici la faccia, il mare a Milano!” mentre a Napoli sarà organizzato un presidio e una catena umana “sporchi di petrolio”. E sarà un vero e proprio sì lungo 12 miglia quello che verrà tracciato con “SiPedala!”, una biciclettata dal Parco del Valentino ai Giardini della Cavallerizza Reale per sensibilizzare e invitare i torinesi a votare il 17 aprile.

A tirare la volata al referendum che si tiene tra soli 9 giorni, saranno in tutta la penisola una miriade di eventi, incontri, avvenimenti, assemblee, proiezioni di film o semplici gazebo informativi organizzati localmente e messi in rete dal Comitato nazionale “Vota Sì per fermare le trivelle”. Una marea blu, stavolta, che si mobilita per ricordare le ragioni del sì: la spinta verso un futuro energetico sostenibile, le preoccupazioni per il clima che cambia, la sicurezza del mare, la richiesta di partecipazione alle scelte di politica ambientale e anche la difesa di uno strumento, il referendum, che si vuole privare di significato sostenendo l’astensione.

“In questi soli due mesi di attività, le circa 300 organizzazioni che compongono il comitato hanno messo in movimento intelligenza e creatività per superare il percorso a ostacoli che era stato disegnato per oscurare il referendum”, dice la coordinatrice del Comitato Vota sì per fermare le trivelle Maria Maranò. “Oggi, la consapevolezza sulla consultazione e sulla sua importanza sono enormemente cresciuti. L’informazione sulla posta in gioco – quella di un paese che valorizzi le sue risorse rinnovabili invece di puntare sullo sviluppo fossile – sta arrivando ai cittadini, abbiamo solo 10 giorni di tempo per raggiungere tutti gli italiani e invitarli ad andare a votare e a votare SI contro le trivelle”.

Le iniziative organizzate di comitati locali Vota Sì per fermare le trivelle, dalle organizzazioni  ambientaliste, sportive, culturali, agricole, del lavoro, del turismo, enti locali e da gruppi di cittadini volontari che si terranno in centri piccoli e grandi di tutta Italia nel week end tra l’8 e il 10 aprile sono sul sito www.fermaletrivelle.it.

Di seguito solo alcuni degli appuntamenti:

Venerdì 8 aprile

VICENZA – Chiostri S. Corona ore 20.30, Dibattito con Roberto Ciambetti (Presidente Consiglio regionale) , Roberta Radich (Coordinamento nazionale. No Triv), Valentina Dovigo (Consigliere comunale Vicenza).

ANCONA – Visita studio della delegazione della piattaforma One Adriatic, la rete di associazioni che ha lavorato per contrastare le trivellazioni in Croazia, Slovenia, Montenegro, Albania e Bosnia Erzegovina. Conferenza stampa ore 11 presso l’Aula del mare, Largo Moro Santa Maria.

PERUGIA – Presentazione del Dossier “Sporco Petrolio” di Legambiente al Festival Internazionale del Giornalismo – ore 11 Sala Partecipazione.

AMELIA (TERNI) – “In nome del petrolio” – ore 21 sala Boccarini, piazza A. Vera Assemblea pubblica sul referendum contro le trivelle, parteciperanno: Gianni Di Mattia (Legambiente Umbria) e Francesco Fossati (Legambiente Amelia). Seguirà la proiezione del film “Nero petrolio”.

ROMA – DiStrada Festival – Largo Dino Frisullo – ex Mattatoio ORE 17 fino a domenica 10 aprile ore 24,00. Evento gratuito per bambini e famiglie sulla Strada declinata in vari modi. organizzato da Consorzio Città dell’Altra Economia

ROMA- “Il referendum del 17 aprile: le trivellazioni in mare e le ragioni per votare Sì”. Incontro-dibattito sul referendum e presentazione del documentario indipendente “Italian Offshore” – organizzata da Centro Livio Maitan.

ROSETO DEGLI ABRUZZI (TERAMO) – Reading di poesia “La Trivella”.  Via E. de Amicis, 13 alle 21

NAPOLI –  Piazza serale informativa e aperitivo a Largo Giusso

SALERNO – Concerto Referendum Vibration, circolo Arci MumbleRumble

CELLINO SAN MARCO (BRINDISI) – “Ecco perché #VOTOSÌ al referendum del 17 aprile” – Piazza Aldo Moro – 19:30-20:30 – Incontro pubblico con Daniela Spera, Coordinamento No Triv – Terra di Taranto.

CATANZARO – “La montagna e il mare per dire stop alle trivelle” – Ore 14 fino a sera, la Lega Nazionale Montagna Uisp sarà a Káulon (Monasterace Marina). Chi vuole partecipare lo può fare da terra, da mare, col treno, in auto, a piedi, in bici, in moto, in canoa e a cavallo.

PALERMO – “17 Aprile : Vota SI per un percorso verso la sostenibilità”. Alle Vecchie Stalle del Castello. Interverranno Aurelio Angelini docente universitario UNIPA, sociologia dell’ambiente e direttore UNESCO Sicilia; Mario Cicero, direttore Distretto turistico delle Madonie.

Sabato 9 aprile

IVREA –  “Bicifestazione energie pulite in movimento!” , Piazza Ottinetti dalle 15 alle 19. Appuntamento con le biciclette per percorrere l’anello della città e accogliere i ciclisti che arrivano da

Quincinetto, Piverone, Parella e Strambino. Dalle 16,30 festa, merenda, happening artistico, musica. Organizzato da Comitato “Vota SI per fermare le trivelle Eporediese”

SONDRIO – “Quello che le televisioni non dicono”, piazza Garibaldi alle 13  – Gli organi di stampa locali non parlano del referendum, lo fa un gruppo di studenti che ha realizzato un documento di approfondimento.

GENOVA – Una giornata in piazza, dalle 15,30 alle 18,30. Banchetti informativi; laboratorio sulle energie rinnovabili e su quelle esauribili; gioco “un mare di petrolio; attività con il paracadute. Performance musicale. Murales mobile “Lascia il tuo segno per fermare le trivelle”.

TAGLIO DI PO (ROVIGO) – Dibattito ore 9,30 al Museo della Bonifica Idrovora Cà Vendramin con Ilario Si-monaggio (Cgil), Roberto Ciambetti (Presidente Consiglio regionale), Gian Carlo Mantovani (Direttore Consorzio bonifica Delta Po), Luigi Lazzaro (Legambiente).

TREVISO – Dibattito    Loggia Cavalieri, Piazza Signori alle 17. Partecipano Roberto Ciambetti (Presidente. Consiglio regionale), Andrea Zanoni (consigliere regionale), Marina Salvato (Comitato Vota Sì), Fausto Poz-zobon (Legambiente), Antonio Zamboni (Slow Food Veneto), Franco Zecchinato (Aiab), Nicola Atalmi (Cgil), don Albino Bizzotto.

BOLOGNA –  Percorso di sensibilizzazione al voto del 17 aprile, tutti vestiti d’azzurro. Appuntamento alle 14.45 nei pressi della fontana del Nettuno, “Il dio del mare”, per un’azione di visibilità in gruppo. Percorso itinerante per la T (Rizzoli) accompagnato da musicanti in acustico. Biciclettata con ritrovo alle 16.30 in via Rizzoli e partenza alle 17 – arrivo in  via Orfeo in festa. Organizza Comitato Vota SI per fermare Le Trivelle di Bologna.

PERUGIA – “Mass Mob”, incursioni nell’ambito del Festival Internazionale del giornalismo piazza 4 Novembre dalle ore 11 in poi.

PESCARA – Conferenza Stramba – Flash mob nei pressi della Nave di Cascella dalle ore 11. Saranno presen-ti, tra gli altri, la Presidente di Legambiente, Rossella Muroni; il vice presidente del WWF Italia Dante Ca-serta; il comico abruzzese Germano D’Aurelio, in arte ‘Nduccio; una delegazione della piattaforma One Adriatic, che riunisce le associazioni ambientaliste di tutti i Paesi adriatici (Italia, Croazia, Slovenia, Monte-negro, Albania e Bosnia Herzegovina) e i membri del coordinamento regionale “17aprilevotasi” che orga-nizza l’event).

CHIETI – “Vota sì: pane e olio e non petrolio”: dalle 16 alle 21, assaggio, degustazione, intrattenimento, al-legria e informazioni con l’olio buono protagonista. Partecipa il gruppo musicale “Compagni di Viaggio”.

PINETO (TERAMO) – “SI Pedala. Biciclettata per il Referendum e Concerto” – Villa Filiani dalle 9,30 alle 19. Live: La scienza In Valigia, Luca Bassanese – Mercatini e artisti di Strada.

SALERNO –  Critical Mass e manifestazione sulle fonderie pisano con concerto

TARANTO – “Mai più passeggini vuoti a Taranto” – Piazzale Democrate dalle  10 alle 13 – Corteo dei passeggini vuoti verso il ponte Sant’Eligio e parata sul mare di imbarcazioni (con i rematori della Magna Grecia e del Palio).  Accompagnamento musicale (cornamusa di Roberto Shambu e musicisti del Paisiello). Organizzato da: Genitori Tarantini, WWF Taranto, Taranto Lider, Legamjonici, Coordinamento NO TRIV Terra di Taranto

VILLA D’AGRI (POTENZA) – PrimaveraBioAiab in Val d’AgrI – c. da Barricelle di Marsicovetere – Dalle 9 alle 20 un viaggio in Val d’Agri nelle aziende agricole biologiche che resistono al petrolio.

CROTONE – “STOP TRIVELLE” – Lungomare zona navale ore 10 – La Uisp Crotone, in collaborazione con altre associazioni del terzo settore, organizza una manifestazione di sensibilizzazione per la cittadinanza allestendo una serie di stand informativi, a cui si affiancherà un dibattito sul tema del referendum e si coinvolgeranno le cooperative della pesca con le loro barche per effettuare una dimostrazione in mare.

COSENZA- – Flash Mob ore 16,30 in Corso Mazzini (Municipio); ore 17,30 in via Brenta, dibattito pubblico sulle ragioni del SI al Referendum del 17 Aprile. Partecipano Stefano Ciafani, direttore Legambiente; Fran-cesco Delia del Comitato Regionale Vota SI per Fermare le Trivelle; Umberto Calabrone, Camera del Lavo-ro CGIL Cosenza; Massimo Covello, FIOM Calabria; Ciro Bacci, FIM CISL; Vincenzo Farina, Confesercenti- FIBA.
SIRACUSA – “Perché partecipare al referendum” – Centro giovanile – Viale Piersanti Mattarella, ore 18. Organizzato da Il Comitato No Triv Sicilia

PALERMO – “Veleggiata U mari un si spirtusa”, Porticciolo della Cala, ore 10. A bordo delle imbarcazioni della Lega Navale Italiana – Sezione Palermo Centro, si svolgerà una veleggiata, in collaborazione con il gruppo locale di Greenpeace, per sensibilizzare al voto contro le trivellazioni in occasione del Referendum.

AGRIGENTO – “Piazza per un mare di sì” alle ore 17, in piazza Marconi. Un flash mob in tutti i partecipanti contribuiranno con la loro attiva presenza a disegnare sulla piazza un grande VOTA SI umano. Organizzata da Comitato Agrigento “Vota SI per fermare le trivelle”

Domenica 10 aprile

MILANO – Festa del Riciclo, dalle 10 alle 19, con punto informativo sulle trivelle e set fotografico “Il mare a Milano”.

BRESCIA – Manifestazione “Basta Veleni per il diritto alla salute e al futuro”, ore 14,30 al Parco Gallo Via Ce-falonia.

VARESE –  In bici contro le trivelle, ore 11 Lago di Varese, partenza da località Schiranna.

ARCORE – “Pedali e pedivelle contro le trivelle!” a Largo Vincenzo Vela (ingresso parco Villa Borromeo). Ritrovo ore 9.

NAPOLI –  Presidio alla rotonda Diaz e catena umana con partecipanti sporchi di petrolio e striscioni sul lun-gomare con le barche.

CAMPOBASSO – Un flash mob con un mare di petrolio nero. Piazza Municipio, ore 12 organizzato dai ra-gazzi dell’UDS Molise e Legambiente Molise.

BARI- “No alle trivelle, si alle friselle” presso Spiaggia Pane e Pomodoro, ore 10. Esibizioni e competizioni sportive, dalla canoa alla barca a vela, dalla pallavolo al beach tennis. Ci sarà spazio anche per la degustazione di un prodotto tipico pugliese come le friselle. Organizzata da Comitato Uisp Bari

LICATA (AGRIGENTO) – “Arte, musica, cultura contro le trivelle” a Piazza Elena, dalle 10 alle 23. Saranno allestite mostre, proiezioni e spazi per dibattiti. Organizzata da Coordinamento referendario “Licata vota SI contro le trivelle”.

TARANTO – “Flash mob in bicicletta”, Lungomare Arsenale. In bicicletta per via Di Palma, piazza Immacolata, via D’Aquino per dire “Stop trivelle! Al referendum Voto Sì”. Organizzato da Comitato Vota Sì per fermare le trivelle di Taranto

PALERMO – “Abbracciamo il Mare, catena umana: stop alle trivelle” alla Spiaggia di Mondello (tra il lido “Ombelico del Mondo” e il Charleston), ore 10.Si potrà partecipare a un Drum Circle, segue esibizione estemporanea di Danza Africana, poi tutti i partecipanti saranno coinvolti a realizzare una catena umana lungo tutta la spiaggia al ritmo di musica dei Djembe. Organizzata da CostruiamoBeneComune Palermo e Greenpeace.

PALERMO – “Si Amo il Mare, due ruote contro le trivelle”. Partenza da Piazza Castelnuovo alle 10.30. Peda-lata nel centro storico della città e arrivo alla Cala- Oganizzata da Sicilia a Ruota Libera e Incontemporanea – Arte Attiva.

LICATA – “Licata in festa per il Si al referendum”, ore 10.30 Una giornata all’insegna dell’ informazione e della partecipazione attiva. Dibattiti , spettacoli e molto altro per la sensibilizzazione al referendum del 17 aprile. Organizza Comitato referendario Licata

MODICA – “Dobbiamo essere un mare”, ore 16, scalinata di San Pietro. Flash mob con un capo di abbiglia-mento azzurro. Organizza Legambiente Modica Circolo Melograno.

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Referendum: rottamare gas e petrolio? Ma scherziamo?!

dal Blog di Mario Agostinelli

logo-il fatto quotidiano 2015L’impegno di quegli accaniti sostenitori delle installazioni in mare che, ancora anneriti dai fumi del petrolio e del gas pompato dalle trivelle, sbraitano in TV per i posti di lavoro che andrebbero persi, male si attaglia all’ammirazione che gli stessi manifestano per un futuro fatto di smartphone di ultima generazione e per la “manifattura 4.0”, tutta impreziosita – a loro dire – di robot luccicanti, di software inodori e di pochi addetti, abbigliati in tute impeccabili con il brand della ditta. Una incoerenza, la loro, che si spiega col fatto che dietro l’oro nero che sgorga dal mare si cela la prosaica e sempiterna propensione a cercare affari attraverso le lobby attrezzate a stabilire le connessioni tra economia e politica mediante il familismo e l’intramontabile geometria del cerchio magico.

Non si direbbe il momento giusto per procrastinare la filiera delle fonti fossili dopo l’ammonimento della Cop21 di Parigi che, pur con limiti evidenti per mancanza di controlli e di vincoli cogenti per il contenimento delle emissioni, auspica un limite di 1,5 gradi di aumento della temperatura media terrestre entro il 2050. E ancor più temeraria si direbbe l’insistenza per l’estrazione di gas e petrolio in un mare tra i più belli e fruibili d’Europa, così come l’ammodernamento della più estesa e voluminosa piantagione idrocarburica di terraferma in Europa, con la disseminazione di pozzi di Total e Shell per le colline che circondano il Monte Vulture, scavando e perforando accanto ai filari dell’Aglianico, ai fagioli di Sarconi, le melanzane rosse di Rotonda, i peperoni gialli di Senise e il caciocavallo (lo dicono tutti i visitatori) più buono del mondo.

Ma, se le emissioni di climalteranti vanno ridotte, il petrolio è ai minimi e le royalties che può riscuoterne il governo pure e, per di più, si rischia su paesaggio e qualità dell’ambiente in cambio di pochi, improbabili e temporanei posti di lavoro, che vantaggio ci sarà mai per giustificare lo sconquasso dovuto a pozzi e trivelle? E se, oltre l’esiziale questione ambientale, ci sono sospetti e indagini che riguardano elementi di corruzione, diventa allora commendevole, dopo gli ipocriti apprezzamenti rivolti alla Laudato Sì e la condivisione dell’allarme lanciato da 135 Paesi sottoscrittori dell’accordo di Parigi, la difesa a tutto campo del sito petrolifero di Tempa Rossa. E, nondimeno, di un emendamento, oggetto di una tempestiva e disonorevole comunicazione del ministro dello Sviluppo al fiduciario della Total.

Le attenzioni per il greggio italiano non rappresentano semplicemente un ‘caso Guidi’, come è stato frettolosamente catalogato dai media. C’è tutta una successione di eventi che dà il segno di una politica energetica del governo estranea agli interessi del paese, subalterna a vecchie logiche e interessi e contrapposta alla svolta invocata dalla crisi climatica in corso. Il passaggio da una strategia di conservazione, con un sistema centralizzato di produzione, ad un’alternativa energetica che conti sul risparmio, la micro-generazione e il coinvolgimento delle comunità locali, richiede discussione e democrazia. Solo se le si vuole evitare, si spiegano la disinvoltura con cui il referendum del 17 aprile è stato indetto in tempi impraticabili per un dibattito autentico; l’invito ai cittadini di disertare le urne; l’impedimento ai parlamentari, trattenuti a Roma anche la settimana ventura, di partecipare ad una campagna elettorale come auspica la Costituzione.

Siamo nel mezzo di una crisi energetica, forse la più importante nella storia dell’umanità, in cui le contraddizioni interne al sistema dominante non possono più essere risolte ristrutturando il sistema tale e quale, ma inducono ad un periodo di transizione caratterizzato da instabilità e oscillazioni sempre più estreme tra varie alternative possibili di uscita dalla crisi. Molte evidenze ci dicono che stiamo andando verso la svolta: il risultato delle pressioni dei cittadini diventa coerente e ci si dirige verso un sistema energetico differente, socialmente e ambientalmente- e non solo economicamente – desiderabile. Ciò che dovremmo fare è innanzitutto cercare di comprendere in modo analitico ciò che sta succedendo. È indispensabile uno sforzo di analisi per collocare le nostre scelte nel presente, affinché le cose prendano il corso meno sconsigliabile. Pertanto, meglio rischiare di rottamare qualche trivella, che rinunciare al diritto e alla libertà di contribuire votando ad un futuro auspicabile.

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Referendum del 17 aprile

Il 17 aprile 2016 saremo chiamati alle urne per un referendum contro la durata indefinita delle trivellazioni per combustibili fossili a mare, entro le dodici miglia marine.

Breve nota per approfondire il tema a cura di Roberto Meregalli

IL QUESTITO REFERENDARIO

“Volete voi che sia abrogato l’art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, ‘Norme in materia ambientale’, come sostituito dal comma 239 dell’art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016)”, limitatamente alle seguenti parole: ‘per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale’ ?”

L’art. 6, comma 17°, del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i. stabilisce:
“Ai fini di tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, all’interno del perimetro delle aree marine e costiere a qualsiasi titolo protette per scopi di tutela ambientale, in virtù di leggi nazionali, regionali o in attuazione di atti e convenzioni internazionali sono vietate le attività di ricerca, di prospezione nonchè di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in mare, di cui agli articoli 4, 6 e 9 della legge 9 gennaio 1991, n. 9.

Al di fuori delle medesime aree, le predette attività sono autorizzate previa sottoposizione alla procedura di valutazione di impatto ambientale di cui agli articoli 21 e seguenti del presente decreto, sentito il parere degli enti locali posti in un raggio di dodici miglia dalle aree marine e costiere interessate dalle attività di cui al primo periodo. Le disposizioni di cui al presente comma si applicano ai procedimenti autorizzatori in corso alla data di entrata in vigore del presente comma. Resta ferma l’efficacia dei titoli abilitativi già rilasciati alla stessa data. Dall’entrata in vigore delle disposizioni di cui al presente comma è abrogato il comma 81 dell’articolo 1 della legge 23 agosto 2004, n. 239”

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referendum 17 aprile

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