Il giorno 2 febbraio si costituirà il Comitato Nazionale per il SÌ al referendum antinucleare: la trasformazione in questa direzione sia del comitato “SÌ alle rinnovabili NO nucleare” sia di “Energia Felice” è scontata. Le caratteristiche di pluralismo e di unitarietà che ci siamo dati, oltre alla caratterizzazione di raccordo tra associazioni, movimenti, forze sindacali e politiche, saranno preservate, anche sulla base dell’esperienza positiva svolta finora.
Proprio per evitare dispersioni di forze e per favorire una convergenza rapida verso un linguaggio comune, oltre ad un’organizzazione sinergica, abbiamo chiarito che, sulla scorta dell’esperienza dell’acqua, la convocazione di un Forum dei movimenti di base previsto a Cremona per il 5 febbraio non dovesse in alcun modo porsi come eccentrico all’avvio dell’unico Comitato nazionale. A tal fine, dopo una rapida consultazione, abbiamo inviato una nota agli organizzatori del Forum (nella fattispecie Lino Balza in rappresentanza di tutti) che qui riportiamo:
Caro Lino, non ti abbiamo risposto – Navarra ed io – per differenti ragioni. Navarra è ricoverato a Palermo per un malore serio che gli impedisce di tenere le relazioni abituali, ma abbiamo avuto modo di sentirci. Io ho sentito il bisogno di una rapida consultazione estesa anche ai territori. Così ho preferito mantenere il coordinamento lombardo EnergiaFelice – con il suo straordinario lavoro di consolidamento territoriale e plurale – all’interno della dimensione unitaria e nazionale che ha svolto finora a partire dalla nostra regione. Ho quindi dato priorità alla riflessione nazionale del 22 scorso a Roma nel comitato No nucleare Si rinnovabili ed ho deciso di attenermi alle indicazioni che ne sono uscite. Lì sono state prese decisioni (v. allegato) che prefigurano un unico comitato nazionale (che si intreccerà con modalità da concordare con quello dell’IDV che ha promosso il referendum in Cassazione) su cui tutte le iniziative autonome e dal basso possono confluire rafforzando il proposito del NO al nucleare, ma evitando di disperderci in diversi comitati. Comitati che rischierebbero alla fine di entrare in competizione o di ricercare primazie, magari non dichiarate, ma nei fatti sottintese.
Anch’io penso che il movimento antinucleare nazionale stia arrivando all’appuntamento referendario con un grave ritardo organizzativo. Ritengo perciò che vadano intraprese tutte le azioni per cercare di ridurre questo handicap al fine di riuscire ad esprimere una forte azione unitaria e coordinata il più presto possibile. In questa prospettiva l’appuntamento di Cremona è sicuramente utile, purché risponda non solo all’urgenza, ma anche a modalità organizzative e ad un approccio contenutistico irrinunciabili per far crescere una pratica unitaria fatta di discussione, contributi, articolazioni, che ci posizionino anche per l’energia al livello di consapevolezza cui è arrivato il Forum per l’acqua. Per la scadenza del 5 a Cremona la mia posizione è ovviamente di sostegno, purché il Forum risulti finalizzato al dibattito, alla conoscenza e al collegamento tra realtà di base e faccia da stimolo alla mobilitazione il più ricca possibile. Quello che non condividerei è la costituzione di un comitato diverso da quello nazionale, che è stato prefigurato per convergenza di tutte le associazioni che si sono mobilitate per la raccolta di firme o che condividono l’esclusione del nucleare dal nuovo paradigma energetico. Ad esso il Forum può decidere in autonomia di contribuire e partecipare nelle forme che concorderà. In definitiva, per amplificare al massimo la voce del SI e non disperdere le energie in mille rivoli occorre, a mio parere, che l’appuntamento di Cremona condivida un atteggiamento unificante e punti dichiaratamente e in tempi rapidi alla costituzione di unico organismo di coordinamento nazionale. In questo caso, anche se io non potrò parteciparvi direttamente perché il 5 sarò a Dakar per il Forum Sociale Mondiale, un nostro rappresentante interverrà volentieri a portare il contributo del comitato Energiafelice .
Un abbraccio. Mario
Così l’iniziativa del 5 a Cremona può essere l’occasione di una prima sferzata in direzione della mobilitazione per il referendum. La partecipazione diventerà anche la conferma di un buon lavoro svolto fin qui solo se lo spirito che è riportato sopra sarà confermato e se i tentativi di “mettere il cappello” saranno scartati dalla maturità di tutti i comportamenti e scoraggiati dalla volontà vincente di costruire un fronte rigoroso, netto, ma unitario, che aggreghi e mobiliti masse e non nicchie nella battaglia su “acqua e energia”.
Dopo la settimana il 5 febbraio, Energia Felice convocherà una propria assemblea larga per definire, con altrettanta partecipazione di quanta è cresciuta nel periodo di raccolta firme, la “road map” di preparazione della campagna referendaria. Vi proponiamo la terza settimana di febbraio, quando un quadro nazionale – compresi i rapporti tra il comitato IDV che si è presentato in Cassazione e il comitato delle associazioni e dei movimenti in cui confluiremo nazionalmente – si sarà meglio precisato. Il sito www.energiafelice.it e questa mailing list continueranno ad aggiornarvi in tempo reale.
Dal 6 al 12 febbraio si svolgerà il Forum Sociale Mondiale di Dakar (Senegal) al quale alcuni di noi partecipano e da cui avremo ulteriori stimoli nella nostra battaglia contro il nucleare e per i beni comuni.
Un abbraccio
Mario Agostinelli e Alfonso Navarra (a riposo a Palermo per una rapida ripresa)