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Mercoledì antinucleare a Milano

Per i mercoledi antinucleari di via Borsieri, 12, c/o Spazio Kronos, il 29 giugno siamo organizzati nel seguente modo:

  • ore 17.00-19.00: i compiti e le scelte del Coordinamento Energia Felice (inclusa la proposta di Cooperativa Energetica). Partecipano: Mario Agostinelli, Giuseppe Farinella, Massimo De Giuli, Antonio Frascone e altri.
  • ore 19.00-20.30: discussioni su “O la Borsa o la Vita“. La domanda è: ‘sta minchia di debito pubblico l’abbiamo fatto noi popolo? Perché tutti, politica, giornalismo, scienza accademica, ce lo vogliono fare pagare proprio a noi? Perché dovremmo finanziare speculatori e banchieri, ma anche TAV e centrali nucleari?
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In memoria di Umberto Chiarini

Carissimi/e, abbiamo perso un grande amico e compagno, Umberto Chiarini, protagonista di tante battaglie a Viadana sin dalla fine degli anni ’70. Tre giorni dopo la grande vittoria ai referendum è stato stroncato da un infarto.

I funerali di Umberto si terranno mercoledì 22 giugno, alle ore 17, a Fossacaprara, frazione di Casalmaggiore. La salma arriverà dall’ospedale Oglio Po verso le ore 16. La funzione religiosa si svolgerà all’aperto, presso la Chiesa di Fossacaprara, sul prato tra argine e cielo. Per desiderio e consiglio dei familiari, abbiamo deciso di promuovere una raccolta di fondi da destinare alla solidarietà.

Come Coordinamenti Antinucleari Territoriali di Cremona, Mantova, Reggio Emilia, Parma e Piacenza abbiamo pensato di effettuare una raccolta di fondi da devolvere, in memoria di Umberto Chiarini, all’associazione “UN BAMBINO PER AMICO” che da tempo opera a favore dei bambini dell’orfanatrofio di Loznica in Serbia.

Questa associazione, di cui Umberto è stato uno dei promotori e tra i più attivi collaboratori, è una onlus della bassa reggiana che dal 1992 si occupa in modo particolare dei bambini vittime della guerra. Dal 1993 è punto di riferimento locale per tutte le iniziative di solidarietà verso i popoli della ex Jugoslavia.

Obiettivo dell’associazione è anche quello di stimolare e sensibilizzare i giovani e la comunità sulle tematiche della diversità, della pace e della solidarietà. E’ per questo che vengono promossi progetti specifici nelle scuole e iniziative pubbliche sul territorio, inerenti queste tematiche.

Sul sito dell’associazione potete trovare tutte le informazioni sulla loro attività e sui progetti in corso.

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Riunione del Comitato Energia Felice

Mercoledi 22 giugno, noi del Comitato Energia Felice, ci riuniamo allo Spazio Kronos, in via Borsieri, 12 (Milano), al solito orario delle 18.00.

Dobbiamo riprendere, sviluppare e concretizzare la discussione iniziata mercoledi scorso sui compiti del dopo referendum. Sottoponiamo alcune considerazioni emerse che fungono da spunti per una riflessione che deve andare avanti con i contributi più liberi, aperti ed ampi. La partita antinucleare non si chiude dopo l’esito referendario ed oggi si gioca essenzialmente a livello europeo. E’ lì che dobbiamo provare a chiudere il discorso, con la lotta e con l’iniziativa politica.

Dall’Europa può infatti arrivare una spinta ancora a rilanciare il nucleare anche in Italia (che, del resto, era già, nel confronto che abbiamo appena vinto, non di marca nazionale ma di provenienza essenzialmente estera), se la “svolta” che arriva dall’Italia e dalla Germania non viene coraggiosamente recepita, se l’oltranzismo francese non viene isolato e se la “sceneggiata” degli stress test sulla sicurezza delle centrali atomiche riesce a prendere il largo. Un esempio è stato il voto del Parlamento Europeo, in aprile, che non è riuscito nemmeno a mettersi d’accordo sulla moratoria per le nuove centrali in attesa degli esiti degli stress test.

Una Campagna europea sul “NO AL NUCLEARE, SI ALLE RINNOVABILI”, che utilizzi lo strumento di una “risoluzione di iniziativa popolare”, potrebbe far leva anche sulle reti di NUKEWATCH nazionali, da coordinare (la mobilità delle scorie, oltretutto, è effettivamente trans-europea).

Per quanto riguarda l’Italia, il consiglio è quello di non fare molto affidamento sulla fermezza “rinnovabile” di partiti che erano filonucleari fino all’altro ieri e quando proclamano la contrarietà a “questo” nucleare non si sa nemmeno bene se domani, a Fukushima meno “calda”, sarebbero disposti ad accogliere i mini-reattori della Westinghouse (visti come nucleare “altro” rispetto agli EPR)…

La delega della gestione dei risultati referendari ai partiti è comunque la cosa più sbagliata che possiamo fare. Soprattutto se è vero, come è vero, che il vero artefice della “vittoria”, vale a dire “popolo dell’ecologia, del welfare, della democrazia comuni”, ha ben capito che la soluzione dei problemi non passa affatto per la sostituzione delle oligarchie di centro-destra con quelle di centro-sinistra. E’ nata l’esigenza sentita diffusamente di costruire una “società dei cittadini” e quindi si è avviata una ricerca collettiva per una riforma delle istituzioni che valorizzi democrazia diretta e democrazia partecipata.

A livello italiano possiamo e dobbiamo riprendere la Legge di Iniziativa Popolare su cui abbiamo raccolto le 100.000 firme (oltre 20.000 in Lombardia) ed articolarla, come indirizzi e proposte, a livello locale. Gli interlocutori istituzionali sono a livello comunale, provinciale e regionale. Proposte e delibere di iniziative popolari possono essere avviate coordinatamente e contemporaneamente con i comitati per l’acqua pubblica, che hanno più urgenza di noi antinuclearisti di porre dei “paletti” inequivocabili ed immediati per l’applicazione della volontà popolare espressa nei referendum.

Info: Alfonso Navarra – Mario Agostinelli

Coordinamento Energia Felice – via Borsieri, 12 – 20159 Milano

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Riflessioni su Fukushima

di Claudio Laudisa, docente di II° livello ed orientatore di Formazione Professionale – Provincia di Roma

Gli eventi di Fukushima. ci inducono a riflettere in generale sul rapporto uomo-natura ancora una volta, e in particolare sul problema della sicurezza della vita come principio di responsabilità e come diritto civico. Ancora una volta sono svanite le certezze sul modello di sviluppo fondato sulla produzione ed un uso dell’Energia e di fonte petrolifera e di fonte nucleare, falsamente alternative e concorrenti, in realtà terreno comune di dominio di lobby politiche ed economiche confortate da corporazioni di scienziati e tecnici.

I reattori di quarta e quinta generazione non rimangono esenti da possibilità di pericolo, malgrado le affannose rassicurazioni di fisici e tecnici, e rimangono sempre soggette ad impreviste e incontrollabili cause naturali: la Natura, matrigna o benigna che sia, ci richiama ad una attenzione e a quel pieno rispetto che si deve ad una presenza nascosta, insospettata e spesso sconvolgente: la Natura ama nascondersi (Eraclito) e spesso si disvela sovvertendo e scompigliando ogni opera e fabbrica dell’uomo.

Non ci sono pertanto condizioni assolute di sicurezza della vita, ci sono sempre percentuali di condizioni di rischio e il volume di queste percentuali sono sempre determinate dalle lobby di potere e degli affari: dalle Sette Sorelle agli affari delle costruzioni delle Centrali, anche se la criminalità organizzata ha messo gli occhi sopra le fonti rinnovabili eoliche. E’ di questi giorni la notizia proveniente da un dossier dei Verdi che “ l’accordo nucleare del 24 febbraio tra Berlusconi e Sarkozy, benedetto a Villa Madama dall’Enel e dalla francese Edf, oggi non sia più il cemento armato, e che l’attività di lobbying di alcuni ministri sia tornata più forte e che nel grande business del nucleare italiano – 30 miliardi di euro – possa rientrare il gruppo Westinghouse-Ansaldo con il progetto Iris, ovvero del nucleare minore, centrali di piccola taglia, capitale americano al posto del francese. E’ dunque questo potere globale affaristico il vero e proprio committente della tecnologia e della scienza (un po’ come le case farmaceutiche): le corporazioni di scienziati, qui come altrove, che si affrettano a dichiararsi unilateralmente detentori della ragione, in quanto scientifica, nei confronti della emotività e quindi dell’irrazionalità, sono solamente dei chien de garde, come sempre dai tempi di Copernico e Galilei. Anche i settimanali cattolici tifano apertamente per il Si e venerdì prossimo la CEI organizzerà a Padova un convegno dal titolo “Per una Chiesa custode del creato” e, naturalmente in difesa dell’acqua c’è padre Alex Zanotelli. Possiamo ricordare che nel cosiddetto Appello di Heidelberg, a proposito del degrado ambientale, nel 1992 ben 260 scienziati, fra i quali molti premi Nobel, indirizzarono ai Capi di Stato e di governo un appello avverso “lo spettro dell’emergere di una cultura ecologica” vista come “ideologia irrazionale che si oppone al progresso della scienza e nuoce allo sviluppo economico e sociale” e per diffidare le “autorità responsabili del destino del nostro pianeta dal prendere qualunque decisione su argomenti pseudoscientifici”. Spiace vedere persone come Veronesi e la Hack accomunate con il Forum Nucleare Italiano e con l’Agenzia per la Sicurezza Nucleare. Bisogna ricordare che il governo italiano, oltre il gioco delle tre carte della pausa di riflessione, in realtà non ha alcun programma di politica energetica,la continua ambiguità e scorrettezza sulle informazioni e sulla comunicazione, nasconde in modo spregiudicato tornaconti politici ed economici. Anche il governo giapponese si è caratterizzato per ipocrisia e contraddittorietà comunicativa sul reale pericolo.

Il problema dell’Energia e della sua produzione comunque rimane, ma forse dobbiamo transitare da una concezione e da una pratica politica per moti aspetti vincolante e vincolata pubblico/privata ad una concezione di Energia Come Bene Comune.

“Al principio speranza contrapponiamo il principio responsabilità e non il principio paura. Ma la paura fa parte della responsabilità altrettanto quanto la speranza, e noi dobbiamo perorarne ancora la causa, poiché la paura è oggi più necessaria – e quando parliamo della paura che fa parte della responsabilità, non intendiamo la paura che dissuade dall’azione, ma quella che esorta a compierla; intendiamo la paura per l’oggetto della responsabilità – che in qualsiasi altra epoca in cui, animati dalla fiducia nel buon andamento delle cose umane, si poteva considerarla con sufficienza una debolezza dei pusillanimi e dei nevrotici” (H.Jonas- Il principio di responsabilità.)

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