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Dal Comitato nazionale “Oltreilnucleare”

La raccolta delle firme a sostegno della proposta di legge “Sviluppo dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili per la salvaguardia del clima” è terminata. Il risultato è incoraggiante. La soglia delle 50.000 firme per la presentazione è largamente superata. Il numero esatto delle firme raccolte lo avremo solo tra qualche giorno, ma saranno veramente tante. Un gruppo di “ 4 amici” al bar ha proposto la raccolta delle firme, suggestione che via via ha trovato sostegni importanti, come notiziari on line, comitati locali, organizzazioni di peso come la Cgil e l’Arci, le maggiori organizzazioni ambientaliste, partiti di opposizione.

Grazie a quanti si sono prodigati per raccogliere le firme e grazie soprattutto a quante/i hanno firmato. Ogni volta che è stato chiesto di firmare questa proposta ci sono state reazioni positive e incoraggianti. Con più forze in campo il risultato poteva essere ancora migliore perché la sintonia con le persone è immediata. Questo vuol dire che proporre un’alternativa al nucleare, come fa questa proposta, fondata sul pieno e ordinato sviluppo delle energie rinnovabili viene avvertita come una scelta giusta, necessaria per affrontare la situazione preoccupante del clima ma anche come nucleo di un diverso sviluppo economico, di una politica di nuova e qualificata occupazione.

L’opinione pubblica, per usare un termine generico, può essere favorevole ad un’alternativa di politica energetica e di sviluppo a condizione di conoscerla e di essere messa in grado di sostenerla, ad esempio con la raccolta delle firme. Le organizzazioni debbono (chi più chi meno) definitivamente scuotersi da un certo torpore, dalla errata convinzione che ci sia ben poco da fare in questa situazione e che ci si può accontentare di avere ragione da soli. Proprio ora viene forte la richiesta di una diversa prospettiva credibile e le organizzazioni (tutte) debbono operare con l’ottica di chi vuole cambiare le cose e non si accontenta di una testimonianza. Perfino il tanto vituperato parlamento può recuperare una credibilità, almeno parziale, ove affrontasse problemi veri e anzi le persone firmano proprio per chiedere al parlamento di muoversi e, a questa condizione, gli danno anche credito.

La novità è che le organizzazioni debbono trovare dei punti di sintesi. L’eredità più importante di questi mesi di lavoro comune è la costruzione di una piattaforma di lavoro comune, nella quale ognuno ha lavorato con le sue caratteristiche e la sua capacità di iniziativa. Del resto questo è vero anche per i partiti, in questo caso tutti di opposizione, che hanno deciso una convergenza politica sulla piattaforma rappresentata dalla proposta di legge, che infatti al primo punto propone un programma di politica energetica nazionale, composto con il contributo delle Regioni. Senza questo le singole scelte energetiche risultano difficilmente comprensibili e per di più diventerebbero sovrapposte e molto costose. Ad esempio sommare, come vorrebbe fare il Governo gas e nucleare darebbe un risultato doppio di potenza energetica disponibile, per di più ad un paese che ha già una produzione maggiore della richiesta. E le rinnovabili ? Ci sono legittime accuse, anzitutto dei produttori, verso un Governo che tende a sottovalutare le potenzialità occupazionali e di sviluppo delle rinnovabili e del risparmio energetico che è probabilmente in potenza la maggiore tra le energie rinnovabili. Sommiamo anche queste ? Vogliamo arrivare ad un’eccedenza energetica ?

Del resto l’appello di 200 imprenditori guidati dal vice Presidente di Confindustria Pistorio, oltre che a schierarsi contro la follia del nucleare ha chiarito che non si possono sommare tutti gli investimenti possibili, occorre scegliere. Non ci sono soldi per investire su tutto. Il nucleare è alternativo alle rinnovabili e chi insiste per questa avventura pericolosa per l’ambiente e la salute (con buona pace del prof. Veronesi) dovrebbe anche chiarire come recupererà la differenza di posti di lavoro, visto che il nucleare bene che vada a parità di risultato vale non più del 10% dell’occupazione creata dalle energie rinnovabili.

Questa proposta di legge ha certo l’obiettivo di bloccare il tentativo di tornare al nucleare in Italia ma soprattutto ha quello di mettere ordine nelle scelte degli investimenti, occupazionali, ambientali e di tutela della salute che sono il risultato di un’azione coerente di salvaguardia del clima, almeno per la parte che dipende da noi.

Alfiero Grandi

Comitato nazionale “Oltreilnucleare”

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21.000 firme in Lombardia

Per dire NO al nucleare, SÌ alle rinnovabili

Comunicato stampa

Il Coordinamento Lombardo Energia Felice, che ha promosso in Lombardia la raccolta di firme assieme a Legambiente, ARCI e CGIL, è lieto di annunciare che dopo quattro mesi di sensibilizzazione e iniziative sul territorio sulla Proposta di legge di iniziativa popolare “Sviluppo dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili per la salvaguardia del clima”, martedì 21 dicembre saranno consegnati alla Camera dei Deputati a Roma i moduli con le firme raccolte su tutto il territorio nazionale. Saranno oltre 80.000 le firme consegnate simbolicamente con un corteo di babbi natale “che portano il sole in regalo, lasciando ad altri carbone e uranio”.

In Lombardia l’obiettivo assegnato (da 10mila a 15mila) è stato largamente superato poiché in Regione sono state raccolte 21.000 firme di singoli cittadini che con questa presa di posizione desiderano ancora una volta affermare il loro no al ritorno del nucleare in Italia e chiedono maggiori incentivi alla diffusione delle energie rinnovabili.

Durante questi mesi sono state svolte attività informative attraverso incontri pubblici, convegni e seminari che hanno permesso di esaminare l’efficienza e i costi, lo sviluppo e le tecniche attuali delle energie rinnovabili quali: fotovoltaico, solare termico, eolico, biomasse. Il sito internet del Coordinamento è diventato punto di riferimento per approfondimenti, documentazione e spazio di discussione su questo tema attualissimo per il futuro e lo sviluppo dell’Italia. Dai risultati ottenuti si evince un desiderio enorme da parte della popolazione di poter discutere apertamente di queste tematiche senza preconcetti e soprattutto senza una volontà politica di imposizione che prevarichi posizioni già assodate sul tema del nucleare in Italia. Pensiamo che queste 21.000 firme in Lombardia e le 80.000 raccolte sul territorio nazionale possano essere una grande vittoria per la democrazia nel nostro Paese e siano un segnale forte verso coloro che guidati da altri interessi desiderano azzerare la discussione in atto da decenni e si apprestano a modellare il pensiero degli italiani con una campagna comunicativa a senso unico.

Particolari ringraziamenti vanno a tutti coloro che si sono impegnati (moltissimi), a Massimo, Elena, Anna, Maria Carla, Matteo, Fausto, Ezio, Claudio, Roberto, Riccarda, Sandra, alla Federazione della Sinistra, a Sinistra Ecologia e Libertà, ai Giovani democratici, e a tutti quanti si sono riconosciuti in una impresa oscurata dai media ma egualmente circolata con passione tra la gente. Prima di Natale, nel farvi gli auguri, pubblicheremo i dati di raccolta per provincia e alcune considerazioni sullo scontro che governo e Enel stanno aprendo per imporre le centrali, ma anche sulla fiducia che passa tra la gente per un futuro che associa l’energia al sole, alla natura, alla buona occupazione, alla vita.

Mario Agostinelli e Alfonso Navarra

Comunicato stampa (PDF, 840 Kb)

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Manifestazione a Viadana (foto)

La manifestazione contro il nucleare a Viadana, indetta dai Giovani Democratici di Lombardia e Emilia e partecipata dai movimenti locali, Legambiente e Comitato Energia Felice, ha avuto pieno successo. Le foto che accompagnano questo commento lo dimostrano e confermano una risposta popolare immediata alla sfacciata campagna propagandistica che il Governo, assistito da ENEL e lobbies filonucleari guidate da Chicco Testa (un nome, una garanzia…), ha aperto sui giornali odierni. Dovremo abituarci ad una offensiva scorretta e condotta con ogni mezzo a sostegno del nucleare , visto che questa campagna è stata finanziata con ben 300 milioni di Euro. Appureremo se, come temiamo, si tratta di denaro pubblico e, quindi, di un vulnus alla democrazia e di un comportamento da denunciare con fermezza. Noi cominciamo a rispondere il giorno 22 con la consegna alla Camera dei Deputati di oltre 80.000 firme sulla proposta di legge “SI rinnovabili NO nucleare”.

Mario Agostinelli per il Coordinamento

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Domenica 19: manifestazione a Viadana

Domenica 19 dicembre a Viadana (MN)

Siete tutti invitati a partecipare a questa grande manifestazione per ribadire il nostro NO deciso e motivato al ritorno del Nucleare in Italia, in uno dei luoghi individuati per la costruzione delle centrali nella nostra Regione.

No al nucleare inutilmente costoso quando con gli stessi soldi si potrebbe investire da subito su energie rinnovabili e il loro potenziamento nel territorio Nazionale! No al nucleare perché non siamo dis…posti a pensare a uno smaltimento dei rifiuti tossici gestito come lo smaltimento dei rifiuti di Napoli.

Sì agli investimenti sulla ricerca, unica strada per sviluppare sistemi sicuri e efficienti per la produzione dell’energia. Sì al risparmio energetico come obiettivo per il rispetto dell’ambiente e il miglioramento delle condizionidi vita di tutti noi. Sì a una pianificazione europea della produzione di energia per valorizzare le strutture già esistenti e massimizzarne al resa.

A Viadana, terra di confine tra le province di Mantova, Cremona, Reggio Emilia, Piacenza e Parma, saremo insieme ai GD dell’Emilia Romagna per manifestare pacificamente contro questo progetto scellerato di sviluppo economico ed energetico della destra che punta sulla reintroduzione del nucleare e dimentica di investire seriamente sulle energie rinnovabili.

Assieme a noi ci saranno Maurizio Martina (Segretario Regionale PD Lombardia), Stella Bianchi (Resp. Ambiente PD) e diversi esponenti nazionali e regionali del Partito Democratico. Con noi anche Legambiente, Comitato H2O, Arci, Energia Felice, Coldiretti, Arci, Acli, CGIL, rappresentanti degli agricoltori che subiranno danni irreparabili nel caso della costruzione di una centrale nucleare, i cittadini che con le loro proteste avevano dato forza ai comitati antinucleare nati negli anni passati, e quelli che con grande forza costituiscono il fronte antinucleare della nostra Regione. Sarà allestito un palco nella piazza di Viadana per permettere a tutti di esprimersi al microfono libero, con il coordinamento dei Giovani Democratici.

A chiusura della manifestazione risotto e vin brulè per tutti! NON MANCATE!!

La pagina di Facebook della manifestazione

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Convegno su “Energia e Industria” a Milano

La  Cgil Lombardia promuove per il 16 dicembre un convegno su energia e industria. La finalità è quella di indagare le opportunità dell’innovazione tecnologica nel campo delle energie pulite,per produrre energia rinnovabile.

La sfida tecnologica e ambientale, alla luce del progetto europeo 20-20-20 e di politica industriale integrata che punta sulle tecnologie pulite, rappresenta una opportunità per la produzione di energia a basso impatto ambientale e per la produzione di beni e servizi ad alto contenuto tecnologico. Si tratta di costruire una politica industriale capace di anticipare la domanda e per questa via creare lavoro e conoscenza. Si tratta di avviare una politica industriale (riconversione) adeguata al fine di creare le condizioni di una crescita economica sostenibile e attenta al lavoro.

Inoltre, la dinamica brevettuale, unitamente all’attuale tasso di crescita delle tecnologie FER (Fonti Energie Rinnovabili) di II generazione, permette di capire l’incidenza dell’ambiente e dell’energia rinnovabile sul pil mondiale. Secondo alcune proiezioni questo settore potrebbe rappresentare il 20% del pil mondiale entro il 2020.

Quindi la dinamica tecnologica, la necessità di costruire un ambiente economico all’altezza delle sfide energetiche inedite, la necessità di rispondere alla crisi economica partendo dal lavoro e dal lavoro ad alto contenuto di conoscenza, sono la nuova frontiera della divisione internazionale del lavoro e della produzione.

Inoltre, la caduta tendenziale della domanda dei cosiddetti settori maturi impone delle politiche pubbliche innovative. Non solo stimolo alla domanda ecologica, che per l’Italia e la Lombardia hanno un impatto comparativamente negativo, ma un intervento pubblico come agente economico teso a realizzare beni e servizi che al momento i privati non sono in grado di fare in ragione della propria specializzazione produttiva.

Definire l’orizzonte cui tendere, che per noi è l’Europa, potrebbe essere utile per realizzare questa politica pubblica innovativa, soprattutto partendo dal progetto 20-20-20 della Commissione Europea e dalla politica industriale integrata.

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