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29 aprile: Assemblea nazionale a Firenze

Campagna di Obiezione di Coscienza alle Spese Militari per la Difesa Popolare Nonviolenta

31 a ASSEMBLEA NAZIONALE

Firenze – domenica 29 aprile 2012

C/O CIRCOLO ARCI Via delle Porte Nuove 33

Programma:

ore 11.00 – La campagna OSM per il 2012 relazioni e dibattito

ore 13.00 – Pausa

ore 14.00 – Situazione economica e scenari di guerra: le proposte nonviolente

18.30 – Conclusione lavori

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Enel in Patagonia: la rapina dell’acqua

di Mario Agostinelli – Il Fatto Quotidiano online – 27 aprile 2012

Spesso il dibattito sul futuro dell’energia sembra ristretto all’opzione di fondo tra fossili e uranio da una parte e rinnovabili dall’altra. C’è una questione altrettanto determinante, ma che viene messa in secondo piano: se la direzione di marcia è verso un sistema fortemente decentralizzato oppure continueremo ad essere invasi da grandi impianti, lunghissime reti di distribuzione, prevalenza dell’economia finanziaria, anche nel caso di ricorso a “fonti pulite”. Non c’è dubbio che le corporation puntano a far sopravvivere il sistema attuale e quindi a rendere la vita dura alle fonti naturali, sia ostacolandole nella loro diffusione, che riassorbendole nell’attuale modello a forte centralizzazione. In questa ottica di sostanziale continuità con gli interessi e i poteri delle imprese dell’era dei fossili, vengono proiettati nel futuro i progetti Desertec e Seatec per concentrare e trasportare in Europa l’energia del sole del Sahara e del vento del Mare del Nord. E, in attesa, vengono accelerati i sequestri ad uso energetico di ingenti quantità d’acqua dei fiumi più ricchi al mondo, anche ad opera di attori nostrani come Enel, formidabili player oltreconfine nel settore nucleare e delle grandi dighe.

E’ scandaloso il silenzio della nostra stampa sul progetto Hydro-Aysén, il cui iter è iniziato nel 2006, e prevede 5 centrali idroelettriche sul rio Baker, il principale fiume della Patagonia cilena, e sul rio Pasqua. Nel 1981 il Cile di Pinochet mise sul mercato l’acqua dei suoi fiumi, che, per lo sfruttamento elettrico nel Sud (dove si trova l’80% delle riserve idriche del paese), dal febbraio 2009 è finita in mano ad una società per il 92% appartenente ad Enel. I lavori preliminari sono stati avviati ed il progetto può considerarsi in fase di realizzazione. La presenza di 5 imponenti opere idrauliche, danneggerà l’ecosistema fluviale, interrompendone la naturale continuità, necessaria per le dinamiche riproduttive delle specie ittiche e formando degli invasi non naturali che influenzeranno la temperatura locale. Oltre alle dighe, verrà realizzato un elettrodotto di 2300 km (lungo quasi metà del territorio cileno) dalle torri alte fino a70 metri, che attraverserà decine di parchi ed aree protette. C’è una enorme preoccupazione per il clima mondiale, perché i mutamenti in Patagonia avrebbero effetti rilevantissimi su riserve di ghiaccio di vastissima estensione, oltre che di bellezza incomparabile. Gli ambientalisti e la popolazione locale dell’Aysén si sono ribellati e hanno costituito il movimento Patagonia sin Represas (Patagonia senza dighe). Chiedono di sospendere il progetto e propongono alternative meno impattanti, quali ad esempio la realizzazione di più mini impianti idroelettrici, o l’utilizzo più intensivo del fotovoltaico.

Del problema è stato investito il Forum sociale Mondiale e se ne è discusso al recente Forum sull’acqua a Marsiglia. La convenienza economico-finanziaria di un modello che viola i diritti, compromette l’ambiente, distrugge le economie locali, viene confutata promuovendo un modello alternativo, fatto di decentralizzazione, energy mix, impianti di piccola scala, partecipazione della comunità locali alle decisioni ed alla gestione.

E’ questo il cuore di una riscrizione del sistema energetico sui tre pilastri della riduzione e dell’efficienza, della decarbonizzazione, del passaggio alle fonti rinnovabili a dimensione territoriale. Un cuore non solo tecnico, evidentemente, ma pulsante di partecipazione, democrazia, conservazione della natura, riarmonizzazione dell’elemento “fuoco” con acqua, terra, vento.

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25 aprile – 3 maggio: La carovana antimafie in Lombardia

Fare società contro la corruzione

Dal 25 aprile al 3 maggio si svolgerà, nella nostra regione, la Carovana Antimafie. Sarà un’occasione per dare visibilità e concretezza all’impegno della società civile sui temi della legalità, dei diritti, della democrazia.

Come ogni anno, Carovana partirà da una delle piazze milanesi dove, ogni mattina, viene reclutata in nero mano d’opera, in massima parte extracomunitaria. Abbiamo denunciato questa drammatica realtà, per la prima volta, nel 2005 e da allora nulla è cambiato. Sempre nel nome del lavoro e dei diritti, Carovana proseguirà il suo viaggio in Lombardia a Pavia, Iseo, Brescia, Lecco, Milano, Varese, Sondrio, Cremona, Bergamo, Mantova, Como.

Sarà un viaggio che si arricchirà delle esperienze che sul territorio si contrappongono alle mafie, alla corruzione, all’illegalità diffusa. Sarà un viaggio di denuncia e di proposta. Sarà un viaggio per sperimentare nuove forme di partecipazione, rendere più vivida la democrazia, promuovere impegno sociale e progetti concreti.

Scarica il programma (PDF, 102 Kb)

IL PROGRAMMA COMPLETO

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25 aprile a Milano: Aprire gli occhi. Aprire Corelli

Centri di detenzione per stranieri: Apriamo gli occhi! Abbiamo il diritto di sapere!

Ad oggi, nella maggior parte di Paesi europei, l’accesso dei giornalisti e della società civile nei luoghi di detenzione dei migranti è limitato e controllato. Questa mancanza di trasparenza e di controllo democratico favorisce abusi e innumerevoli violazioni dei diritti umani e di difesa di persone occultate fino a 18 mesi senza aver commesso nessun reato. Di cosa succeda all’interno dei Cie non si sa nulla, se non le poche notizie che trapelano (tentativi di suicidi e rivolte).

L’Art. 21 della Nostra Costituzione e l’Art. 11 della Carta dei diritti fondamentali fa riferimento alla “libertà di ricevere o comunicare informazioni o idee senza chi vi possa essere alcuna ingerenza dell’ autorità pubblica”. L’accesso all’informazione è un diritto inalienabile dei cittadini.

Senza un’informazione libera di poter informare, alla società civile e a un paese intero vengono sottratti i fondamentali strumenti di democrazia. La nostra democrazia non può arretrare di fronte a nessun muro e alla sistematica censura di Stato.

In Europa nel mese di aprile 2012 è stata lanciata la campagna “OPEN ACCESS NOW”, per riportare la pubblica attenzione sul tema della detenzione amministrativa. La città di Milano, che ospita in un assordante silenzio dal 1998 il CIE di Via Corelli, vuole e deve rispondere alla campagna “OPEN ACCESS NOW”.

Lo faremo il 25 aprile – data storica per la nostra democrazia – chiedendo alla Prefettura di poter entrare in Corelli e rispondendo all’appello del Comitato Antifasciata “Uscire dalla crisi con più socialità, uguaglianza e diritti”: parteciperemo al corteo con con uno striscione “Aprire gli occhi Aprire Corelli” e con nastro isolante sulle nostre bocche a testimonianza del disumano rimpatrio dei due ragazzi algerini.

Invitiamo tutti i cittadini e le cittadine, le organizzazioni antirazziste, le associazioni di migranti, la società civile tutta a partecipare alla manifestazione con noi.

Buona Liberazione a tutte e tutti!

Per informazioni e adesioni: scovazzi@arci.it

Organizzano: Coordinamento Cie di Milano, Osservatorio Carcere e Territorio di Milano, Camera Penale di Milano, Circolo ARCI/ANPI “Tom Benetollo”, ARCI Milano, Rete immigrati Autorganizzati, Antigone Lombardia, CGIL Milano, CNCA Lombardia, ASGI Lombardia

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21 aprile: Iniziativa di lancio della campagna “pRIOrità futuro”

scenaRIO futuro

Iniziativa di lancio della campagna

21 aprile 2012 – h. 14–19 – Teatro Valle Occupato – ROMA

Scarica la locandina

Rigas, la Rete Italiana per la Giustizia Sociale ed Ambientale, lancia verso il Vertice di RIO +20 che si terrà in Brasile nel prossimo giugno, la campagna “pRIOrità Futuro – i Popoli per la giustizia ambientale e sociale”.

Dopo due decenni di fallimenti dal precedente Summit della Terra di RIO del 1992 e sotto la scure dell’attuale crisi che lungi dall’essere soltanto economica e finanziaria è soprattutto ecologica, le reti sociali si riuniranno ancora una volta parallelamente al vertice governativo per discutere e promuovere la propria alternativa al modello attuale. Un’alternativa costruita attorno alla giustizia ambientale e sociale, la democratizzazione dello sviluppo, la riconversione ecologica, che RIGAS porterà a Rio riaffermando che la priorità è appunto pensare al futuro. Promuovendo un percorso di informazione, discussione, mobilitazione e articolazione di proposte sui temi della giustizia ambientale e sociale e sulla necessità di operare una transizione verso un modello fondato sulla giustizia, Rigas si fa portatrice delle istanze di sindacati, comitati, centri di ricerca, organizzazioni sociali e ecologiste, università.

La campagna verrà lanciata dall’evento “scenaRio futuro” che si terrà a Roma, al Teatro Valle Occupato sabato 21 aprile a partire dalle ore 14.00. L’iniziativa intervallerà interventi di rappresentanti delle organizzazioni sociali, del mondo della cultura, dell’informazione, dei sindacati e contributi artistici.

Tra gli interventi:

Mario Agostinelli/Energia Felice – Andrea Alzetta/Action – Raffaella Bolini/ Arci – Paolo Cacciari/Rete@sinistra – Danilo Chirico/daSud – Angelo Consoli/Cetri – Giuseppe De Marzo/A Sud – Livio De Santoli/Citera – Federico Del Giudice/Rete della conoscenza – Marica Di Pierri/CDCA – Marco Gulisano/ Amig@s MST – Francesca Koch/Casa Internazionale delle Donne – Maurizio Landini/FIOM – Mattia Lolli/comitato 3e32 – Fulvio Molena/Valle Occupato – Emilio Molinari/Contratto Mondiale dell’Acqua – Roberto Natale/FNSI – Maria Pia Pizzolante/Tilt – Marco Revelli – Mimmo Rizzuti/SEM Sinistra Euro Mediterranea – Raffaele K.Salinari/Terres des Hommes – Carla Ravaioli – Patrizia Sentinelli /Altramente – Luca Tornatore/Ya basta – Guido Viale – Alex Zanotelli

Contributi artistici di:

Ascanio Celestini, Ulderico Pesce, Tete de Bois e in più.. incursioni artistiche del Teatro Valle Occupato

Info e contatti: www.prioritafuturo.itwww.reteambientalesociale.org

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