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No al nucleare, sì alle rinnovabili

Da Il Fatto Quotidiano, 26 dicembre 2010

La mattina del 21 dicembre, in una Roma blindata e con un Parlamento sordo al Paese, sono state consegnate 100.000 firme a sostegno di una proposta di legge per dire “no” al nucleare e dare diffusione anche nel nostro Paese alle fonti rinnovabili. Un gesto di responsabilità e partecipazione, in sintonia con quello spirito di riappropriazione del proprio futuro che all’indomani gli studenti avrebbero rilanciato in molte città. Anche noi due, accompagnati da un vistosissimo babbo natale, ci siamo infilati con un pacco nel portone della Camera e abbiamo posato in foto che nessun giornale e nessuna TV ha in alcun modo ripreso. Già, perché il silenzio attorno ai contenuti della proposta e alle iniziative che l’hanno sorretta, è l’altra faccia della campagna massiccia che le lobbies nucleariste ed il Governo hanno avviato.

Durante quattro mesi sono state svolte attività informative attraverso incontri pubblici, convegni, seminari e manifestazioni che hanno permesso di esaminare l’efficienza e i costi, lo sviluppo e le tecniche attuali delle energie rinnovabili, contrapponendole a quel “risorgimento nucleare” che, per la verità, è solo uno sguardo miope sul passato. Proporre un’alternativa all’atomo, come fa questo progetto di legge, fondata sul pieno e ordinato sviluppo delle energie rinnovabili, viene avvertito a livello di massa come una scelta giusta, necessaria per affrontare la situazione preoccupante del clima, ma anche come nucleo di un diverso sviluppo economico, di una politica di nuova e qualificata occupazione. E perfino come svolta qualitativa per un governo democratico e decentrato delle risorse, del loro consumo, degli effetti sulla salute, dello sviluppo ordinato di un territorio da vivere e abitare, prima che da attraversare e consumare.

I moduli consegnati, compilati sull’intero territorio nazionale, sono il segnale dal basso verso chi si appresta a modellare il pensiero degli italiani con una campagna comunicativa a senso unico. In questi giorni sugli schermi televisivi appare una partita a scacchi. Primissimo piano sulla scacchiera e sulle mani che muovono i pezzi. I due interlocutori accompagnano ogni mossa con una affermazione. Dice uno dei giocatori: “Sono contrario all’energia nucleare perché mi preoccupo dei miei figli”. Talmente generico che appare quasi come un pre-giudizio. Facile la replica del secondo scacchista che, afferrando il cavallo, afferma : “Io sono favorevole: anche loro avranno bisogno di energia e tra 50 anni non potranno più contare solo sui combustibili fossili”. Possiamo forse negare che il petrolio è in via di esaurimento? Commovente: si prodigano per il futuro dei nostri figli… Naturalmente gli spot televisivi sorvolano sui problemi della sicurezza e minimizzano il non risolto problema dello smaltimento definitivo delle scorie, oppure non citano costi effettivi e non fanno confronti sull’occupazione. Questa partita a scacchi in verità è condotta – e qui sta la furbata, ma anche la debolezza dell’artificio – da un giocatore solo, che tiene alla larga le opinioni che i cittadini si possono fare attraverso il confronto e le testimonianze che possono dare, magari con 100.000 firme. A noi questa mirabolante partita, costata milioni di euro provenienti anche dalle tasche degli italiani, ricorda le lugubri mosse della Morte di fronte al Cavaliere nel Settimo Sigillo dell’indimenticabile Ingmar Bergman.

Ma per i lobbisti non tutto fila liscio, nemmeno sul versante delle imprese. L’appello di 200 imprenditori guidati dal vice Presidente di Confindustria Pistorio, contro il ritorno dell’energia dall’atomo, sostiene che non si possono sommare tutti gli investimenti possibili, occorre scegliere: o nucleare o efficienza e rinnovabili. Non ci sono soldi per investire su tutto. E qui si smonta l’obiettivo di fondo della campagna in corso: “mediare” sull’affiancamento del nucleare alla scelta delle rinnovabili. “Facciamoli entrambi”, sottacendo il fatto che la discussione è solo sul sì o no alla localizzazione dei reattori che Berlusconi acquista da Sarkozy. Noi non ci caschiamo e ci piace l’allegria con cui ci siamo presentati a Montecitorio, con camioncino carico e un babbo natale beneaugurante. Barba, baffi e cappuccio che portavano in dono una energia che arriva dalla biosfera e dai territori in cui viviamo, lasciando fuori dalla porta carbone ed uranio, di solito riservati ai più cattivi.

di Tommaso Sodano e Mario Agostinelli

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Chi paga la campagna pro nucleare?

Da Il Fatto Quotidiano, 21 dicembre 2010

Ci stiamo abituando a tutto: dalle tangenti come parte integrante dell’approntamento di opere pubbliche, alla compravendita di eletti cui ci si rivolge con un catalogo di offerte, all’utilizzo delle auto blu e degli aerei di stato per le escort di giornata, al pagamento coi soldi pubblici della campagna filonucleare di Berlusconi&Co.

Da domenica 19 dicembre, su tutti i quotidiani nazionali è stata comprata una pagina intera che mette a confronto sui riquadri di una scacchiera i dubbi degli ambientalisti e, naturalmente, le certezze dei nuclearisti. “Tu sei a favore o contro l’energia nucleare o non hai ancora una posizione?”. È questa la domanda che il cosiddetto Forum Nucleare Italiano, probabilmente coi nostri soldi – sarei curioso di sapere quanti finanziamenti provengono da enti statali e pubblici, per via diretta o traversa, a questo “pool” di lobbisti – pone a piè pagina e a conclusione dello spot che sarà trasmesso da Rai, Mediaset, La7, Sky e canali satellitari. Si tratta della prima campagna istituzionale a favore dell’atomo in Italia, che si articola in massicci interventi dell’Enel che, a quanto ci risulta, ha messo a bilancio 20 milioni di euro per l’operazione; mobilitazioni di istituti universitari, a partire dalle facoltà di Ingegneria milanesi, torinesi e romane; chiamata a raccolta di “opinion leaders” (ricordate Veronesi?). Il tutto in un quadro di regia del governo e per una spesa complessiva valutata in 300 miliardi di euro. Saatchi & Saatchi, l’agenzia cui è stata affidata la campagna di comunicazione sull’energia nucleare, pianificherà anche interventi nei cinema, alle stazioni, nei principali aeroporti e sul web.

C’è da chiedersi con quale faccia si neghino i soldi all’università pubblica e al diritto allo studio e si profondano risorse provenienti in gran parte dai cittadini per imbrogliarli con un’informazione unilaterale e con mezzi asimmetrici rispetto al diritto di contradditorio che sta alla base di scelte così impegnative. Già l’unilateralità ha caratterizzato la trasmissione radiofonica di Zapping, quella televisiva di Porta a Porta e le migliaia di opuscoli Enel distribuiti da alcune diocesi e denunciati su questo blog. “Con questa campagna – sostiene il presidente del Forum, Chicco Testa, un nome una garanzia… vogliamo riaprire un discorso chiuso bruscamente 24 anni fa. Oggi, quella del nucleare – aggiunge – è un’alternativa energetica pulita e conveniente, in termini economici e ambientali, ma non sarà mai possibile un dialogo costruttivo se prima non si mette tutti in condizioni di avere informazioni chiare, complete e certe sotto il profilo scientifico”. Esattamente il contrario di quanto lui e i berluscones hanno intenzione di fare, inondandoci con una campagna degna di una repubblica delle banane.

Ben altra è la maturità e la cultura della salute, dell’ambiente e della libertà che contraddistingue un popolo che ha già dato una risposta nel referendum dell’87 ed ora si costringerebbe a ricrederersi solo se venisse oscurata un’informazione pluralista. Cominciamo col dare risposte adeguate e secche, anche indignate a chi ci considera cervelli da plasmare a suo piacimento. A cominciare dalle oltre ottantamila firme raccolte per la legge di iniziativa popolare “No al nucleare, sì alle rinnovabili” che porteremo in grandi pacchi il 22 dicembre alla Camera. Vestiti da Babbi Natale, senza il consiglio di grandi pubblicitari, ma per far capire a una città blindata per proteggere dai giovani un Parlamento con una maggioranza in forte discussione, che si possono ancora portare regali ai cittadini onesti e che si deve lasciare il carbone e l’uranio a chi compra il consenso in uno spazio pubblico che dovrebbe aborrire il commercio.

Mario Agostinelli

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21.000 firme in Lombardia

Per dire NO al nucleare, SÌ alle rinnovabili

Comunicato stampa

Il Coordinamento Lombardo Energia Felice, che ha promosso in Lombardia la raccolta di firme assieme a Legambiente, ARCI e CGIL, è lieto di annunciare che dopo quattro mesi di sensibilizzazione e iniziative sul territorio sulla Proposta di legge di iniziativa popolare “Sviluppo dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili per la salvaguardia del clima”, martedì 21 dicembre saranno consegnati alla Camera dei Deputati a Roma i moduli con le firme raccolte su tutto il territorio nazionale. Saranno oltre 80.000 le firme consegnate simbolicamente con un corteo di babbi natale “che portano il sole in regalo, lasciando ad altri carbone e uranio”.

In Lombardia l’obiettivo assegnato (da 10mila a 15mila) è stato largamente superato poiché in Regione sono state raccolte 21.000 firme di singoli cittadini che con questa presa di posizione desiderano ancora una volta affermare il loro no al ritorno del nucleare in Italia e chiedono maggiori incentivi alla diffusione delle energie rinnovabili.

Durante questi mesi sono state svolte attività informative attraverso incontri pubblici, convegni e seminari che hanno permesso di esaminare l’efficienza e i costi, lo sviluppo e le tecniche attuali delle energie rinnovabili quali: fotovoltaico, solare termico, eolico, biomasse. Il sito internet del Coordinamento è diventato punto di riferimento per approfondimenti, documentazione e spazio di discussione su questo tema attualissimo per il futuro e lo sviluppo dell’Italia. Dai risultati ottenuti si evince un desiderio enorme da parte della popolazione di poter discutere apertamente di queste tematiche senza preconcetti e soprattutto senza una volontà politica di imposizione che prevarichi posizioni già assodate sul tema del nucleare in Italia. Pensiamo che queste 21.000 firme in Lombardia e le 80.000 raccolte sul territorio nazionale possano essere una grande vittoria per la democrazia nel nostro Paese e siano un segnale forte verso coloro che guidati da altri interessi desiderano azzerare la discussione in atto da decenni e si apprestano a modellare il pensiero degli italiani con una campagna comunicativa a senso unico.

Particolari ringraziamenti vanno a tutti coloro che si sono impegnati (moltissimi), a Massimo, Elena, Anna, Maria Carla, Matteo, Fausto, Ezio, Claudio, Roberto, Riccarda, Sandra, alla Federazione della Sinistra, a Sinistra Ecologia e Libertà, ai Giovani democratici, e a tutti quanti si sono riconosciuti in una impresa oscurata dai media ma egualmente circolata con passione tra la gente. Prima di Natale, nel farvi gli auguri, pubblicheremo i dati di raccolta per provincia e alcune considerazioni sullo scontro che governo e Enel stanno aprendo per imporre le centrali, ma anche sulla fiducia che passa tra la gente per un futuro che associa l’energia al sole, alla natura, alla buona occupazione, alla vita.

Mario Agostinelli e Alfonso Navarra

Comunicato stampa (PDF, 840 Kb)

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Manifestazione a Viadana (foto)

La manifestazione contro il nucleare a Viadana, indetta dai Giovani Democratici di Lombardia e Emilia e partecipata dai movimenti locali, Legambiente e Comitato Energia Felice, ha avuto pieno successo. Le foto che accompagnano questo commento lo dimostrano e confermano una risposta popolare immediata alla sfacciata campagna propagandistica che il Governo, assistito da ENEL e lobbies filonucleari guidate da Chicco Testa (un nome, una garanzia…), ha aperto sui giornali odierni. Dovremo abituarci ad una offensiva scorretta e condotta con ogni mezzo a sostegno del nucleare , visto che questa campagna è stata finanziata con ben 300 milioni di Euro. Appureremo se, come temiamo, si tratta di denaro pubblico e, quindi, di un vulnus alla democrazia e di un comportamento da denunciare con fermezza. Noi cominciamo a rispondere il giorno 22 con la consegna alla Camera dei Deputati di oltre 80.000 firme sulla proposta di legge “SI rinnovabili NO nucleare”.

Mario Agostinelli per il Coordinamento

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