Archivi tag: agostinelli

Convegno “Il sole del Mediterraneo” a Palermo

DOPO LA VITTORIA DEI REFERENDUM

BENI COMUNI ED ENERGIE RINNOVABILI

PER USCIRE DALLA CRISI

Palermo – 13 ottobre 2011

 

Il convegno affronta tre questioni:

* Nel 2012 scadono gli accordi di Kyoto e non c’è nessuna iniziativa della UE, che pure ne fu promotrice, e neanche a livello No Global, per riconfermare e migliorare quegli accordi che costituirono un primo passo per contrastare il neoliberismo internazionale dominante e avviare la “III Rivoluzione Industriale” capace di salvare l’ambiente e dare nuovo impulso all’economia e all’occupazione.

* In contrasto con i referendum il governo con il “decretone” prevede la privatizzazione della gestione dei beni comuni e tasse per le aziende energetiche che producono energia da fonti rinnovabili o fossili, con atti contro lo sviluppo delle prime (riduzione dei contributi per il fotovoltaico, blocco dell’eolico, nessuno sviluppo delle energie idroelettriche a favore di impianti inquinanti come la centrale a carbone di Porto Tolle e i rigassificatori).

* Il governo Lombardo, basato su una equivoca maggioranza, ha presentato un progetto di Piano Regionale teso a bloccare il promettente avvio dell’energia eolica e, in linea con la tendenza nazionale, ha autorizzato il rigassificatore di Porto Empedocle inutile e dannoso e intende ripetere l’operazione con un altro a Priolo, malgrado la Sicilia sia la testa di ponte dei metanodotti dall’Algeria e dalla Libia. E’ ferma, invece, all’ARS la proposta di legge di iniziativa popolare, approvata da ben 143 consigli comunali, in maggioranza di centro-destra, contro la privatizzazione dell’acqua e per un migliore coordinamento sotto il controllo delle amministrazioni locali.

Presenteremo le linee di una proposta di sviluppo coordinato delle energie rinnovabili e delle risorse idriche pubbliche in Sicilia che faccia perno sulle amministrazioni comunali, sulle aziende agricole, industriali e commerciali e sulle abitazioni private.

SCARICA IL PROGRAMMA COMPLETO IN PDF (119 Kb)

I SESSIONE ore 9.30

ALLA SCADENZA DEGLI ACCORDI DI KYOTO QUALE SCENARIO IN EUROPA e IN ITALIA?

Nicola Cipolla – Presidente del CEPES;  Mario Agostinelli – Comitato “No nucleare SI rinnovabili”; Gianni Silvestrini – Dir. Scient. Kyoto Club e Vicepresidente CEPES; Valerio Calzolaio – Forum Amb. Beni Comuni SEL; Maria Campese Resp. Amb. PRC – Assessore Regione Puglia; Rita Borsellino – Parlamentare europea

II SESSIONE ore 10.45

NO AL “DECRETONE” CONTINUARE SULLA BRECCIA DEI REFERENDUM

Corrado Oddi – Funz. Pub. CGIL – Forum Italiano Movimenti per l’Acqua; Mimmo Fontana – Pres. Legambiente Sicilia; Alberto Lucarelli – Assessore Comune di Napoli; Luca Nivarra – Università degli studi di Palermo; Giovanna Marano – Segr. Reg. FIOM – CGIL; Pippo Di Falco – Pres. CIA Agrigento; Anna Bucca – Arci Sicilia; Nadia Spallitta – Cons. Com. di Palermo – SEL

III SESSIONE ore 14.30

ACQUA ED ENERGIA IN SICILIA

Antonella Leto – Funz.Pubb. CGIL – Forum Sic. Mov. per L’Acqua Bene Comune; Mariella Maggio – Segr. Reg. CGIL- Sicilia; On. Giuseppe Apprendi – Dep. ARS – PD; Salvatore Durante – Direttivo CEPES; Tommaso Castronovo – Legambiente Sicilia; Salvino Fiore – Pres. Cons. Prov. Messina; Antonella Monastra – Direttivo CEPES e Cons. Com. di Palermo Altra Storia; Alberto Mangano – Pre. Reg. “Comitato No nucleare SI alle rinnovabili “; On. Giovanni Panepinto – Dep. ARS – PD; Sindaco di Bivona; Alfio La Rosa – CGIL Sicilia Dip. Energia e Amb.; Luciano Burderi – Univ. degli studi di Cagliari; Fausto Torta – Coord. Cittadino IdV Palermo

Conclusioni e approvazione documento

INFO: CEPES – Via Sampolo, 49 – 90143 PALERMO – tel. e fax 091 7308983 – e-mail: cscepes@tiscali.it

Condividi

8 ottobre: convegno a Rovigo

OLTRE IL CARBONE – UNA RISPOSTA ALLA CRISI: energia, lavoro, ambiente e salute.

Rovigo – Sabato 8 Ottobre 2011 – Centro Diocesano Don Bosco

Programma

9.30 Registrazione partecipanti

9.45 Apertura

Presiede Oscar Mancini – Portavoce Veneto Comitato Referendario

Introduce Stefano Ciafani – Legambiente – “29 ottobre: giornata di mobilitazione nazionale contro il carbone”

10.15 Eddy Boschetti – Comitato Polesine – “una centrale a carbone in mezzo a un parco”

10.30 Matteo Ceruti – Legale rappresentante associazioni e comitati – “la riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle”

10.45 1° sessione: Alternative per un lavoro degno

Relazioni di: Massimo Scalia – Università La Sapienza Roma; Giuseppe Onufrio – Direttore di Greenpeace Italia

Interventi di: Vittorio Bardi – FIOM Nazionale; Giuseppe Bortolussi – Segretario CGIA Mestre; Cesare Fera – Impenditore, Presidente Associazione Nazionale Energia Solare Termodinamica

12.15 Dibattito

Interventi istituzioni, partiti, cittadini

13.00 Pausa Pranzo

14.15 Ripresa Dibattito

15.00 2° sessione: Tutelare la salute

Luigi Gasparini – Referente per Ferrara Associazione Medici per l’Ambiente

15.15 3° Sessione: Contrastare i cambiamenti climatici

Relazioni di: Maria Grazia Midulla – WWF – “l’impegno dell’Europa”; Matteo Mascia – Università di Padova – “etica e clima”

15.45 4° Sessione Democrazia e Partecipazione

Luca Tornatore – Rigas; Mario Agostinelli – Portavoce contratto mondiale energia/clima

16,15 – Dibattito

16,45 – Rappresentante comitato Polesine. Le modalità organizzative della manifestazione Nazionale di Adria. Eventuali richieste di chiarimento.

17.00 Conclusione del Convegno.

Promuovono: Alternativa, AltraMente scuola per tutti, AltroVe, Arci, A Sud, Cepes, Circolo culturale AmbienteScienze, Comitato Energiafelice, Comitato SI’ alle Rinnovabili NO al nucleare, Coordinamento Veneto contro il carbone, Ecologisti Democratici, Fare Verde, Federconsumatori, Focsiv – Volontari nel mondo, Forum Ambientalista, Greenpeace, ISDE-Medici per l’Ambiente, Italia Nostra, Kyoto Club, Legambiente, Lipu, Movimento difesa del cittadino, Movimento Ecologista, OtherEarth, Rete della Conoscenza (Uds-Link), RIGAS, Slow Food Italia, WWF, Ya Basta.

Info: http://nocokepolesine.blogspot.com

Scarica il programma in PDF (160 Kb)

Condividi

7 ottobre: seminario di studio a Monza

Seminario di studio e dibattito

Venerdì 7 ottobre, 09:30 – 17:00

Presso la Camera del Lavoro, Via Premuda, 17 – Monza

“Un nuovo riformismo territoriale per ricostruire un futuro sostenibile: per la gestione democratica dei Beni Comuni e dell’economia”.

Ore 9.30 Relazioni: Mario Agostinelli – Scenari di transizione: dalla crisi energetico – ambientale alle fonti energetiche ecosostenibili

Leonardo Setti – Nuove prospettive e responsabilità locali legate al Piano Energetico Europeo – Scenari di formazione e ricerca : il ruolo dell’Università e del CNR

Ore 13.00: Pausa pranzo

Ore 14.00 Relazione: Alfonso Navarra – la crisi e il debito – i vincoli europei allo sviluppo locale-la gabbia del patto di stabilità- i tagli ai bilanci e la spinta alle privatizzazioni

Dibattito; Interventi dei partecipanti ai lavori della mattinata; Maurizio Paltan- Segretario generale Filctem- Cgil MB Pippo Civati – consigliere regionale

Condividi

Appello ai movimenti

Pur nella drammaticità della situazione e, così proseguendo, del suo prossimo prefigurabile epilogo di distruzione dello stato sociale, permane un consistente humus – di cui facciamo parte – di resistenza e di controproposta, potenzialmente strutturabile in unico soggetto seppur sottoposto a divisioni a causa di particolarismi e personalismi.

Come spesso avviene, in risposta ad eclatanti fatti (ora, la nuova serie di manovre governative) nascono appelli e mobilitazioni; dopo lo sciopero della CGIL abbiamo l’appello per il 15 ottobre intorno al quale c’è molto fermento (da ultima l’adesione di De Magistris).

Proponiamo di aderire a detto appello, avanzando una proposta con l’intento di conferirvi concretezza, coesione e mobilitazione auspicabilmente efficace attorno alle rivendicazioni (auspicabilmente tanto efficace da riuscire a condizionare i partiti d’opposizione, come già avvenuto in extremis sui referendum acqua e nucleare):

La proposta sta nell’aderire a tale appello, possibilmente con un comunicato congiunto con il comitato acqua, con cui sostenere le due proposte di legge su acqua ed energia giacenti in Parlamento, e le altre proposte di legge anch’esse già presentate dai “movimenti” a difesa degli altri beni comuni in senso lato, in primis la legge sul consumo di suolo.

A complemento invitiamo ad usufruire delle future mobilitazioni per proporre di raccogliere firme su petizioni strutturate da soggetti vicini a noi, e/o altre proposte di legge d’iniziativa popolare già pronte, riguardanti il maggior numero possibile di ambiti legislativi manomessi nel corso del tempo, o soggetti a processi di modifica; ciò in modo da inquadrare meglio le rivendicazioni e per creare un fronte attivo intorno ad esse mediante la codifica, di fatto, di un “programma di regole e di governo” al fine di superare le differenze e distinzioni, e confluire operativamente sui comuni intenti (si spera che con la pratica si riesca anche ad entrare in empatia facendo emergere e rafforzare la parti propositive, ridimensionando le parti maggiormente legate a particolarismi e personalismi, inclusi gli interessi particolari).

Proponiamo di cogliere l’occasione per evidenziare e sostenere le iniziative d’ambito europeo, a partire dall’acqua e dell’energia di nostre pertinenze, e così pure per gli altri ambiti .

Esempi di possibili petizioni e/o proposte di legge, a cura delle specifiche associazioni ed organizzazioni competenti, citate per la presenza di elaborazioni molto avanzate, sono:

– reddito di cittadinanza;

– testamento biologico;

– conflitto d’interesse;

– diritti civili;

– diritti sul lavoro;

– cittadinanza agli immigrati.

– tassazione transazioni finanziarie ed altre misure sul sistema bancario e finanziario.

 

Mario Agostinelli e Alfonso Navarra per il Coordinamento Energia Felice

Condividi

Dibattito: “Le sfide di un’altra economia?” – Torino

Giovedì 15 settembre

Parco Michelotti, ex Zoo, Torino

Con Guido Viale, Mario Agostinelli, Gianni Rinaldini. Modera Federico Bellono

“E’ il tempo dei sacrifici”, “Austerity”, “Dobbiamo rilanciare l’economia”, “Un patto per la crescita”, “Rilanciare i consumi”… Quante volte abbiamo sentito ripetere queste parole? Nel pieno della crisi le classi dirigenti al completo ripetono i loro presunti mantra salvifici senza batter ciglio. Ogni volta verrebbe da ricordare che le cure ad una malattia non possono mai essere le cause che l’hanno provocata. Questa banalità sembra non essere patrimonio comune.

Veniamo da trent’anni di scelte economiche basate su liberalizzazione dei capitali, privatizzazioni dei servizi pubblici, diminuzione dei diritti del lavoro, maggiore finanza e meno economia reale. Decisioni assunte all’unisono che hanno prodotto un’Italia con maggiori disuguaglianze, privilegi, delocalizzazioni produttive, meno lavoro. Oggi vengono vendute come ricette alla crisi le stesse cause, c’è qualcosa che non funziona…

L’attuale crisi, paradossalmente, può essere l’occasione per ripensare da capo l’economia e le sue leggi. Quasi tutti si ostinano a credere nel rilancio dei consumi e nella crescita delle produzioni: non sarebbe il caso di rifondare un’economia fondata sulla sostenibilità e l’equità al posto dell’aumento quantitativo delle merci?

Il Prodotto Interno Lordo non tiene assolutamente conto del benessere delle persone e di molti aspetti della loro vita: non sarebbe il caso di trovare altri modi di misurare la salute di un’economia? Le merci viaggiano in maniera sostenibile da un capo all’altro del mondo: non sarebbe il caso di ri-organizzare delle economie locali attente al territorio, all’ambiente, al lavoro?

Sono tante le ragioni che portano a sostenere la necessità di un altro modello di sviluppo. L’urgenza di pensare e costruire un’economia che abbia al centro le persone e non il mero profitto non è una scoperta dei nostri giorni. Eppure la radicalità della questione ambientale, il continuo aumento delle disuguaglianze, l’insostenibilità degli stili di vita occidentali impone la necessità di un’altra economia come mai prima d’ora.

Se è una conversione ecologica del modello produttivo e la transizione ad un’altra economia più equa sono necessarie, come attuarle? Quali strumenti? Basterà il movimento e l’organizzazione del basso per restituire una dimensione locale dell’economia? Come affrontare l’annoso problema del rapporto democrazia/poteri economici? Ed infine, come evitare che tutto si riduca a puro marketing in nome del green-washing (la classica pennallata di verde che mette la coscienza a posto)?

Info: www.fiumana2011.org

Condividi