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8 novembre: Seminario a Rimini

UN NUOVO MODELLO ENERGETICO DI TERZA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE: COME RILANCIARE L’ECONOMIA LOCALE COMBATTENDO IL CAMBIAMENTO CLIMATICO

Un nuovo modello energetico distribuito e interattivo è oggi possibile. Le tecnologie energetiche rinnovabili, l’idrogeno, le smart grids, le costruzioni a energia positiva, permettono oggi di realizzare una vera e propria INTERNET dell’energia che conferisce un nuovo protagonismo agli enti locali e alla piccola e media impresa territoriale, per un rilancio di un sistema produttivo. Si tratta di un nuovo modello energetico ad alta intensità occupazionale, che crea ricchezza distribuita e posti di lavoro. Questo processo è già cominciato con i social network, le comunicazioni mobili e diffuse, l’economia di rete, che hanno reso le comunicazioni interattive e distribuite. In convergenza con un modello energetico altrettanto interattivo e distribuito permette a ciascuno di produrre e scambiare energia in rete, così come internet permette di scambiare informazioni. Ma la transizione verso questo nuovo scenario energetico può essere rallentata o accelerata a seconda della consapevolezza e della capacità proattiva con cui gli organismi pubblici e gli enti locali riusciranno a tradurlo in politiche sul territori, elaborando piani energetici locali che rispondano al le indicazioni provenienti dall’Europa.

La città di Rimini nel contesto delle strategie energetiche europee, si deve interrogare sul proprio futuro energetico: entro quanti decenni potremo esser “post carbon”? quali sono le tappe intermedie in questo processo? quali metodi di programmazione locale bisogna adottare? Quali interventi concreti? In quali settori? Come integrare le politiche energetiche di lungo periodo legate al ciclo del sole, con quelle di breve e medio periodo legate maggiormente al ciclo del carbonio?

Questo seminario è il primo passo per avviare una riflessione strutturata su queste problematiche e garantire la sostenibilità ma soprattutto la competitività dell’economia riminese nel breve, nel medio e anche nel lungo periodo.

PROGRAMMA (scarica il PDF, 217 Kb)

Apertura interventi da decidersi con il Sindaco

Mario Agostinelli – I cicli energetici: dal carbonio al sole: in un sistema distribuito dell’energia – presentazione di tutti gli aspetti che riguardano la filiera

Livio de Santoli – Verso l’autonomia energetica del territorio: dalle comunità del cibo alle comunità dell’energia. Un nuovo protagonismo per le PMI e gli enti locali.

Angelo Consoli – Una Europa Post-Carbon: dal contesto europeo a quello locale: Il patto dei Sindaci e i pilastri della Terza rivoluzione industriale:

Il primo pilastro: le FER

Leonida Bombace – Fotovoltaico, fonte di reddito e anche di integrazione sociale

Robert Niderkofler – L’eolico verticale. La “democratizzazione del vento (risorsa a disposizione di tutti.

Il secondo pilastro: le nuove costruzioni a energia positiva e gli interventi di sostenibilità su quelle esistenti

Angelo Consoli (L’integrazione delle tecnologie energetiche moderne nelle costruzioni)

Il terzo pilastro: l’idrogeno e l’accumulo dell’energia

Nicola Conenna (Presidente H2U) L’idrogeno come sistema di accumulo delle FER e come carburante. L’idrometano come transizione.

Il quarto pilastro: le smart grid

Prof Livio de Santoli: Il metodo di distribuzione intelligente per l’energia prodotta in modo distribuito

Discussione

Conclusioni e elaborazione di un documento finale “road map” per l’energia distribuita ne Comune di Rimini

– Il Sindaco di Rimini e Angelo Consoli Presidente CETRI

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29 ottobre: Convegno “Idee per un Piano energetico regionale”

Per chiudere con petrolio e nucleare, Piani Solari Regionali

Nel 1987, ad un anno da Cernobyl, il popolo italiano con tre Referendum ha detto molto chiaramente che non voleva più saperne del nucleare: furono chiuse sia le tre malandate centrali “sperimentali” di Trino Vercellese, Latina e Garigliano, sia la grande e recente centrale di Caorso (continuamente “fuori servizio” e già ferma dal 1986). Fu anche sospesa la costruzione dell’enorme centrale di Montalto di Castro, poi riconvertita a metano.

Ma non fu perseguita l’altra via alternativa ai combustibili fossili, le fonti rinnovabili. L’Italia aveva già una grande produzione idroelettrica, con grandi dighe a forte impatto ambientale. La penisola, inoltre, è un’area a grandissima potenzialità geotermica, costellata di vulcani e zone termali, purtroppo con le relative faglie a rischio sismico: a Larderello, in Toscana, lo sfruttamento secolare di questa fonte (non sempre in modo rispettoso dell’ambiente) ha fatto scuola a tutto il mondo, dall’Islanda al Nicaragua. Ma non si è investito in tutti gli altri settori delle rinnovabili: dal solare termico a quello elettrico, dall’energia marina (di correnti, onde, maree e gradiente salino) a quella del vento e degli scarti vegetali, nei giusti e rigorosi limiti del rispetto ambientale, faunistico epaesaggistico.

C’era (e c’è) ancora moltissimo da studiare e sperimentare; ma dobbiamo ricordare che già negli anni ’60 l’Italia era all’avanguardia mondiale nella tecnologia solare: basta ricordare le realizzazioni solari a concentrazione assolutamente all’avanguardia realizzate a S. Ilario, sulle colline di Genova, dal prof. Giovanni Francia, lasciate poi in abbandono. Così come eravamo all’avanguardia nell’edilizia bioclimatica e nella ricerca di un miglioramento dell’efficienza energetica. Molte occasioni sono state sprecate e troppo siamo rimasti in attesa di una pianificazione urbanistica orientata in senso energetico e ambientale. Nel frattempo, all’estero, si moltiplicavano gli esempi di comunità energetiche autosufficienti.

Per non parlare del solare termodinamico (centrali a specchi che concentrano luce e calore per far girare una turbina da parecchi MW), studiato già negli anni ’80 dal premio Nobel Carlo Rubbia, ma realizzato (e solo parzialmente, vedi Gaia n. 47 primavera 2011) a Priolo solo nel 2010, dopo che Rubbia se ne era andato a realizzarne una decina in Spagna. Dopo il Referendum del 12 giugno 2011 ci sono tutte le premesse per non ricadere nelle spire fossili di Enel, Eni, Edison ed Ansaldo. I ripetuti tentativi del governo del cav. (ministri Romano e Tremonti) di azzerare la filiera del solare con improvvisi cambi e tagli degli incentivi, hanno già creato pesanti contraccolpi al “miracolo solare” in corso in Italia dal 2009: solo nel 2010 sono stati installati e messi in produzione in Italia più di 5.000 MW di solare fotovoltaico, corrispondenti alla potenza di quasi tre delle centrali nucleari EPR che il governa voleva costruire con una spesa enorme e tra 10-15 anni…

Ma la reazione di produttori (decine di migliaia di nuovi occupati), utenti e opinione pubblica è stata fortissima e il quorum al Referendum ne è, in parte, un effetto. Ora è il momento di prendere in mano la situazione, fare proposte di ampio respiro, a livello regionale e realizzazioni serie nei Comuni. Perciò è fondamentale la Giornata di studio “Idee per un piano energetico regionale” che ZeroEnergy-Ecoistituto del Veneto e Comitati Riciclo totale-Rifiuti zero di Tv e Ve organizzano sabato 29 ottobre a Padova presso la sala congressi di Banca Etica. L’incontro è aperto a tutti, fino ad esaurimento dei posti, con precedenza a chi si prenota con fax all’Ecoistituto 041.935666 o mail micheleboato@tin.it

Programma

Zero Energy-Ecoistituto del Veneto e Comitati Riciclo Totale – Rifiuti Zero Convegno di studi

IDEE PER UN PIANO ENERGETICO REGIONALE

Risparmio, Efficienza, Rinnovabili

Padova – Sala Convegni Banca Etica

Via Tommaseo, 16 (100 metri da stazione FS)

ore 10 Apertura lavori, Saluti Comune Padova, Provincia Padova, Regione Coordina Michele Boato per le associazioni promotrici

Relazioni

10.15 Massimo Mazzer primo ricercatore CNR-IMEM – Parma

“Potenzialità attuali e a breve periodo delle rinnovabili in Italia”

10.45 Mario Agostinelli esperto Enea – Milano

“Per una uscita dolce dalle fonti energetiche fossili”

11.15 Gianni Tamino docente biologia Università di Padova

“Potenzialità e limiti delle biomasse energetiche”

12.00 Luca Fattambrini architetto coordinatore di ZeroEnergy

“Dati essenziali per un Piano energetico Veneto”

12.30 Michele Boato direttore Ecoistituto del Veneto

“Per un Piano basato su risparmio, efficienza e rinnovabili”

13.00 Gian Luca Pesce laurendo in Urbanistica a Venezia

“Sintesi dei Piani energetici di Lombardia, Emilia-Romagna e Friuli-V.G.”

13.30 – 15.00 Pausa pranzo

Interventi

15.00 Dirigente Banca Etica Come sostenere risparmio e rinnovabili

15.10 Giuseppe Rocco Il potenziale idroelettrico del Veneto

15.20 Gianluigi Salvador responsabile Energia WWF Veneto Altre rinnovabili 15.30 Maria Rosa Vittadini Università Venezia Mobilità ed energia

15.40 Andrea Grigoletto Fondazione Fenice, Padova

15.50 Carlo Cotogni amministratore del. X Group, Monselice

16.00 Nicola Baggio direttore Solon, Padova

16.10 Andrea Sacchetto Uff. Energia Provincia di Padova

16.20 Giampaolo Avrese Club Unesco

16.30 Dibattito

17.30 Conclusioni

Massimo Giorgetti Assessore all’Energia Regione Veneto

 

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Verbale riunione Comitato Energia Felice, 17 ottobre

Introduzione di Mario Agostinelli

L’alternativa economica e la lettura nuova di questi processi potrebbe avere delle ricadute nell’immediato. Anche se ci si scontra con la crisi culturale e di pensiero che stiamo vivendo, soprattutto a Milano. L’ARCI ha chiesto di diventare l’associazione che si occupa di beni comuni ed energia e ci propongono di decentrare nei loro circoli questo discorso. Ottima questa opportunità.

Intervento di Guido Viale

Sul decentramento siamo tutti d’accordo e lo proponiamo per tutti i settori (energetico, agricolo, alimentare, mobilità). Condividiamo il fatto che in questa fase la mediazione con la politica locale e le amministrazioni sia cruciale. Nei grossi centri, le amministrazioni purtroppo però sono controllate dalle multy-utility che sono state create con dimensioni extra-locali e che hanno creato perciò ingenti debiti ed oggi sono purtroppo in stato fallimentare. Il nodo è il debito, a livello italiano e europeo.

Come dice Adriano Sofri, ci sono alcuni economisti di estrema sinistra o destra che propongono il ritorno alla lira, che è una cosa anti epocale e ormai quel modello economico è superato e va ripensato. Recuperare competitività con il ritorno alla lira è impensabile. Siamo di fronte a un meccanismo mondiale finanziario ed economico che si è inceppato.

Notiamo che la manifestazione di sabato 15 ottobre è stata una cosa molto importante perché non è stata organizzata da nessuno (capacità di auto convocarsi) e ha visto la partecipazione di tutte le generazioni: dai sessantenni ai giovani, passano per la generazione TQ (trenta-quarant’anni). Questo è un esempio lampante della falsa narrazione come dice Vendola di quanto successo sabato a Roma. Naomi Klein, intervenendo a New York, ha detto che questo slogan americano è nato in Italia un anno fa: “La vostra crisi, noi non la paghiamo”. La priorità oggi dovrebbe essere quella di iniziare a contabilizzare le competenze che ci sono sul territorio.

Intervento di Alfonso Navarra           

Bisogna iniziare ad attualizzare le prese di posizione dei referendum su acqua ed energia (grandi opere, sviluppo). Grazie al ricatto della crisi e del debito stiamo assistendo al cambio di prospettive che sono state manifestate con il voto popolare di giugno. Dobbiamo convertire l’economia e risolvere il problema del debito: ecco i due punti su cui lavorare nei prossimi mesi. Se non risolveremo questi due punti, lasceremo ai poteri forti di gestire la situazione solo per i propri profitti.

Intervento di Mario Agostinelli

Bisogna esplicitare cosa significa non pagare il debito. Non è solo questione di perfidia delle banche , ma c’è una responsabilità diretta del capitale industriale, che ha ridotto i salari, non ha reinvestito, ha speculato ed ha de localizzato le produzioni. C’è quindi un nesso diretto tra non pagamento del debito e cambio del paradigma di sviluppo e, quindi, riconversione dell’economia. Il privilegio deve essere dato al livello territoriale e in questo senso è decisiva l’occasione di passare da un modello centralizzato ad uno decentrato per l’energia

Altri interventi

La questione del debito che è una problematica planetaria, va oggi agganciata alla tematica ecologica. Il legame tra meccanismo monetario e utilizzo dei beni del pianeta è profondamente connesso. Abbiamo slegato la moneta dai beni prodotti (1971) e la base monetaria è ormai relegata alla Banca centrale di ogni singolo stato. Matematicamente, il sistema è destinato a saltare!

Prossima riunione: Giovedì 27 ottobre ore 17.00 – via Borsieri 12, Milano

Scarica il Verbale in PDF (70 Kb) >>>

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Due serate su energie rinnovabili e risparmio energetico

Giovedì 20 Ottobre ore 20,45
Energie Rinnovabili: quali sono? Quanto rendono?
Risparmio energetico ed efficienza

Intervengono: Mario Agostinelli (Chimico-Fisico CCR di Ispra), Roberto Meregalli (Esperto di Energie Alternative, Beati i Costruttori di Pace),  Adriano Pirotta (Progettista Civile ed Urbanista). Coordina Giuseppe Farinella (“Energia Felice”).

Giovedì 27 Ottobre ore 20,45
Energia dal sole: Fotovoltaico e Solare Termico
Gruppi di Acquisto Fotovoltaico: cosa sono?
Finanza Etica ed Energie Rinnovabili

Intervengono: Maurizio Colleoni (Punto Rosso Fotovoltaico), Riccardo Vivo (Solare Termico “Progetto Habitat”), Patrizio Monticelli (MAG2Finance – Cooperativa Finanziaria Solidale)

Le serate si terranno presso
Cascina del Ronco, Via Ronco Basso 13, Villa d’Almè (BG)

Per  informazioni: arcinvalle@gmail.com – desvalbrembana@gmail.com

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