Le organizzazioni italiane che si occupano di democrazia diretta stanno organizzando la Settimana della Democrazia diretta 2011 che avrà luogo dal 26 maggio al 2 giugno. La campagna mira a dare migliori strumenti di DD agli italiani (es. raccolte di firme per PdL di iniziativa popolare con tempi certi di discussione). In questo senso – per i movimenti che raccolgono firme – è un investimento per lavorare più efficacemente in futuro.
Avendo lavorato al WWF per 20 anni e essendomi spesso occupato di campagne, propongo alcune riflessioni su slogan e possibili sinergie tra le nostre campagne anche in vista delle future raccolte di firme.
1) A mio avviso, è fondamentale capitalizzare l’enorme sforzo che i volontari faranno ai banchetti per dire agli italiani che gli strumenti di cui dispongono per incidere direttamente sulle scelte amministrative sono veramente di basso livello e che quindi devono/possono recuperare spazi democratici. Basti pensare che abbiamo recentemente raccolto 100.000 firme per il progetto di legge per la promozione delle energie rinnovabili e, nonostante lo sforzo disumano, non abbiamo tempi certi per la discussione dell’iniziativa in parlamento, non siamo interlocutori privilegiati per andare a trattativa con lo Stato. Delle 213 iniziative di legge nazionali che si sono avute dal 1948 al 2005 solo il 13,6% (29) sono diventate legge; delle 153 iniziative regionali solo 18 (11,8%) sono diventate legge…
Detto questo mi pare che sarebbe intelligente lavorare anche per migliorare l’efficacia delle nostre iniziative future e utilizzare la imminente campagna referendaria per prendere due piccioni con una fava. Vi proporrei quindi di inserire sui volantini che distribuiremo per la campagna referendaria una frase del tipo: “Miglioriamo insieme gli strumenti per far esercitare la sovranità popolare prevista dall’art.1 della Costituzione. Andate a votare Sì ai referendum e partecipate alla Settimana della democrazia diretta 26 maggio – 2 giugno 2011”.
2) Per quanto riguarda gli adesivi e gli slogan a mio avviso dobbiamo stare attenti a non fare errori di prospettiva e di linguaggio. Intendo dire che tra noi parliamo di referendum tutti i giorni per cui sento persone noi che propongono ingenuamente slogan del tipo “Sì alle rinnovabili, no al nucleare”. Non si potrebbe fare niente di più sbagliato perché probabilmente da parte dei media e dei partiti ci sarà il tentativo di non informare per non far raggiungere il quorum. Lo slogan deve quindi dire che ci sono i referendum, deve dire la data e dire come votare e su quale argomento. Quindi essere del tipo: “Sostieni la democrazia. Vota Sì ai referendum acqua e nucleare del gg mm 2011”.
3) Per quanto riguarda il linguaggio e lo stile in generale della campagna a mio avviso non dobbiamo cadere nell’errore di far diventare i referendum una battaglia di “sinistra” per cercare di recuperare consensi partitici. Dobbiamo usare un linguaggio molto semplice, concreto e “asettico” che dica anche all’elettorato di centro destra perchè conviene votare e che disinneschi quindi quelle dinamiche che portano a non votare o a votare per schieramenti ideologici precostituiti senza entrare nel merito delle questioni.
Per il volantinaggio: http://retecivicaitaliana.it/volantinaggio-diffuso-sincronizzato/
Per la “Settimana della democrazia diretta: http://retecivicaitaliana.it/le-iniziative/democrazia-diretta/
A cura di Roberto Brambilla
Saggio Roberto, quoto