8 settembre a Monza: Amazon Butterfly, Chico Mendes oggi

8_settembre_Locandina incontro sull'Amazzonia

Incontro pubblico sul tema dell’Amazzonia, dei cambiamenti climatici e dello sfruttamento sostenibile delle risorse energetiche.

Nel corso della serata, che avrà inizio alle ore 21.00, sarà presentato il libro “Amazon Butterfly. Salute e bellezza” e saranno proiettati filmati originali con musica dei territori.

Intervengono:
Roberto Scanagatti – Sindaco di Monza
Francesca dell’Aquila – Assessore alle Politiche Culturali e di Sostenibilità di Monza
Tiao Viana – Governatore dello Stato brasiliano dell’Acre
Mario Agostinelli – Presidente dell’Associazione Energia Felice
Guido Galardi – Presidente di Coop Lombardia
Giovanni Moretti – Presidente dell’Associazione Artigiani di Pace

4 settembre a Magenta: Amazon Butterfly, Chico Mendes oggi

Venerdi 4 Settembre 2015 ore 21:00
Comune di Magenta – Energiafelice

4_settembre_Evento brasile - ingresso libero

AMAZON BUTTERFLY, CHICO MENDES OGGI

Presentazione del libro “Amazon Butterfly – salute e bellezza dalla foresta”
Proiezione di filmati sulle ricchezze e bellezze dell’Amazzonia
Esibizione di un gruppo folkloristico brasiliano
Interventi del Governatore dello stato amazzonico dell’Acre e del Sindaco di Magenta.

INGRESSO LIBERO FINO AD ESAURIMENTO POSTI

Presentazione del libro “Amazon Butterfly. Salute e Bellezza dalla foresta”

Generare ricchezza proteggendo l’ambiente

Prefazione
Amazon Butterfly Salute e Bellezza dalla forestaExpo 2015 ha posto al centro della manifestazione un tema cdi enorme importanza per il nostro futuro:  garantire il diritto al cibo a tutti, nella salvaguardia dell’ambiente e delle risorse del pianeta.
E’ un’indicazione credibile? Oggi siamo 7 miliardi di abitanti sulla terra, nel 2050 probabilmente avremo superato i 9 miliardi. Come sarà possibile conciliare diritto al cibo e ambiente nel 2050, se già oggi il cibo non è garantito a quasi 800 milioni di persone e l’ambiente è oggetto di pesanti attacchi?
Noi crediamo che l’obiettivo di Expo possa essere realizzato. Perché ciò avvenga sarà indispensabile riformare profondamente l’attuale modello di sviluppo.

In caso contrario continueranno a prevalere altri interessi e l’obiettivo rischierà di trasformarsi in  uno slogan sena conseguenze pratiche coerenti. Siamo un gruppo di associazioni, imprese e persone da anni impegnate a sostenere l’esperienza di una piccola realtà dell’Amazzonia: l’Acre, lo stato nel quale 45 anni fa un raccoglitore di gomma, Chico Mendes, guidò un movimento che riuscì a bloccare azioni assurde e negative di distruzione della foresta.

I suoi seguaci, dopo la sua uccisione la sera del 22 dicembre 1988, hanno proseguito il cammino di Chico Mendes e, dal 1999, hanno avviato una seria ed efficace esperienza di sviluppo sostenibile, capace di coniugare sviluppo dell’economia con ambiente e diritti sociali. La loro esperienza dimostra che l’obiettivo di Expo è realizzabile, se le persone che credono in un obiettivo giusto si muovono unite per realizzarlo.

Noi vogliamo portare all’attenzione dei visitatori di Expo l’esperienza positiva di questa comunità per due motivi:
•    dimostra che è possibile conciliare sviluppo e difesa della foresta, diritto al cibo e difesa delle risorse del pianeta;
•    vogliamo costruire, attorno alla loro esperienza, un rapporto positivo tra chi vive in Europa e chi vive a oltre 10.000 km di distanza, all’interno della foresta amazzonica, per creare un ponte, un’alleanza, un progetto comune finalizzato a potenziare questo nuovo modo d’intendere sviluppo e ambiente.
I rappresentanti dell’Acre verranno a Expo, all’inizio di settembre, a presentare la propria esperienza.

Sarà un’utile occasione per dimostrare concretamente, da parte dei nostri territori, il ringraziamento a coloro che stanno difendendo anche per noi il polmone verde del pianeta. Sarà in particolare l’occasione per costruire rapporti concreti di collaborazione tra i nostri territori e l’Acre, capaci di rafforzare questo nuovo modello di sviluppo.

Con questa pubblicazione vogliamo anticipare alcune informazioni sull’Acre e sui suoi prodotti. Il nostro scopo è quello di sensibilizzare cittadini e imprese sull’utilità di conoscere e incontrare l’Acre e i suoi prodotti con un’azione che anticipa l’arrivo della delegazione acreana a Expo. Avremo successivamente dai rappresentanti dell’Acre, al loro arrivo a Expo a settembre, una presentazione completa ed aggiornata della realtà attuale dell’Acre e delle opportunità di collaborazione che si possono sviluppare con le imprese del nostro territorio. La nostra collaborazione con l’Acre ha radici lontane nel tempo. Con Expo vogliamo innovare questo rapporto e costruire basi più solide per la sua continuità dopo Expo.

Artigiani di Pace – Energia Felice – Cattedra nutrizionista Ludes

Oggi 13 agosto è l’Overshoot Day 2015

Oggi 13 agosto è il giorno dell’ Overshoot Day, l’ iniziativa internazionale organizzata dal Global Footprint Network (GFN) per far sapere che in “quel giorno” l’umanità ha finito di consumare le risorse che il pianeta produce in modo sostenibile in un intero anno.

Da domani  fino alla  fine dell’anno l’umanità si “indebita” con il pianeta perché consuma di più di quanto sarebbe ammissibile e il pianeta va “in rosso”: un fatto che non si può ovviamente ripetere all’infinito! Dobbiamo prendere provvedimenti!

In calce che cosa possiamo  fare per diminuire il nostro impatto  sul pianeta

Amalia Navoni – Coordinamento Lombardo Nord Sud del Mondo
Referente della campagna Global Footprint Network (GFN) in Italia: Roberto Brambilla

ECCO COSA
possiamo
FARE CONCRETAMENTE   

PER RIDURRE
il nostro impatto sull’ambiente

·   risparmia energia,

Assumendo comportamenti responsabili per far funzionare al meglio gli impianti esistenti: usa lavatrici e lavastoviglie solo a carico pieno ; spegni le luci quando non servono e non lasciare in stand by gli apparecchi elettronici; sbrina sovente il frigorifero; pulisci spesso la serpentina  e mantienilo ad una discreta distanza dalla parete, perché la polvere ed il calore ne riducono l’ efficienza .Metti il coperchio sulle pentole quando si porta l’acqua a ebollizione; evita che la fiamma sia più ampia del fondo della pentola perché di lato non scalda; riduci gli spifferi degli infissi riempiendoli di materiale che non lascia passare aria; non lasciare tende chiuse davanti ai termosifoni ; inserire apposite pellicole isolanti e riflettenti tra i muri esterni e i termosifoni

–  Sostituendo gli impianti poco efficienti con impianti più efficienti – lampade ad alta efficienza: a parità di potenza consumano delle lampade normali; ovvero ce ne vogliono 6 per consumare come 1 lampada normale;  elettrodomestici di classe A o superiore;  apparecchi elettronici ad alta efficienza ; scaldabagni a gas ;valvole termostatiche da applicare ai termosifoni  per regolarne automaticamente la temperatura (perché continuare a tenerli accesi quando si sono raggiunti i gradi desiderati?); caldaie a condensazione con impianti a pannelli radianti che rendono di più funzionando a temperature inferiori.

·   Dona ciò che non usi più a chi ne ha bisogno.

·   Privilegia i prodotti dell’agricoltura biologica possibilmente locale e di stagione per ridurre l’inquinamento ed il consumo di risorse necessari per il trasporto.

·   Non superare i 20 gradi di temperatura in casa ,  il gasolio inquina, il troppo caldo non fa bene alla salute ed  è vietato dalla legge.

·   Usa per gli spostamenti i mezzi pubblici e la bicicletta

·   Diminuisci il consumo di carne: ogni hamburger equivale a 6 metri quadrati di alberi abbattuti e a 75 chili di gas responsabili dell’effetto serra. Mangiare meno carne o, perché no, non mangiarne affatto, è una scelta sociale. Una scelta solidale con chi ha fame e con il futuro del pianeta

·   Bevi acqua di rubinetto che è analizzata giornalmente, non sprecarla.  Eviterai l’inquinamento degli autocarri che portano le bottiglie di acqua minerale su e giù per l’Italia, l’inquinamento per lo smaltimento delle bottiglie di plastica e il tuo affaticamento per il trasporto.

·   Rifuggi L’usa e getta. Chiedi che gli oggetti che compri siano riparabili: è meglio spendere qualche cosa in più, piuttosto che riempire le discariche di oggetti dalla breve durata e che hanno comunque inquinato per essere prodotti e trasportati.

·   Protesta quando ti incartano i prodotti con troppi imballaggi: li paghi almeno tre  volte (come costi che il fornitore ti ricarica, come tassa smaltimenti rifiuti e come ambiente depauperato).

·   Privilegia i prodotti in vetro, meglio se in vuoto a rendere. Portati sempre da casa i sacchetti per fare la spesa: meglio ancora se usi delle borse in stoffa.

·   Ricicla con cura tutto il possibile: carta (i fogli già stampati utilizzali anche sull’altro lato), vetro, plastica, lattine, ferraglie, polistirolo , indumenti, rifiuti vegetali e animali

·   Per acquistare consapevolmente leggi la “Guida al consumo critico” (EMI Edizioni) del Centro Nuovo Modello di Sviluppo –    e abbonati a  AltrEconomia,  – www.altreconomia.it.

·   Denuncia le discariche abusive e chi deposita i rifiuti lungo strade e nei parchi .

Trivelle e nomine: reggono alla luce del sole?

dal Blog di Mario Agostinelli

logo-il fatto quotidiano 2015Dev’essere sconfortante dover partecipare ad una delle riunioni convocate da Renzi: sentirsi dire, senza poter battere ciglio, che il corso della storia coincide con la sua agenda politica non può che portare sconforto a chiunque abbia contezza delle urgenze ambientali e sociali che ci stanno cadendo addosso.
Ad esempio, il Papa, Obama (vedi gli ultimi post su questo blog), un’alleanza delle 24 principali istituzioni scientifiche britanniche guidate da Nichola Stern, i sindaci di tutto il mondo riuniti a Roma il 15 luglio, i  movimenti popolari accorsi in Bolivia, hanno lanciato il loro grido di allarme contro il probabilissimo superamento di 2°C della temperatura della terra.

L’opinione pubblica mondiale, i media e la società civile sono ora molto più impegnati e vi è una maggiore attenzione e pressione sui governi a mettere da parte gli interessi nazionali egoistici e sta nascendo un solido consenso per un cambiamento del trattato sul clima, per mitigare l’estrema gravità del degrado del nostro pianeta come risultato delle attività umane. Questa crescita di consapevolezza politica ed etica dovrebbe portare i governi ad intervenire sulle strategie energetiche e sulla politica industriale con benefiche ricadute sull’occupazione, in coerenza con un cambio profondo del modello fin qui perseguito. Ne sentite mai parlare negli innumerevoli report televisivi sulle esternazioni e gli immancabili tweet del premier?

Dato che i sette Paesi più grandi particolarmente responsabili delle emissioni attuali (Cina, Usa, Ue, India, Russia, Giappone e Canada), devono affrontare questo problema e sono consapevoli del fatto che l’umanità non può accettare ancora una volta la loro incapacità di agire, perché non affrontare anche in Italia questo decisivo passaggio, con trasparenza e concretezza, invece di dedicarsi giornalmente alle nomine dei manager e dei dirigenti che sequestreranno anche le decisioni sul clima dentro le cerchie lobbistiche e lontano dall’opinione pubblica?

Ad esempio, come è possibile che per il Sud si mettano all’opera le trivelle di nascosto dalle popolazioni e si progetti un insensato aumento delle perforazioni in mare, anziché un investimento straordinario nel sole, così prodigo di irraggiamento in quelle regioni? Nel mondo cresce il ricorso alle energie naturali, mentre noi stiamo mettendo fuori gioco le professionalità e l’esperienza del nostro settore industriale nell’eolico, nel solare e nella geotermia, mentre piazziamo risorse sul piatto delle fonti fossili. Vediamo un po’, allora, qualche esempio fuori dai palazzi romani.

Anche prescindendo dalla solita Germania, il cambiamento è impressionante. Obama ha fortemente irritato l’industria carbonifera Usa con una rigorosa riduzione dei gas di scarico delle centrali, che diminuirà la domanda di carbone a 650 milioni di tonnellate rispetto alla media di 1 miliardo all’anno. Inoltre il suo programma intralcerà certamente la scommessa dello shale gas, visto che sarà incentivata la quota delle rinnovabili nel mix di produzione e che, di conseguenza, secondo la Bloomberg New Energy Finance Research, “La crescente competitività delle energie rinnovabili indebolisce le prospettive di generazione di gas: nel 2040 si arriverà solo a un aumento inferiore al 30% rispetto al 2015″. SunEdison, l’azienda americana leader mondiale del fotovoltaico, ha iniziato la costruzione di 110 MW di fattorie solari in Cile.

Dall’altra parte del continente, la Banca di sviluppo brasiliana BNDES ha annunciato che quest’anno aumenterà il finanziamento di progetti di energia eolica ad un ritmo che, sebbene inferiore rispetto al 2014, contempla pur sempre un aumento del 15% rispetto all’anno precedente.

King Abdulaziz, la città della scienza dell’Arabia Saudita, ha firmato un accordo interno per costruire una fattoria solare di 50 MW, eguagliando in un sol colpo la potenza finora in funzione nel paese che è il più grande esportatore di petrolio. Anche l’Iran sta cercando di sfruttare le sue buone risorse eoliche. Il governo prevede di incentivare e installare 5GW di capacità entro il 2020, nel tentativo di alimentare il fabbisogno elettrico della sua popolazione: il recente accordo apre alle aziende (cinesi ed Usa finora) un grande mercato, ma le aziende italiane sono tagliate fuori.

Il governo etiope ha firmato il primo contratto per l’elettricità prodotta da centrali geotermiche nel sito di Corbetti per 500 MW di potenza. Il progetto in fase di sviluppo è in carico a soggetti islandesi e fa ricorso al Fondo africano per l’energia rinnovabile. L’Indonesia sta attivando il più grande gasdotto geotermico, mentre Guatemala, Honduras e la Nuova Zelanda stanno facendo investimenti in un settore in cui l’Italia è sempre stata all’avanguardia. L’India sostenuta dal fondo monetario, sta avviando il più grande progetto finanziario per incentivare il risparmio energetico.

La breve rassegna qui esposta dice che nel mondo si va da tutt’altra parte e, tra l’altro, in settori in cui l’Italia vanta una posizione di primo piano. O meglio, vantava. I dati definitivi del settore elettrico, diffusi come di consueto da Terna a metà luglio, dicono che la grande crescita nelle rinnovabili è cessata nel 2014 e che la nuova potenza rinnovabile installata è di “soli” 676 MW.

La luce del sole, dati alla mano, dovrebbe abbacinare la frenesia delle nomine lottizzate e delle trivelle: infatti lo scorso anno le FER hanno generato 120.679 GWh, un bel 7,7% in più del 2013, una quantità di elettricità equivalente ai consumi totali di tre regioni energivore come Lombardia, Veneto e Piemonte o quasi equivalente al totale dei consumi dell’industria italiana (122,5 TWh)! Il loro peso è stato pari al 39% della domanda totale (che è stata pari a 310,5 TWh) e al 43% della produzione nazionale lorda (pari a 279,8 TWh). Nel 2015 invece la produzione da fonti rinnovabili ha segnato una flessione mentre la produzione da fonti fossili è in un aumento. Ben vengano allora le proteste e le manifestazioni di questi giorni.