Firenze 10+10
9 novembre 2012
Fortezza da Basso
Forum contro il nucleare (civile e militare) per un modello energetico “giusto”: incontro per preparare la rete europea
La giornata di lavoro sul nucleare e sull’energia bene comune e pubblico proposte per Firenze 10+10 hanno lo scopo di costituire un coordinamento europeo che consegua la denuclearizzazione civile e militare perseguendo nel contempo l’alternativa di un modello energetico “giusto”.
Gli obiettivi di questa lotta comune vivono già nell’esperienza del lavoro di un numero di soggetti e persone di molto superiore a quello degli stessi promotori. Il disarmo atomico, nei singoli paesi e a livello euro-mediterraneo e medio-orientale, e lo spegnimento immediato dei reattori nucleari sono necessità di una evidenza lampante ed ascrivibili a quella “semplicità che è difficile a farsi”. Dobbiamo ottenerli dispiegando tutta la forza dell’unità popolare prima che i rischi incalcolabili della follia nucleare si concretizzino (come nell’ex URSS ed in Giappone).
La vittoria del referendum antinucleare in Italia deve trovare seguito e compimento con analoghe vittorie in tutta Europa ed a livello europeo.
Il discorso diventa più complesso quando si tratta di prospettare un modello energetico “giusto”, che metta al centro i diritti umani, la giustizia ambientale e sociale, la difesa della salute dei cittadini e del territorio come bene comune.
L’incontro è stato impostato in modo da sollecitare la partecipazione e la collaborazione di altri gruppi e movimenti, anche catalogati sotto altri “filoni”, con particolare attenzione ai contributi internazionali. Per questo presentiamo l’agenda dell’incontro e una descrizione dei temi che verranno trattati mettendo in evidenza le possibili “convergenze” contenute nelle nostre proposte.
I proponenti ritengono che la lotta antinucleare, se impostata in termini complessivi ed in tutta la profondità delle sue implicazioni, promuova inevitabilmente la convergenza tra le tematiche principali (i “cinque blocchi”) che caratterizzano i movimenti sociali. La lotta antinucleare è, infatti, lotta per la pace, in quanto la denuclearizzazione è parte di un primo, decisivo disarmo (in virtù del legame intrinseco che esiste tra nucleare civile e nucleare militare).
Ma (senza stare in questa sede poi a farla troppo lunga, perché avremo occasione di approfondire nel corso del Forum), anche lotta per la democrazia, per l’ambiente (inclusa la tutela dell’acqua), per la salute, per i rifiuti zero, per l’occupazione, per una economia alternativa: l’energia bene comune e pubblico è infatti necessaria per contrastare il collasso del neoliberismo che rischia di trascinarci tutti nella miseria, nello sconvolgimento degli ecosistemi, nell’avventura senza ritorno della guerra atomica (che può innescarsi persino “per errore”!).
Un collettivo antinucleare lo costituì nel 1978 Peppino Impastato, il giovane martire antimafia che denunciava i boss con trasmissioni ironiche su una radio libera del movimento sociale siciliano. Il suo sogno era di preservare la “bellezza” della vita e del territorio dalla violenza degli apparati della potenza, del profitto, dell’oppressione criminale. Con i sogni ed il coraggio di Peppino noi vogliamo cambiare questo mondo e questa Europa alla rovescia!
PROGRAMMA
10:00 – 12:00
Presentazione del Forum (15 minuti ad intervento da parte dei proponenti)
Il contratto mondiale per l’energia – estendere la vittoria italiana in Europa – Associazione Energia Felice (ARCI) – Mario Agostinelli
Attuare i referendum del 2011: ripubblicizzare l’ENEL per contrastare l’energia padrona. La campagna STOP ENEL – Comitato Salute Ambiente Energia – Vincenzo Miliucci
Il nucleare militare in Europa: potenze emerse e potenze latenti – Fermiamo chi scherza col fuoco atomico (Campagna OSM-DPN) – Alfonso Navarra
Iniziative e campagne per il disarmo atomico- Mondo Senza Guerre (Italia)
Lotta antinucleare, disarmo, lotte internazionali – Alessandra Mecozzi (FIOM)
I problemi della conversione dell’industria elettronucleare – IG METALL (Germania)
La lotta antinucleare in Francia e le esperienze europee di Nukewatching – Martin De La Lavarde – Sortir du Nucléaire (Francia)
Problemi tecnici e politici per avanzare l’ICE sull’energia – intervento europarlamentare antinucleare
12:00 -14.00
Sezione attuazione del referendum in Italia
Cinque relazioni di 15 minuti
L’esperienza del CAVRA milanese, un’istanza da riprendere a livello nazionale (Giampaolo Persoglio)
Il problema delle scorie radioattive – il caso italiano – Legambiente Piemonte (Giampiero Godio)
La dismissione delle centrali ed il deposito nazionale delle scorie – Stop Enel (Giorgio Ferrari)
Comitato Antinucleare Garigliano – Massimo Penitenti
L’atomica ritorna a farci paura – Angelo Baracca
14.3 0 – 16.00
Sezione modello energetico “giusto”
Tre relazioni della durata di 15 minuti
No al nucleare si alle rinnovabili ( Vittorio Baldi)
Un possibile referendum contro la strategia energetica di Monti-Passera
Il rifiuto della logica delle Grandi Opere
(Iinterventi della durata di 5 minuti)
Comitato cittadini liberi Porto Torres –
Problemi ecologici della geotermia – SOS geotermia
Spezia Via dal carbone –
No carbone Brindisi –
Interventi non programmati di realtà territoriali e comitati di base della durata di 5 minuti
Pausa di 30 minuti
16.30 – 19.00
Sezione denuclearizzazione militare
Relazioni della durata di 10 minuti
L’appello contro i venti di guerra nel Mediterraneo – Peacelink
L’obiezione alle spese militari e nucleari – Campagna OSM-DPN
Il modello di difesa ed i Corpi civili di Pace – Fucina della nonviolenza Firenze
Luciano Benini – MIR
Energia, democrazia, pace – War Resisters’ International (Coordinamento Mondiale)
Il movimento antinucleare giapponese – Semi sotto la neve
ore 19.00 -20.00
Sezione network antinucleare europeo – Gruppo di lavoro per stendere il documento finale (facilitatori già designati: Mario Agostinelli, Vincenzo Miliucci, Alfonso Navarra, Anna Polo. Altri potranno aggiungersi sul momento).
Si propone come base un documento di Sortir du Nucléaire, redatto per esigenze nazionali francesi, ma adattabile ed adattato alla dimensione europea.
Il documento va integrato con le indicazioni di strategie e percorsi di azione che emergeranno dal dibattito.