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Verbale riunione Comitato Energia Felice

La riunione risulta partecipata anche dai territori, nonostante alcune defezioni fossero state preventivamente comunicate per la concomitanza di altre iniziative.

È illustrata la struttura del comitato nazionale “SÌ per fermare il nucleare”, che affianca in autonomia il comitato promotore (IdV). Una struttura di associazioni, persone e movimenti locali che è illustrata in uno degli allegati. Anche il comitato regionale, già costituito con eguale denominazione, si struttura con la stessa composizione ed Energia Felice, dopo la positiva prova della raccolta di firme, aderisce sia a livello lombardo che a livello nazionale.

È esaminata la difficoltà di raggiungere il quorum e a questo obiettivo necessario da raggiungere vengono dimensionate le iniziative. Oltre a tutte le associazioni ambientaliste (Greenpeace, WWF, Italia nostra, Legambiente), ACLI, Auser e FIOM con noi copromotori, saranno coinvolte le forze politiche che si dichiarano sostenitrici del comitato (ad oggi SEL, FdS, Verdi, Ecodem). La CGIL che non aderisce ufficialmente, sostiene la campagna contro la scelta nucleare del governo Berlusconi e la campagna referendaria per l’acqua pubblica, pur mantenendo separati i rispettivi comitati. Ovunque ci saranno iniziative e banchetti si uniranno gli sforzi per il materiale e l’informazione. La conferma viene dal coordinatore regionale per l’acqua Roberto Fumagalli presente alla riunione, che invita a contattare i Comitati provinciali per l’acqua pubblica.

Guardando alla scadenza probabile del 12 giugno indicata da Maroni (anche se ci si batterà per l'”election day”, che significherebbe, oltretutto, un risparmio di circa 350 milioni di euro), un ruolo POLITICO importantissimo, nella linea di quanto sopra esposto, il CEF lo deve avere nel collegare, nei suoi volantini, nei suoi interventi, nelle sue iniziative, all’insegna della “narrazione” dei beni comuni, la propaganda antinucleare con quella per l’acqua pubblica.

Allo scopo è opportuno che nel CEF si individuino, oltre che i referenti territoriali, dei “referenti per il collegamento tematico” con i vari spezzoni di movimento che è necessario coinvolgere attivamente incrociandone contenuti e percorsi. Altro rapporto essenziale è quello da costruire con le forze dell'”economia verde” che si stanno mobilitando contro il taglio degli incentivi alle rinnovabili.

Si confermano le strutture provinciali già attive per la raccolta di firme e si invita ad attivarsi per la ripresa urgente dell’attività anche organizzativa. I comitati territoriali sono sollecitati a prendere iniziativa e a tenere contatti unitari a tutti i livelli.

Un’altra funzione fondamentale del CEF è quella della formazione degli attivisti che può avere uno spazio di riferimento, a scadenza periodica fissa, con i “mercoledi NO NUKE” in via Borsieri 12, Milano (orario ore 18-21). Si tenderà a dare questo appuntamento fisso come punto di orientamento politico-culturale ma anche per la distribuzione del materiale di propaganda.

Si confermano le strutture provinciali già attive per la raccolta di firme e si invita ad attivarsi per la ripresa urgente dell’attività anche organizzativa. I comitati territoriali sono sollecitati a prendere iniziativa e a tenere contatti unitari a tutti i livelli.

Entro la prossima settimana sarà definito il logo e saranno approntati i primi materiali di formazione degli attivisti che sono in preparazione a cura di Agostinelli e Meregalli. Il sito www.energiafelice e la mailing list serviranno da diffusori immediati.

L’alternativa delle rinnovabili deve far parte della campagna per il SÌ e il materiale sarà improntato a sottolineare l’aspetto propositivo. Saranno suggerite soluzioni anche creative (bandiere, manifesti, furgoni circolanti, spot, braccialetti, gadgets) e la propaganda sarà indirizzata anche nelle scuole e nelle università (contatto con Retescuole). I GAS e i DES sono interessati alla campagna.

Si è deciso di spendersi nella campagna delle amministrative per far assumere nei programmi delle forze più sensibili gli obiettivi del comitato e anticipare così una campagna di massa nel caso in cui – come probabile – il Governo boicotti la partecipazione rifiutando l’accorpamento di elezioni e referendum (vedi qui la lista dei comuni che vanno al voto in Lombardia). Nel caso di Milano la candidatura di Pisapia si preannuncia favorevole e si chiederà a lui un incontro in tempi brevi.

Brambilla propone di organizzare il volantinaggio sincronizzato e di collegarsi ai gruppi che reclamano una democrazia diretta per sostenere la partecipazione (link per il volantinaggio e link per la “Settimana della democrazia diretta“).

Le scadenze che richiedono già di preparare la mobilitazione e a cui il comitato sarà presente sono:

• 12 marzo, Milano Largo Cairoli (ore 15-18) – Manifestazione per la Costituzione

• 19 marzo, Manifestazione antinucleare lungo i ponti del Po e convergenza su Caorso.

• 26 marzo, Manifestazione nazionale a Roma per acqua e nucleare

• 27 marzo, Milano Fa’ la cosa giusta! (Fieramilanocity) ore 15.00 – Assemblea regionale comitato “Vota SÌ per fermare il nucleare”

• 26 aprile, 25° anniversario dell’incidente di Chernobyl

Occorre porre e risolvere al più presto la questione del finanziamento e dell’autofinanziamento del comitato regionale e di quelli locali. La prossima riunione sarà dedicata tutta all’operatività. Ve ne daremo comunicazione anticipando la convocazione per mail dalla prossima settimana.

Un abbraccio, Mario Agostinelli e Alfonso Navarra

Milano, 9 marzo 2011

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Incontro Coordinamento Acqua Lombardia

La discussione ha affrontato in particolare 3 questioni:
– Costituzione del “Comitato referendario Regionale – 2 Sì per l’Acqua Bene Comune”
– Organizzazione della Campagna Referendaria in Lombardia;
– Vertenza acqua in Lombardia.

1)  In merito alla forma di costituzione del Comitato regionale, a seguito della discussione sulle deleghe da parte del Comitato nazionale ai referenti territoriali, sulla necessità di un conto corrente, e sull’organizzazione della campagna referendaria, si è decisa la costituzione informale del “Comitato referendario Regionale Lombardo – 2 Sì per l’Acqua Bene Comune”, che fungerà da coordinamento dei Comitati provinciali; se nel corso della campagna referendaria si ravvisassero particolari incombenze o necessità, si valuterà la costituzione formale. Fanno parte del Comitato regionale il referente regionale e i 12 referenti provinciali, nominati dai rispettivi Comitati provinciali, che per la maggior si sono nel frattempo costituiti informalmente (l’elenco dei referenti è pubblicato alla seguente pagina: www.acquabenecomune.org/raccoltafirme/).

Riguardo all’esigenza di un conto corrente, il Comitato Italiano Contratto Mondiale sull’Acqua-onlus mette a disposizione del Comitato regionale il proprio conto corrente postale (già aperto ma finora non utilizzato), come strumento di servizio, ovvero per l’intestazione e la gestione dei pagamenti di eventuali fatture per il materiale. (CCP n. 52878055  – IBAN:  IT96 G076 0101 6000 0005 2878 055 )

2)  Si sono definiti i dettagli per la campagna referendaria.

Riguardo ai materiali, verrà aggiornato l’elenco dei materiali (cartoline, adesivi, manifesti, ecc) da produrre a livello regionale: i Comitati provinciali sono pertanto invitati a comunicare i quantitativi dei materiali richiesti. Nel frattempo a livello nazionale si è definita la nuova grafica dei materiali (www.referendumacqua.it).

Cgil Lombardia ha comunicato che si farà carico dell’intero importo delle fattura per il palco della Manifestazione tenutasi il 13.11.2010 davanti al Pirellone; pertanto i versamenti già effettuati da alcuni Comitati provinciali verranno utilizzati come rispettivo anticipo per gli acquisti, che si definiranno a livello regionale (sulla base degli ordinativi richiesti dai Comitati provinciali). Alcuni Comitati provinciali hanno già provveduto ad ordinare le spillette.

Rispetto all’autofinanziamento, si sono evidenziate le difficoltà a procedere con la raccolta fondi, in assenza di fondi-cassa e pertanto di materiali e gadgets.  In occasione delle iniziative, si raccoglieranno i contributi in contanti (rilasciando una ricevutina) o si inviteranno i cittadini a versare i contributi tramite il sito www.referendumacqua.it (donazione o sottoscrizione). I contributi ricevuti ai banchetti o nel corso di iniziative potranno essere versati o sul conto corrente regionale o direttamente sul conto nazionale.

Per la Manifestazione nazionale del 26 marzo a Roma, si stanno raccogliendo le adesioni tra i Comitati provinciali per noleggiare i pullman. Si ipotizzano alcune zone di partenza: Saronno+Varese; Milano; Brescia; Sondrio+Lecco+Monza.

Il 25, 26 e 27 marzo a Milano ci sarà la fiera Fa’ La Cosa Giusta! con alcune iniziative legate all’acqua.

Ogni Comitato provinciale è invitato è predisporre una mappatura dei Comuni, in modo da verificare la copertura di ogni comune con almeno 1 evento durante la campagna (banchetto, volantinaggio, iniziativa, affissione manifesti, ecc.).

Riguardo al referendum contro il nucleare, ogni Comitato locale definirà le modalità di collaborazione coi comitati anti-nucleare; alcuni Comitati provinciali acqua metteranno a disposizione i loro banchetti per esporre materiali informativi sul nucleare; in altri territori la collaborazione è lasciata alle singole associazioni (queste indicazioni sono state riportate in occasione della riunione del Coordinamento Lombardo Energia Felice, tenutosi il 9 marzo a Milano).

3)  In merito alla legge regionale n. 21/2010, a seguito dell’impugnazione per incostituzionalità da parte del Governo, come Coordinamento regionale si predisporrà una lettera di diffida indirizzata ai Presidenti delle Province, diffidandoli dall’avviare la costituzione degli Uffici d’Ambito e le gare di privatizzazione. Nel contempo occorre sollecitare i sindaci ad attivarsi per rivendicare il loro potere decisionale, che verrebbe sottratto a seguito della soppressione delle A.ATO.  Si è ribadita la necessità di monitorare le convocazioni delle assemblee A.ATO e delle Province, sia per la costituzione degli Uffici d’Ambito che per le gare di privatizzazione.

Si è ribadita la necessità del Seminario tecnico, da tenersi intorno a metà aprile, in collaborazione con Cgil e Filctem Lombardia e con i Comuni (Anci Lombardia), con il doppio scopo di lanciare la campagna referendaria (col coinvolgimento degli Enti locali) e di approfondire l’applicazione della legge regionale e gli scenari post-referendum.

Sesto San Giovanni, 05.03.2011

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Verbale riunione Comitato Energia Felice

La riunione inizia alle ore 18.30 di lunedì 21 febbraio con alcuni aggiornamenti della situazione nazionale e regionale da parte di Mario Agostinelli.

In sede nazionale è stata apprezzata l’eccezionale prestazione che la Lombardia ha espresso con la raccolta di firme (21.000 in regione). Ringraziamo Ortelli (CGIL) per il lavoro organizzativo e di verifica svolto: ci è stata assicurata una sua continuazione di impegno sul nucleare per i prossimi mesi.

Queste sono ottime premesse per trasformare ora il Coordinamento Lombardo Energiafelice in componente del Comitato lombardo per il SI al Referendum antinucleare. Agostinelli per Energia Felice era presente alla riunione nazionale con Di Pietro che si è tenuta a Roma il 14 febbraio. E’ stata concordata una convergenza tra il comitato delle associazioni e movimenti e il comitato IDV, titolare formalmente per la Cassazione. L’IDV pertanto sosterrà anche con risorse finanziarie il lavoro autonomo del Comitato “SI per fermare il nucleare”, che avrà una funzione determinante per definire contenuti e metodi della campagna. Agostinelli rappresenta Energiafelice nel Comitato Nazionale “Si per fermare il referendum”, dove assumerà una funzione specifica per quanto riguarda il materiale di formazione e diffusione.

Preoccupa e richiede chiarimenti la situazione che si è creata con la riunione del 5 Febbraio a Cremona, dove sembra essersi costituito un Comitato “indipendente” che si riunirà il 26 febbraio a Firenze. Pur salvaguardando l’indipendenza dei singoli comitati territoriali, è nostra convinzione che tutte le istanze locali debbano esprimere il massimo di azione, ma debbano anche far confluire i propri sforzi per i prossimi mesi in un comitato unico a livello nazionale e contribuire ad una campagna referendaria univoca e unitaria.

Sabato 19 febbraio si è tenuta Padova una riunione per la costituzione del Comitato Veneto contro il nucleare . Nella stessa serata a Venezia si sono riuniti i comitati territoriali antinucleari. Ad entrambe le riunioni ha preso parte Agostinelli. Sia a Padova che a venezia è stata confermata la linea di complemetarietà e unitarietà tra iniziativa nazionale, regionale, territoriale.

Per Energia Felice è essenziale ora riprendere i contatti con il territorio e ricreare le articolazioni territoriali che già hanno funzionato con la raccolta di firme per la legge di iniziativa popolare; far ripartire il sito internet www.energiafelice.it per una comunicazione efficace in vista dell’impegno referendario; definire per fine aprile (come richiesto dal Comitato Nazionale) ,con le altre organizzazioni che danno vita al comitato lombardo, una manifestazione unitaria lungo l’asta del Po. (dove isistono i siti interessati alle centrali, come Chioggia, Ostiglia-Mantova, Trino, Caorso).

Se abbiamo ottenuto un ottimo risultato per la raccolta firme, ora è il tempo di riprendere in mano la rete di contatti per poter arrivare al quorum al referendum previsto entro il 15 giugno 2011 (data ancora in fase di definizione).

Il 12 marzo si terrà a Roma una riunione larga del Comitato Nazionale cui tutti noi siamo invitati a partecipare. Il 26 marzo, sempre a Roma, ci sarà una grande manifestazione per l’acqua pubblica in cui dovremo essere presenti per dare il nostro sostegno al movimento per i SI ai tre referendum acqua-energia.

Da un incontro con Don Albino Bizzotto dei Beati Costruttori di Pace è nata l’idea di utilizzare il materiale informativo, un ottimo opuscolo, che i Beati Costruttori di Pace hanno preparato a settembre dell’anno scorso, per adattarlo alla campagna referendaria, riprodurlo e diffonderlo. Altro impegno dovrebbe essere quello di trovare 5-6 testimonial per invitare la gente a partecipare al referendum.

A livello nazionale si sta lavorando ad un kit informativo.

Altro punto importante è la ricerca di finanziamenti (autofinanziamenti? sponsor? aziende che lavorano sulle rinnovabili?). Questo perché se coloro che sono a favore del ritorno del nucleare in Italia hanno dalla loro parte la potenza mediatica e i fondi messi a disposizione dalle lobbies e dal governo, dalla nostra parte abbiamo la forza dei contatti con il territorio e il locale, ma dobbiamo disporre anche di mezzi e materiale di comunicazione adeguati .

Altri interventi della serata:

Si ritiene indispensabile costruire una rete di movimenti sul tema perché la battaglia sarà di lunga durata. Si valuterà la possibilità di collaborare con la rete di democrazia diretta (vedi sito www.retecivicaitaliana.it ) soprattutto per sensibilizzare i cittadini e usare lo strumento del volantinaggio sincronizzato. Ci si impegna a prendere contatti con i comitati regionale e locali per l’acqua per fare un lavoro comune di sensibilizzazione e calendarizzare iniziative convergenti o comuni, anche se i due comitati rimango autonomi e indipendenti

Prossima riunione: mercoledì 9 febbraio 2011, ore 17.00 presso una sala della regione (luogo da definire).

Milano, 21 febbraio 2011

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Costituzione comitato lombardo per il Sì al referendum nucleare

Cari tutti (associazioni, comitati, personalità),

il 18 febbraio a Milano, in occasione di “M’illumino di meno”, si è costituito il Comitato per il SI al referendum contro il nucleare, per la Lombardia, come articolazione territoriale del Comitato nazionale. Erano presenti all’appuntamento rappresentanti di Italia Nostra, Legambiente, WWF e del coordinamento Energia Felice. Il comitato si costituisce in forma aperta e nell’attesa dell’adesione di molti altri con l’avvicinarsi della proclamazione della data di indizione dei referendum.

Si è rilevata l’esigenza immediata di:
1) raccogliere l’adesione di associazioni, organizzazioni sindacali, professionali, ecc. al comitato per il SI, con l’indicazione del nominativo di uno o più delegati/referenti

2) comunicare la costituzione in primo luogo al Comitato nazionale a Roma e al Comitato promotore del referendum anche nel suo rappresentante milanese (IDV).

3) costituire una segreteria organizzativa provvisoria: i presenti alla riunione (indirizzi mail sopra indicati) si dichiarano disponibili a svolgere codesta funzione.

4) di raccogliere, su indicazione del Comitato nazionale, la disponibilità di esperti energetici e ambientalista, a far parte di un elenco di disponibilità gratuite a rappresentare il Comitato nella campagna referendaria (su base sia regionale – quindi girare per tutta la regione – che di singole provincie).

5) di vedersi nella prima di metà di marzo per preparare l‘assemblea di tutte le associazioni lombarde aderenti in occasione di Fa la cosa giusta.

6) prenotare alla Fiera Fa’ la cosa Giusta (25 o 26 marzo) una sera l’Assemblea Regione del Comitato, con lo scopo di lanciare tutte le iniziative della campagna referendaria.

7) per il 25 marzo ogni associazione e organizzazione aderente si impegna a definire il proprio impegno economico e organizzativo – persone, sedi, competenze… – nella campagna.
Siete pregati di inviare alla segreteria organizzativa provvisoria l’adesione della vostra associazione e gli impegni possibili relativamente ai punti 1, 4, 6, 7.
Grazie e un a presto a tutti

Andrea Poggio
vicedirettore generale Legambiente onlus

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Nota sulla trasformazione in Comitato per il SÌ nel referendum antinucleare

Il comitato promotore della legge di iniziativa popolare Sviluppo dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili per la salvaguardia del climaha convocato un incontro nazionale, sabato 22 gennaio a Roma, con tutti coloro che hanno contribuito alla raccolta delle firme a sostegno della legge stessa. L’incontro, coordinato dal Presidente dell’Associazione SÌ alle energie rinnovabili NO al nucleare, Alfiero Grandi, ha registrato la partecipazione di esponenti della CGIL, delle varie Associazioni (ambientaliste e non), dei Partiti Politici del centrosinistra, del mondo scientifico.

Il convegno ha rapidamente esaurito il primo argomento all’ordine del giorno, relativo alle procedure della Proposta di Legge di iniziativa Popolare. Il Provvedimento è stato infatti depositato alla Camera dei Deputati insieme alle 110.311 firme raccolte, verrà formalmente rubricato entro la settimana in corso, dopo di che inizierà l’iter legislativo. La norma prevede che la Proposta di Legge abbia validità per 2 legislature, tuttavia sarà necessario l’impegno dei vari Gruppi di centrosinistra presenti in Parlamento al fine di accelerarne al massimo la calendarizzazione per la discussione nelle Commissioni di Camera e Senato. In ciò si punta molto sul fatto che le opposizioni hanno titolo di indicare il 25% degli argomenti da porre all’ordine del giorno della discussione.

Decisamente più complessa e impegnativa è invece la questione relativa al referendum abrogativo della Legge 99 del 2009 che reintroduce il nucleare in Italia. Il referendum, proposto come noto dalla sola Italia dei Valori, si farà (insieme a quelli dell’acqua pubblica e del legittimo impedimento) come sancito dalla Corte Costituzionale, presumibilmente tra aprile e giugno di quest’anno, insieme alle elezioni amministrative, salvo che nel frattempo il Parlamento legiferi in materia (cosa alquanto improbabile) o che vi siano elezioni politiche anticipate (nel qual caso i referendum slitterebbero al 2012).

Il primo grosso problema è dunque nei tempi brevi che ci separano dal voto. Tempi che conviene considerare come certi, con le conseguenti difficoltà ad allestire la complessa e onerosa macchina organizzativa necessaria. Dovrebbe infatti essere del tutto evidente che un conto è raccogliere 500 mila firme, altro è coinvolgere nel voto più di 24 milioni di persone (soglia minima legale per rendere valido il voto referendario). Bisogna dunque agire celermente a partire dalla costruzione di Comitati nazionali. Sarebbe stato preferibile costruirne uno solo ma le vicende, così come si sono sviluppate, non lo consentono più. L’Italia dei Valori ha infatti preferito procedere da sola, per cui tutti gli altri possono solo collegarsi attraverso un aggregato separato. È dunque questa la strada che si è deciso di seguire: dar vita a due Comitati nazionali che utilizzino il più possibile gli stessi slogan, strumenti, immagini e si rivolgano in modo coordinato alle varie fasce di cittadinanza. In tal senso giovedì 27 è già stato fissato un incontro a Roma, tra l’Italia dei Valori e le varie Associazioni ambientaliste, per definire le modalità di nascita del secondo Comitato. Comitato nel quale è indispensabile che partecipino i Partiti attraverso l’impegno dei militanti e delle proprie strutture organizzative ma ne restino esclusi per quanto riguarda le sigle e i simboli (CGIL compresa), limitando pertanto la presenza formale alle sole Associazioni, Movimenti e singoli cittadini. Sarebbe dispersivo e quindi controproducente far nascere altri comitati nazionali, per cui, ad esempio, l’iniziativa organizzata per il 5 febbraio a Cremona, se può essere considerata positiva come momento di socializzazione e discussione, non lo sarebbe altrettanto se volesse sfociare nella costituzione di una terza struttura organizzata nazionale.

Si rende altresì necessario definire una simbiosi stretta tra i Comitati antinucleari e il Comitato per l’acqua pubblica. Così com’è necessario fissare già dalla prossima settimana il logo, il nome del Comitato, gli slogan, evitando per quanto possibile l’uso della parola “NO” (sconveniente per l’effetto psicologico mediatico e perché fuorviante nei confronti della popolazione meno attenta che al referendum dovrà invece votare “SÌ”). Un’ipotesi esemplificativa potrebbe essere lo slogan : “SÌ, fermiamo il nucleare”.

In questa campagna avrà un rilievo straordinario anche la questione finanziaria. La Legge prevede infatti che abbiano titolo a rimborso elettorale solo i presentatori del referendum, nella misura di 500 mila euro e soltanto in caso di superamento del 50% più uno degli aventi diritto al voto. Nel caso del referendum antinucleare quindi, la cifra è destinata alla sola Italia dei Valori, con la quale sarà dunque opportuno definire modalità sia di anticipo che di suddivisione delle finanze anche con il secondo Comitato nazionale. Tutto il piano di iniziative è demandato a dopo la nascita dei Comitati (indicativamente tra 8-10 giorni).

Nella riunione del 22 si è comunque già ipotizzata, su proposta della Lombardia, una prima grande manifestazione da tenersi al Nord, sull’asta del Po (Caorso, Trino, Saluggia…) per la fine del mese di marzo.

Comella

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