A due anni dalla vittoria referendaria per l’acqua bene comune e
contro il nucleare, la lotta continua
Due anni fa la stragrande maggioranza degli italiani si è espressa chiaramente ma, sia sull’acqua che sul nucleare e il modello energetico, la volontà popolare non è ancora stata recepita in leggi e atti precisi.
Per questo le organizzazioni e i cittadini impegnati in quella battaglia sono ancora in piazza per chiedere e costruire un futuro energetico sicuro, pulito, rinnovabile.
- I pericoli di quanto resta del ciclo nucleare in Italia non sono finiti, non esiste un efficiente sistema di messa in sicurezza delle scorie radioattive, lo smantellamento dei vecchi siti nucleari va a rilento, la Sogin, società pubblica incaricata delle bonifiche, ha realizzato in 10 anni solo il 10% dei lavori a fronte di quasi 2 miliardi di Euro spesi, caricati sulle bollette dei cittadini.
- Le centrali nucleari continuano a funzionare a poche decine di chilometri da noi, l’Enel continua a gestirle. Mentre la Germania decide di uscire gradualmente dal nucleare, altri paesi europei e del bacino mediterraneo, tra cui la Turchia, continuano questa pericolosa avventura.
ü Vogliamo un’Europa definitivamente libera dal nucleare.
- La politica energetica degli ultimi governi ha ostacolato la diffusione delle rinnovabili, del risparmio e dell’efficienza energetica e ha rilanciato le fonti fossili: centrali a carbone ed estrazione di idrocarburi a terra e a mare.
ü Chiediamo una moratoria sulle centrali a carbone e sulle trivellazioni.
- Le Strategie energetiche dei singoli paesi non possono essere orientate dagli interessi delle grandi lobby energetiche fossili, ma devono essere coerenti con gli orientamenti europei che puntano per il 2050 alla completa “decarbonizzazione”, almeno della produzione elettrica.
- Per questo vanno promosse razionalmente tutte le fonti rinnovabili, per chiudere le centrali più inquinanti, per ridurre inquinamento ed emissioni di CO2 , per avere un forte risparmio sulle importazioni energetiche e sulla bolletta.
ü Serve un altro modello energetico: l’obiettivo del 100% rinnovabile è raggiungibile.
Basta con i sussidi pubblici alle fonti fossili, le risorse devono convergere verso: il risparmio di materia e di energia, l’efficienza energetica nelle produzioni, la riqualificazione del patrimonio edilizio, i trasporti pubblici, l’uso diffuso delle fonti rinnovabili, gli investimenti in ricerca, la diffusione delle conoscenze. E’ un’altra strada per uscire dalla crisi.
Per tutto ciò chiediamo a tutti i parlamentari di ripresentare e avviare la discussione sulla legge di iniziativa popolare “Sviluppo dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili per la salvaguardia del clima”.