Archivi categoria: Referendum

Prossimi appuntamenti nazionali

Iniziative per la campagna referendaria

Dalla riunione del Coordinamento dell’11 scorso sono uscite le seguenti proposte di iniziative, che oggi confermiamo, perché la campagna referendaria deve proseguire.

25 aprile: l’ANPI, che si è dichiarato a favore dei 4 referendum, è disponibile, se sollecitata territorialmente, a mettere a disposizione le iniziative della Festa della Liberazione (spazi per banchetti e o interventi). Si tratta di contattare i provinciali dell’ANPI e verificare sul territorio.

26 aprile: presidi a Roma alle ambasciate di Ucraina e Giappone

26/4-1/5: iniziative nei territori per Chernobyl e lancio campagna delle bandiere

29 aprile: presidio (ed interventi all’interno) davanti alla sede ENEL di Roma dove si terrà l’assemblea degli azionisti (sarà anche l’occasione per capire meglio come il mondo imprenditoriale intende muoversi sul nucleare)

1 maggio: contatti territoriali con i sindacati per spazi interventi o banchetti alle loro manifestazioni con striscioni e volantini. Gazebo, volantini, vendita gadget del Comitato al Concerto di p.zza S.Giovanni a Roma

Queste iniziative la prossima settimana sono particolarmente importanti per mantenere alta la pressione del movimento antinucleare

6 maggio: iniziative in occasione dello sciopero generale indetto dalla CGIL

20 maggio: meeting dei movimenti europei antinucleari (sede provvisoria Milano)

21 maggio: “10 catene per chiudere il nucleare” – catene umane in dieci siti sparsi per la penisola, coinvolti nel nucleare

dal 4 al 5 giugno: maratona e notte bianca per i referendum

E poi concerti finali in più città.

Qualche Idea per la campagna referendaria: (mandateci le vostre)

– far aderire formalmente le istituzioni locali (comune, provincia ecc..). Questo anche grazie al rilancio della campagna storica dei cartelloni “comune denuclearizzato“, da utilizzare anche per scuole, università ecc…

– andare negli stadi in occasione di partite con striscioni all’interno e distribuire volantini all’esterno. L’ultima domenica di campionato il 22 maggio.

Lettera ai candidati sindaci e presidenti di province per chiedere una pubblica presa di posizione sul nucleare e se possibile, far inserire bandiere o solamente il logo nei comizi della campagna elettorale.

-carovane itineranti di sensibilizzazione

-coinvolgimento dei Gruppi di acquisto solidale per cene-raccolta fondi

-coinvolgimento popolazione (giovanile in particolare) tramite scatti fotografici con slogan simpatici come testimonianza “no nucleare”

-coinvolgimento di artisti e testimonial vari, anche utilizzando le bandiere e le magliette.

Link utili

Video intervista di Vittorio Cogliati Dezza sulla posizione del Comitato Vota Sì per Fermare il Nucleare a seguito dei provvedimenti governativi per cancellare il referendum

Analisi su Repubblica del 22-04-2011 di Stefano Rodotà sulle possibili conseguenze sul referendum

Organizzazione

Fino a che la situazione non sarà definita con certezza la campagna referendaria prosegue. Sono a disposizione dei comitati territoriali: il logo, il nuovo sito, la pagina facebook, le “Istruzioni per l’uso” per i meccanismi e le regole per occupare gli spazi elettorali (compreso indicazioni per voto fuori sede) negli spazi pubblici, nuovo appello per la campagna, video con varie interviste, approfondimenti utili per volantini, i banner da caricare sui vostri siti. La sede nazionale del Comitato sta gestendo tutti gli adempimenti con Agcom, Corecom regionali ed emittenti radiotelevisive per l’utilizzo dei Messaggi Autogestiti Gratuiti messi a disposizione dalla par condicio. Dalla prossima settimana sono a disposizione: volantino, bandiere, spille, adesivi, magliette. Stiamo organizzando la rete per far arrivare i manifesti 100X140 da affiggere negli spazi della propaganda indiretta.

Segreteria Organizzativa – Comitato VOTA SI per fermare il nucleare

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Appello del Comitato Referendario

RICORDATI DELLA TESSERA ELETTORALE!

Appello del Comitato Referendario a tutti i lavoratori e studenti fuori sede

Sappiamo che nelle prossime settimane molti/e di voi torneranno a casa per un motivo o per un altro. Vi ricordiamo però che il 12 e il 13 Giugno si vota per il referendum per l’acqua e contro la sua privatizzazione.

Per molti di voi, specie i più distanti da casa, sappiamo che sarà difficile fare avanti e indietro per l’Italia. Ma vi ricordiamo comunque che, per motivi elettorali, avete uno sconto del 60% sul biglietto del treno. Ad ogni modo è importante che sappiate che c’è la possibilità di votare anche in un comune diverso da quello della vostra residenza.

Basterà diventare rappresentante di lista per il comitato referendario e, per fare questo, sarà attivata a breve una procedura online per poter segnalare la vostra disponibilità. L’unica accortezza che dovrete avere è di PORTARE CON VOI LA TESSERA ELETTORALE.

Dunque vi auguriamo un buona Buona Pasqua, buon 25 Aprile e buon 1° Maggio, ma soprattutto vi invitiamo a partecipare alla battaglia in difesa dell’acqua bene comune.

Per maggiori informazioni vai sul sito referendumacqua.it

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Comunicato stampa Comitato nazionale

Abbiamo rivisto l’impostazione sul nucleare data nel 2009 e rinviamo una decisione cosi’ importante ad un chiarimento complessivo in sede europea“. Cosi’ il ministro per lo Sviluppo economico, Paolo Romani, ha spiegato in aula al Senato la decisione del governo di fermare la realizzazione della costruzione delle centrali nucleari.

E così risponde il Comitato

“Ora dopo ora, più che uno stop quello del governo sembra un pit stop, una pausa strumentale e transitoria per evitare di ricevere una mazzata dagli italiani al referendum e pure alle amministrative. Ma senza cambiare rotta. Il piano nucleare del governo, insomma, non finisce nel secchio, va solo nel cassetto, pronto a tornare in auge alla prima occasione. Mala puzza di bruciato si sente lontano un miglio. Se l’intenzione del governo è usare quell’emendamento per azzerare il referendum sul nucleare, e poi, tra un anno o due, varare una nuova norma che ci riporterà al punto di partenza, con un nuovo programma atomico, allora siamo di fronte ad un truffa referendaria bella e buona. Comunque, gli italiani, cui l’emendamento del governo vuole togliere la possibilità di bocciare sonoramente il nucleare  col referendum e metterci definitivamente una pietra sopra, non si faranno raggirare”.

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Referendum: alta la guardia, ma niente trucchi!

A cura di Mario Agostinelli

Condivido l’analisi e l’allarme di cui si fa portavoce Asor Rosa ed anche il suo sgomento per la inammissibile riluttanza delle forze che dovrebbero difendere la Costituzione ad entrare in partita. La mia convinzione è che ci sono due appuntamenti strategici per mutare corso alla stagione politica: la vittoria di Pisapia a Milano e il successo pieno dei referendum. Berlusconi lo capisce a tal punto da giocare tutto il volume di fuoco di cui dispone sulle elezioni nella capitale lombarda e da oscurare e depotenziare l’attenzione per i contenuti della consultazione popolare, tenuta viva a suo dispetto dal più sconvolgente cambiamento in atto nella biosfera da quando la nostra specie abita il pianeta. Con l’unica osservazione riguardo alle amministrative sul fatto che parliamo troppo poco e distrattamente di acqua e energia, al punto da aver consentito alla Moratti – imprenditrice e legata agli interessi petrolieri – di impunemente impadronirsi di un “sì” tattico-strumentale, mi concentro qui sul 12 e 13 giugno.

Non condivido i toni di soddisfazione, che sono seguiti all’annuncio dell’azzeramento di tutte le norme previste per la realizzazione degli impianti nucleari, peraltro già opzionati nell’accordo Berlusconi-Sarkozy e normati tra ENEL e EDF con l’entusiasmo delle lobbies e degli industriali nostrani destinatari delle commesse. Come non capire che semplicemente tentano di sospendere la partita e, diciamola tutta, di vincerla a tavolino. Si legga bene il dispositivo con cui il Governo vuole togliere di mezzo il quesito: rimanda ad un approfondimento “scientifico” quando saremo “lontani dall’emozione suscitata dal disastro giapponese” (come se non fosse “scientifico” l’accadimento in sé) e ad una valutazione complessiva in sede europea sulla “sicurezza compatibile” – perché di questo si tratta – dei reattori in funzione nell’intero continente. Ovvero, se ne chiuderanno i cinque o sei più esposti, si vareranno alcune misure di sicurezza di effetto mediatico e si proporranno i reattori più recenti (gli EPR già opzionati o gli AP1000 in offerta, con buona pace di Areva e Westinghouse) come compensativi. E chi meglio di un governo Berlusconi-Tremonti, con quella maggioranza parlamentare che ci fa inorridire tutti i giorni, potrebbe far digerire, in base ad un accordo tra governi europei non certo propensi alla fine dell’atomo, la chiusura di un reattore “insicuro” vicino alle Alpi con l’apertura di uno “nuovo fiammante” sull’asta del Po? E’ la democrazia diretta che oggi fa più paura ed è essa che va in tutti i modi esorcizzata, con l’obiettivo aggiuntivo di separare le sorti della privatizzazione dell’acqua dall’accesso incentivato alla fonte solare.

E’ qui che mi sento di avanzare una proposta. Al di là dell’esito dei trucchi governativi (e non è detto ancora che il referendum venga definitivamente aggirato) gettiamoci nella campagna referendaria parlando insieme di acqua e sole, confermando una lettura della trasformazione epocale che la politica non vuole cogliere, ma la società ha capito. Teniamo tutti gli appuntamenti congiunti, raccontiamo come non si possa riconquistare l’acqua pubblica, senza tener conto della cogenza della crisi climatica, del consumo dell’”oro blu” per tradurre il calore della combustione dei fossili e della fissione dell’uranio in consumi innaturali, senza chiarire che, se la sosteniamo col consenso popolare, siamo alla più grande svolta di politica economica dopo lo sconquasso liberista, che prevede il ritorno nel campo dei beni comuni del sole e dell’acqua, due fonti di vita, di giustizia climatica e sociale, di lavoro qualificato e di occupazione dignitosa.

Hermann Scheer, il compianto parlamentare della SPD che più di ogni altro ha politicamente creato le condizioni per fare della fonte solare l’alternativa concreta ai fossili e all’atomo, ripeteva che era giunto il momento per cui le leggi della fisica avrebbero dovuto mettere da parte quelle dell’economia liberista. E sarebbe stato un entusiasta sostenitore dei Sì nella consultazione popolare del 12 e 13 giugno per proiettare acqua e sole in una coerente e unitaria dimensione collegata alla vita. Facciamo allora deflagrare nell’opinione pubblica i contenuti comuni ai tre quesiti, che rappresentano una svolta nei rapporti proprietari e nella democrazia economica non dissimile da quanto il divorzio rappresentò per la valorizzazione della laicità. Parliamo della sopravvivenza della specie e del diritto alla vita e della possibilità di sottrarli all’economia per ricomporli nel quadro delle leggi della natura.

Quando la notte guardiamo le stelle e la luna risplende nel buio, noi osservatori – non certo indispensabili per l’esistenza di quelle meraviglie – dovremmo ricordare che l’Universo si sta espandendo e raffreddando da miliardi di anni. È solo perché è trascorso tanto tempo dal Big Bang e tutta l’energia allora concentrata si è conservata, ricondensandosi talvolta e diluendosi in uno spazio immenso nonché trasformandosi attraverso innumerevoli processi dispersi, che è stato possibile che su un Pianeta del sistema solare sia apparsa la vita che si è evoluta e differenziata fino ai nostri giorni e che verrebbe meno senza acqua o con troppo consumo istantaneo di energia accumulata nei millenni quando l’uomo non abitava ancora la terra.

La fruizione efficiente della fonte solare, il ritorno alle rinnovabili, la dimensione territoriale e cooperativa della produzione di energia, l’integrazione di terra, aria, fuoco e acqua nei cicli naturali, la riduzione del consumo di merci, la sufficienza cui improntare gli stili di vita, sono una necessità. Abbiamo modo di ribadirlo senza dover seguire l’agenda infernale di Berlusconi. Facciamolo, senza adattarci in patria a improbabili vittorie che hanno il sapore della furbizia che ci fa vergognare all’estero.

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Alfiero Grandi sulla decisione del Governo

Il Governo abroga il nucleare che aveva voluto, è un risultato del movimento antinucleare, mantenere la vigilanza fino al risultato certo.

Il Governo ha capito che al referendum sul nucleare del 12/13 giugno andava sotto. Dopo avere lungamente dimostrato incapacità di comprendere la gravità dell’incidente della centrale nucleare in Giappone il Governo ora ha presentato al Senato un emendamento al decreto legge sulla moratoria che cancella le normative precedenti sul nucleare.

Questo nuovo e opposto orientamento del Governo, che modifica radicalmente quelli precedenti, è un importante risultato del movimento referendario che ha sviluppato una larga e unitaria iniziativa per votare SI al referednum del 12/13 giugno con l’obiettivo di cancellare la legge sul nucleare voluta ad ogni costo dal Governo in spregio al referendum del 1987.

Il Governo cerca oggi di evitare il giudizio dei cittadini abrogando da solo le norme che aveva voluto ad ogni costo. Il giudizio sul tentativo del Governo, per ora bloccato, di riportare il nucleare in Italia resta drasticamente negativo. Il Governo ha fatto dichiarazioni gravi ed irresponsabili. Acquisiamo questo risultato che appartiene a quanti hanno condotto una ferma battaglia contro il ritorno del nucleare in Italia.

Tuttavia va anche detto che il Governo ha presentato un emendamento ad un decreto legge che per diventare legge dello Stato deve essere definitivamente convertito in legge prima dal Senato e poi dallla Camera nello stesso testo e quindi pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, tutto questo non prima del 20/25 maggio.

Solo a quel punto si saprà se ci sono con sicurezza gli estremi per fare giudicare dalla Corte che sono venute meno le ragioni del referendum abrogativo sul nucleare. Fino a quel momento deve continuare la vigilanza del movimento referendario per avere la piena garanzia che le ragioni del referednum sono effettivamente venute meno. Queso può anche aiutare gli altri referendum che invece si terranno regolarmente il 12/13 giugno.

Dichiarazione di Alfiero Grandi, Presidente Comitato SI alle energie rinnovabili NO al nucleare

19/4/2011

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