Archivi categoria: Nucleare

Manifesto degli imprenditori

Tratto da La Repubblica — 05 dicembre 2010

ROMA – Un salasso di risorse che drenerebbe gli investimenti fuori dall’Italia bloccando la ripresa di uno dei pochi settori in crescita: la green economy. E’ questa la motivazione del manifesto «Invece del nucleare» con il quale imprenditori e manager chiedono al governo di cambiare rotta rinunciando all’atomo francese per lanciare un modello di crescita verde che in Germania ha già dato 350 mila posti di lavoro diretti e oltre 1 milione nell’indotto. «Lo scenario prospettato dal governo, 25 per cento di elettricità atomica e 25 per cento di rinnovabili al 2030 – si legge nell’appello – comporterebbe una enorme distrazione di risorse a discapito delle nuove energie (efficienza e rinnovabili). Nella migliore delle ipotesi, quando tra 10-12 anni si iniziasse a generare elettricità nucleare sarebbe lo Stato, attraverso la fiscalità generale, o gli utenti, attraverso le bollette, a cofinanziare il nucleare. Questo perché il costo è estremamente oneroso: oltre 5 miliardi di euro per una centrale, più di 40 miliardi per l’intero programma. Stime che raddoppiano, e anche più, se si considerano i costi del futuro decommissioning.

Un rapporto del 2009 del Mit, Massachusetts Institute of Technology, ha valutato il costo dell’elettricità da nucleare in 8,4 centesimi di dollaro per chilowattora, più del gas e del carbone». L’elenco dei primi cento firmatari del manifesto curato dal Kyoto Club, il cartello delle industrie impegnate in campo ambientale, è aperto da tre nomi di rilievo: Pasquale Pistorio, il manager che ha fatto la fortuna di STMicroelectronics, Catia Bastioli, amministratore delegato di Novamont, Gianluigi Angelantoni, amministratore delegato dell’omonimo gruppo che, assieme a Siemens, lavora sulle nuove frontiere del solare termodinamico. «Un proverbio cinese che amo molto dice: “Se vuoi una quercia tra 50 anni devi piantarla oggi”: quella è saggezza», commenta Angelantoni. «Ma non accorgersi nemmeno di quello che già esiste è follia: per una piena competitività delle rinnovabili non ci sarà da aspettare 50 anni, è un obiettivo ormai a portata di mano. Non si capisce dunque secondo quale logica sarebbe conveniente impegnarsi oggi, a prescindere dai rischi legati all’inquinamento e al terrorismo, nella costruzione di centrali nucleari che quando entreranno in esercizio dovranno misurarsi con fonti rinnovabili che nel frattempo avranno fatto passi avanti da gigante». Per misurare la convenienza delle rinnovabili del resto non c’è da spostare gli occhi troppo in là. Basta prendere i dati di consuntivo del 2009: il 61 per cento della nuova potenza elettrica installata in Europa viene da impianti alimentati da fonti rinnovabili; e la percentuale, sempre nel 2009, è del 43 per cento negli Stati Uniti.

«E’ singolare che qualcuno parli di rinascita del nucleare nel momento in cui questa tecnologia conosce la sua crisi più profonda», osserva Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club. «Prendiamo il dato degli impianti costruiti a livello globale negli ultimi 5 anni, tra il 2005 e il 2009: la somma di eolico e solare ha battuto il nucleare 14 a 1 in termini di potenza installata e 3 a 1 in termini di elettricità prodotta. Se poi si tenesse conto delle centrali atomiche dismesse nel quinquennio la differenza diventerebbe ancora più clamorosa». – Antonio Cianciullo

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“O SOLE MIO”, incontro pubblico a Malnate (VA)

Il Circolo Legambiente “Mulini dell’Olona” di Malnate organizza un incontro/confronto pubblico sulle energie rinnovabili e sul nucleare.

Intervengono:
Mario Agostinelli – autore del libro “ L’energia Felice”-
“Ritorno al nucleare?”
Dino De Simone – Presidente del circolo Legambiente di Varese –
“Efficienza energetica e fonti rinnovabili”

Saranno inoltre presenti, a rendere la loro testimonianza e a disposizione di chi volesse chiarimenti e spiegazioni tecniche, un cittadino malnatese che ha installato un impianto fotovoltaico sulla propria casa e un installatore di impianti fotovoltaici e solare termico. Durante la serata, inoltre, sarà possibile firmare per la Legge di iniziativa popolare sulle energie rinnovabili.

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Fermato il ritorno al nucleare nel Lazio

Roma, 24 NOV – Il Consiglio regionale del Lazio è “indisponibile” ad accogliere impianti nucleari di qualsiasi tipo nel territorio regionale. L’assemblea ha impegnato oggi pomeriggio, con voto a maggioranza, la presidente Polverini a “dichiarare l’indisponibilità del territorio della Regione per l’insediamento di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di fabbricazione del combustibile nucleare, di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, nonché di depositi di materiali e rifiuti radioattivi, a partire dal sito di Montalto di Castro dove il governo prevede la realizzazione della nuova centrale termonucleare”.

La mozione era stata proposta da Angelo Bonelli (Verdi) e da esponenti di Pd, Sinistra ecologia libertà, Federazione della Sinistra e Lista Bonino-Pannella. “Il sistema elettrico regionale – si legge nel documento – è in grado di coprire la richiesta di energia elettrica prevista al 2020 e di assicurare un esubero di circa il 13 per cento, mediante l’incremento della produzione da fonti rinnovabili, da risparmi nei settori finali di consumo e dall’ammodernamento con tecnologia eco-compatibile degli impianti in esercizio”. Carlo De Romanis, a nome del Pdl come gruppo, aveva annunciato voto contrario: “Questa materia è di competenza nazionale – ha detto – come sentenziato dalla Corte Costituzionale, e noi non ci opporremo alle decisioni del Governo. Poi, all’interno dei gruppi, ognuno voterà secondo coscienza”. L’Udc ha dichiarato, per bocca del capogruppo Francesco Carducci, la propria astensione. Non esistono, secondo l’Udc, decisioni per la localizzazione di reattori termonucleari a Montalto e, viste le ingenti risorse necessarie, su questo tema serve un patto tra Governo nazionale e opposizione.

Nel corso della seduta straordinaria – convocata dal presidente del Consiglio Mario Abbruzzese su richiesta dell’opposizione – sono state discusse, in un lungo dibattito con posizioni articolate, due mozioni. Quella a firma di Bonelli e quella proposta da Francesco Pasquali (Pdl), poi ritirata, che impegnava la presidente Polverini a dichiarare la disponibilità della Regione al nucleare. “Sarebbe una scelta importante anche per la ripresa occupazionale” aveva sostenuto Pasquali. Una terza mozione – presentata successivamente da Andrea Bernaudo (Lista Polverini) e Carlo De Romanis più altri consiglieri del centrodestra – puntava a impegnare la Polverini a varare un nuovo piano energetico strategico regionale che tenesse conto “dei risultati più recenti sul nucleare pulito e sui vantaggi per l’ambiente connessi all’utilizzo di tutte le energie rinnovabili, con particolare attenzione a Montalto di Castro”. La proposta è stata respinta a maggioranza dall’Aula.

Il testo della mozione (PDF, 37 Kb)

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Pdl e Lega, sì alle centrali nucleari in Lombardia

Con il voto contrario alla mozione di Pd, Sel e Pensionati, il centrodestra ha chiarito una volta per tutte la propria posizione

Una cosa, da oggi, è chiara a tutti i lombardi. Pdl e Lega, senza ulteriore possibilità di smentita, sono favorevoli al nucleare e alla realizzazione di una centrale sul territorio regionale.

Con il voto contrario alla mozione presentata da Pd, Sel e Pensionati che chiedeva di dichiarare la Lombardia inidonea a ospitare un impianto atomico hanno una volta per tutte chiarito la propria posizione, dopo le tante e differenti versioni esibite in questi mesi sempre ed esclusivamente a mezzo stampa.

Solo oggi e proprio grazie a questo documento, un tema così importante e delicato per il futuro del Paese e della nostra regione è approdato in Aula, la sede dove da subito sarebbe stato opportuno discuterne.

Ci tocca purtroppo rilevare che il Presidente Formigoni non ha ritenuto necessario essere presente. Un’assenza pesante, ma pressoché scontata per chi ci ha ormai abituati a preferire conferenze stampa e interviste al confronto democratico dentro l’assemblea rappresentativa dei cittadini lombardi.

Chiara Cremonesi, 23 novembre 2010

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