Ho ricevuto una telefonata dal segretario della FIOM della Lombardia. Dà, per i milanesi, un appuntamento alle 17.30 in Piazza San Babila: dobbiamo solidarizzare con i NO-TAV contro l’aggressione che la Valle di Susa sta subendo per imporre questa Grande Opera dispendiosa, inutile ed ambientalmente catastrofica. Anche da altre realtà organizzate provengono sollecitazioni a ritrovarsi in Piazza San Babila, raccogliendo l’appello dei valsusini.
Personalmente oggi non ho la possibilità di partecipare al presidio. Ma invito caldamente chi può ad esserci per ribadire che solidarizziamo con chi difende il proprio “territorio”; ma anche che siamo pronti ad una “lotta comune” di cittadini italiani per destinare le risorse pubbliche ad un orientamento economico e sociale finalizzato alla mobilità sostenibile di tutti (elemento dei beni comuni e dei diritti).
Una mail che ho ricevuto può riassumere bene i termini del problema. Da una parte abbiamo 20 miliardi da buttare in “una grande opera ad impatto ambientale devastante ed irreversibile utile solo ai viaggi ultraveloci ed ultracostosi dell’upper class”. Dall’altra manteniamo, nelle linee periferiche malamente predisposte per la gente comune che deve recarsi al lavoro, dei veri e propri “carri bestiame”.
La forza militare viene messa a disposizione di “un modello economico che sempre più sta mandando in crisi l’intero paese (e sta producendo più o meno indirettamente macelleria sociale attraverso lo spostamento di denaro pubblico dai servizi alle cattedrali nel deserto)”. La forza dell’unità popolare, adottando il passo montanaro della “lunga durata”, deve crescere e non piegarsi alla repressione!
Le alternative esistono e vanno perseguite!
Alfonso Navarra e Mario Agostinelli