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25 aprile – 3 maggio: La carovana antimafie in Lombardia

Fare società contro la corruzione

Dal 25 aprile al 3 maggio si svolgerà, nella nostra regione, la Carovana Antimafie. Sarà un’occasione per dare visibilità e concretezza all’impegno della società civile sui temi della legalità, dei diritti, della democrazia.

Come ogni anno, Carovana partirà da una delle piazze milanesi dove, ogni mattina, viene reclutata in nero mano d’opera, in massima parte extracomunitaria. Abbiamo denunciato questa drammatica realtà, per la prima volta, nel 2005 e da allora nulla è cambiato. Sempre nel nome del lavoro e dei diritti, Carovana proseguirà il suo viaggio in Lombardia a Pavia, Iseo, Brescia, Lecco, Milano, Varese, Sondrio, Cremona, Bergamo, Mantova, Como.

Sarà un viaggio che si arricchirà delle esperienze che sul territorio si contrappongono alle mafie, alla corruzione, all’illegalità diffusa. Sarà un viaggio di denuncia e di proposta. Sarà un viaggio per sperimentare nuove forme di partecipazione, rendere più vivida la democrazia, promuovere impegno sociale e progetti concreti.

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IL PROGRAMMA COMPLETO

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25 aprile a Milano: Aprire gli occhi. Aprire Corelli

Centri di detenzione per stranieri: Apriamo gli occhi! Abbiamo il diritto di sapere!

Ad oggi, nella maggior parte di Paesi europei, l’accesso dei giornalisti e della società civile nei luoghi di detenzione dei migranti è limitato e controllato. Questa mancanza di trasparenza e di controllo democratico favorisce abusi e innumerevoli violazioni dei diritti umani e di difesa di persone occultate fino a 18 mesi senza aver commesso nessun reato. Di cosa succeda all’interno dei Cie non si sa nulla, se non le poche notizie che trapelano (tentativi di suicidi e rivolte).

L’Art. 21 della Nostra Costituzione e l’Art. 11 della Carta dei diritti fondamentali fa riferimento alla “libertà di ricevere o comunicare informazioni o idee senza chi vi possa essere alcuna ingerenza dell’ autorità pubblica”. L’accesso all’informazione è un diritto inalienabile dei cittadini.

Senza un’informazione libera di poter informare, alla società civile e a un paese intero vengono sottratti i fondamentali strumenti di democrazia. La nostra democrazia non può arretrare di fronte a nessun muro e alla sistematica censura di Stato.

In Europa nel mese di aprile 2012 è stata lanciata la campagna “OPEN ACCESS NOW”, per riportare la pubblica attenzione sul tema della detenzione amministrativa. La città di Milano, che ospita in un assordante silenzio dal 1998 il CIE di Via Corelli, vuole e deve rispondere alla campagna “OPEN ACCESS NOW”.

Lo faremo il 25 aprile – data storica per la nostra democrazia – chiedendo alla Prefettura di poter entrare in Corelli e rispondendo all’appello del Comitato Antifasciata “Uscire dalla crisi con più socialità, uguaglianza e diritti”: parteciperemo al corteo con con uno striscione “Aprire gli occhi Aprire Corelli” e con nastro isolante sulle nostre bocche a testimonianza del disumano rimpatrio dei due ragazzi algerini.

Invitiamo tutti i cittadini e le cittadine, le organizzazioni antirazziste, le associazioni di migranti, la società civile tutta a partecipare alla manifestazione con noi.

Buona Liberazione a tutte e tutti!

Per informazioni e adesioni: scovazzi@arci.it

Organizzano: Coordinamento Cie di Milano, Osservatorio Carcere e Territorio di Milano, Camera Penale di Milano, Circolo ARCI/ANPI “Tom Benetollo”, ARCI Milano, Rete immigrati Autorganizzati, Antigone Lombardia, CGIL Milano, CNCA Lombardia, ASGI Lombardia

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13-14 aprile: “Giustizia ambientale” convegno a Rovigo

Convegno: Giustizia ambientale. La distribuzione delle risorse fra aree tenaci e aree fragili

13- 14 aprile 2012 –  “Palazzo Celio”, Rovigo

PROGRAMMA

Il tema della giustizia ambientale ha due declinazioni di base: una, storica, riguarda le aree residenziali americane dove si scopriva l’esistenza di inquinanti particolarmente dannosi per quella popolazione; da lì partiva allora un movimento di protesta per la giustizia ambientale, ossia la richiesta di un risarcimento, la rimozione della fonte inquinante, il processo per i responsabili del danno; una declinazione, più recente – diremo, terzomondista – che vede nella sottrazione di preziose risorse ambientali da contesti abitati da gruppi etnici marginali una palese violazione dei diritti umani; da ciò scaturiscono movimenti di protesta nazionali e internazionali di varia fortuna.

In certi casi come in America Latina tali questioni entrano nel dibattito politico e possono condizionare l’elezione dei leader nazionali. In altri, come nel sud est asiatico o in Africa gran parte della protesta è lasciata alle Ong e ai loro mezzi di denuncia presso l’opinione pubblica occidentale.

All’interno dell’Europa e ancor più in Italia il movimento per la giustizia ambientale non ha avuto mai una grande presa, probabilmente per una ragione strutturale. La forte densità degli insediamenti umani e industriali nonché le forti interrelazioni fra le singole aree hanno reso difficile trovare una netta linea di demarcazione fra svantaggiati e avvantaggiati.

Il danno ambientale esiste, ma solitamente è così puntuale o così diffuso, da non creare fratture sociali, come invece avviene in altre parti del mondo. In realtà vi sono anche in Italia e il fatto che non vengano alla luce è probabilmente un indicatore di fragilità territoriale e politica.

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Forum Alternativo Mondiale dell’Acqua (video)

Chiusura della manifestazione a Marsiglia in occasione del Forum Alternativo Mondiale dell’Acqua (a cura di www.wsftv.net)

Interviste a:

Marco Bersani, Attac Italia – Josie Riffaud, La Via Campesina France – Samir Abi, African Water Forum Togo – Juan Pablo Orrego, Ecosistema Cile – Tommaso Fattori, Forum Italiano Movimenti per l’Acqua – José Bové, Europe Ecologie Francia

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