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Tunisi – FSM2015 In marcia fino al Bardo per la libertà contro terrore ed oppressione

a cura della Associazione Ya Basta di Padova

C’era attesa per la manifestazione d’apertura del Forum Sociale Mondiale 2015 che ha scelto di arrivare davanti al Museo Bardo. In orario superpuntuale alle 15.00 precise il corteo è partito da Bab Saadoun per dirigersi verso il Bardo. Una pioggia battente ha accompagnato la partenza dei manifestanti.

Ad aprire la manifestazione le realtà tunisine, il sindacato, le organizzazioni di donne, una lunga bandiera palestinese, che non poteva mancare e poi tante e tanti, soprattutto giovani che affermano tra slogan e canti che contro il terrore ci vuole libertà. Che non si può giustificare con la lotta al terrorismo la restrizione degli spazi di democrazia, che ci vuole giustizia sociale reale.

Arrivati davanti al Bardo sono continuati gli interventi, gli slogans davanti alle transenne poste di fronte al cancello del Museo. Poliziotti e un mezzo blindato facevano bella mostra, ma come ci hanno detto tanti manifestanti “la sicurezza non è la presenza di polizia ed esercito, ma la presenza, la forza, la lotta della gente per non tornare indietro e continuare a conquistare i diritti, le libertà che ci hanno portato ad abbattere Ben Ali”.

Certo la strada è complessa, come è complesso il mosaico di interessi che vorrebbero dettare le proprie leggi in questo piccolo paese ed in tutta la regione. Il paese dei gelsomini è piccolo ma grandi sono le sfide che stanno affrontando le donne e gli uomini che oggi hanno voluto dire “non abbiamo paura”. Per noi essere insieme a loro, manifestare sotto la pioggia di Tunisi è parte del cammino per comprendere il presente e costruire un altro futuro.

Per la diretta della marcia >>>

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Chiude il FSM 2013. L’epicentro delle lotte globali è il Mediterraneo

Chiude i battenti oggi con la grande manifestazione di piazza l’11° edizione del Forum Sociale Mondiale tenutasi per la prima volta – dalla sua nascita nel 2001 – in Maghreb. La mobilitazione cade proprio il 30 marzo, giornata internazionale della Terra, ed è dedicata non a caso al popolo palestinese e alla sua pluridecennale lotta per il riconoscimento di uno stato e per il diritto alla terra.

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Questa edizione del FSM è stata una scommessa per i popoli del Nord Africa che dalle Primavere Arabe del 2010 rivendicano un nuovo protagonismo sociale e una nuova stagione fondata sulla democrazia, il riconoscimento dei diritti e la giustizia sociale.

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Circa 30 le assemblee di convergenza tenutasi nelle ultime 2 giornate di lavori, che hanno raccolto analisi e proposte sui principali temi trattati negli oltre 1.500 seminari e conferenze iscritte al Forum. Tra essi: emergenza climatica, alternative per il mediterraneo, migranti, estrazioni minerarie, debito, grandi opere, oltre ai focus dedicati a Palestina e Maghreb/Masreq.

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A Sud ha seguito con attenzione i lavori dello spazio tematico dedicato ai cambiamenti climatici. Di seguito alcune tra le principali proposte presenti nel documento finale dell’assemblea di convergenza del Climate Space:

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– Lasciare più di due terzi delle riserve di combustibili fossili nel sottosuolo e porre fine allo sfruttamento delle sabbie bituminose e dello shale gas;

– Sostenere un’equa transizione per lavoratori e comunità locali da un’economia energivora ad economie locali resilienti basate sulla giustizia sociale, ecologica ed ambientale che produca e consumi a livello locale beni durevoli

– Lavorare ad una transizione energetica che costruisca un modello energetico sostenibile, decentrato e fondato sulle fonti rinnovabili, investendo sulla democrazia energetica

– Abbandonare i mega progetti infrastrutturali, costosi e inutili, e cambiare modello agricolo mediante una trnsizione dall’agroindustria all’agricoltura contadina e locale, fermando il land grabbing e sovrasfruttamento delle risorse

– Investire in un modello di gestione “rifiuti zero”, superando il modello fondato su inceneritori e discariche

– Demilitarizzare le economie e fermare il libero commercio e gli accordi sugli investimenti

(Leggi il documento completo)

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Non a caso il prossimo appuntamento importante per i movimenti di tutto il pianeta sarà a Bali, a dicembre prossimo, dove si riunirà la Conferenza Ministeriale del WTO, per portare avanti una nuova ronda di negoziazione sulla privatizzazione dei servizi: acqua, energia, sanità, trasporti. La direzione opposta rispetto alle risposte alla crisi che emergono dalle riflessioni e dalle esperienze delle oltre 4.000 organizzazioni di tutto il mondo presenti al Forum di Tunisi.

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A parte i temi in discussione, la vera novità di questo Forum è il risveglio dei popoli del Nord Africa e la nuova attenzione all’area del Mediterraneo, divenuta punto centrale nelle lotte mondiali in difesa della democrazia, dei diritti e dei territori.

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Al di là dei suoi aspetti rituali, il FSM rimane un luogo importante per il confronto e l’articolazione di movimenti e organizzazioni sociali a livello internazionale. Rispetto a 12 anni fa, i processi avvenuti e in corso insegnano che oltre ai ragionamenti e alle analisi che hanno sempre più una portata globale, la costruzione di alternative e di proposte concrete deve invece necessariamente vincolarsi allo scenario locale rispettando le specificità e le differenti battaglie e istanze emergenti. Non è un caso che al centro di questo forum ci siano le due sponde del mediterraneo, quella europea e quella africana a cercare strategie comuni per far fronte ad una crisi che sta interessando il bacino mediterraneo, e l’Europa in particolare, più che altre regioni.

GALLERIA FOTOGRAFICA

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Corrispondenze da Tunisi:

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Guarda tutte le video interviste realizzate a Tunisi sul nostro canale Youtube

 

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Altri approfondimenti:

 

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