Archivi categoria: Energie rinnovabili

Convegno su “Energia e Industria” a Milano

La  Cgil Lombardia promuove per il 16 dicembre un convegno su energia e industria. La finalità è quella di indagare le opportunità dell’innovazione tecnologica nel campo delle energie pulite,per produrre energia rinnovabile.

La sfida tecnologica e ambientale, alla luce del progetto europeo 20-20-20 e di politica industriale integrata che punta sulle tecnologie pulite, rappresenta una opportunità per la produzione di energia a basso impatto ambientale e per la produzione di beni e servizi ad alto contenuto tecnologico. Si tratta di costruire una politica industriale capace di anticipare la domanda e per questa via creare lavoro e conoscenza. Si tratta di avviare una politica industriale (riconversione) adeguata al fine di creare le condizioni di una crescita economica sostenibile e attenta al lavoro.

Inoltre, la dinamica brevettuale, unitamente all’attuale tasso di crescita delle tecnologie FER (Fonti Energie Rinnovabili) di II generazione, permette di capire l’incidenza dell’ambiente e dell’energia rinnovabile sul pil mondiale. Secondo alcune proiezioni questo settore potrebbe rappresentare il 20% del pil mondiale entro il 2020.

Quindi la dinamica tecnologica, la necessità di costruire un ambiente economico all’altezza delle sfide energetiche inedite, la necessità di rispondere alla crisi economica partendo dal lavoro e dal lavoro ad alto contenuto di conoscenza, sono la nuova frontiera della divisione internazionale del lavoro e della produzione.

Inoltre, la caduta tendenziale della domanda dei cosiddetti settori maturi impone delle politiche pubbliche innovative. Non solo stimolo alla domanda ecologica, che per l’Italia e la Lombardia hanno un impatto comparativamente negativo, ma un intervento pubblico come agente economico teso a realizzare beni e servizi che al momento i privati non sono in grado di fare in ragione della propria specializzazione produttiva.

Definire l’orizzonte cui tendere, che per noi è l’Europa, potrebbe essere utile per realizzare questa politica pubblica innovativa, soprattutto partendo dal progetto 20-20-20 della Commissione Europea e dalla politica industriale integrata.

Condividi

Lunedì 13, incontro pubblico a Saronno

“Energia da fonti rinnovabili e da nucleare: energie a confronto su attualità e prospettive”

Lunedì 13 dicembre, ore 20.45 presso Sala ACLI, vicolo Santa Maria 7, Saronno (VA)

Introduce:
Giuseppe Mauri, membro di Ricerca Sistema Elettrico
Intervengono:
Marco Ricotti, docente di impianti nucleari al Politecnico di Milano;
Carlo Monguzzi e Sergio Zabot, coautori del libro “illusione nucleare”;
Mario Agostinelli, portavoce del Contratto mondiale per l’energia e il clima.
Modera:
Gianluca Ruggieri, ricercatore dell’Università Insubria

Condividi

RINASCI_MENTE, sabato 11 dicembre a Firenze

Rinasci_mente: nuove generazioni, nuove energie, questo il titolo dell’evento organizzato da Anter e previsto il prossimo 11 dicembre 2010. In una cornice particolare e ricca di fascino, la città rinascimentale di Firenze, numerosi ospiti, internazionali e non, racconteranno al pubblico in sala le loro esperienze ecosostenibili in diversi ambiti: moda, design, motori, enogastronomia, salute, green thinking. L’evento, patrocinato dal Ministero dello Sviluppo Economico, dalla Regione Toscana, dal Comune e dalla Provincia di Firenze, vuole essere un importante momento di confronto sulle energie rinnovabili grazie ad un format innovativo di divulgazione unico per la sua trasversalità.

Ecco qualche anticipazione. Tra gli ospiti internazionali ci sarà la partecipazione straordinaria di Jeremy Rifkin, economista statunitense e critico sociale di fama internazionale. Il “profeta”, così considerato e non solo negli USA, racconterà la sua idea di Rivoluzione Industriale verde che teorizza il superamento dell’utilizzo dei combustibili fossili a favore di una produzione diffusa su piccola scala delle rinnovabili. Jeremy Rifkin è da sempre considerato uno dei massimi esperti su tutti gli argomenti legati all’eco-sostenibilità. È stato ed è tutt’oggi consigliere sulle questioni economiche di numerosi governi, della Commissione Europea e del Ministero dell’Ambiente italiano. Presidente della Fondazione Economic Trends di Washington e della Greenhouse Crisis Foundation. Autore di numerosi best-seller. Siamo certi saprà proporre anche ad un pubblico attento, preparato e sensibile, come quello di Anter, la sua ricetta per adottare comportamenti responsabili nei confronti dell’ambiente.

Tessa Gelisio, giornalista e conduttrice TV esperta di ecologia e comunicazione ambientale, attualmente in onda su RETE 4 con il programma Pianeta Mare, condurrà l’evento e contribuirà così a veicolare la mission di Anter.Tra gli obiettivi che l’Associazione si pone c’è anche quello di educare sulle potenzialità delle energie rinnovabili. Educare attraverso una formazione costante e continua. Per dare più forza a questo messaggio e trasformarlo in reale stimolo verso una comunicazione ecosostenibile abbiamo invitato la nota astrofisica e divulgatrice Margherita Hack.

L’astrofisica italiana è considerata una delle menti più brillanti della comunità scientifica internazionale, è stata la prima donna a dirigere un osservatorio astronomico in Italia, ha studiato le atmosfere delle stelle e gli effetti osservabili dell’evoluzione stellare. Tra le sue pubblicazioni il trattato Stellar Spettroscopy, scritto a Berkeley nel 1959 e considerato tutt’oggi un testo fondamentale per lo studio dell’astrofisica. Grazie al suo racconto capiremo come anche Anter, grazie all’istituzione di borse di tesi e master sulle rinnovabili nelle più prestigiose università italiane, contribuisce alla formazione scientifica per non perdere l’opportunità delle rinnovabili.

Info e contatti: www.anter.info

Condividi

Energia in Italia: chi decide?

Da Il Fatto Quotidiano, 6 dicembre 2010

“Due tycoon-oligarchi, con un rapporto personale che scavalca le istituzioni dei loro Paesi. Berlusconi e Putin hanno trovato nell’energia il terreno per un business condiviso. Eni e Gazprom sono diventati il centro dei loro interessi comuni”. “C’è la convinzione che Berlusconi e i suoi accoliti traggano cospicui profitti personali da molti contratti di fornitura energetica tra Italia e Russia”.

Queste le rivelazioni di WikiLeaks che il nostro Presidente del Consiglio e il presidente dell’Eni, Scaroni, liquidano con fastidio come pure illazioni o banalità. Altro che minimizzare! Questo è il segno di quanto in basso sia caduta la democrazia e di come sia scaduto il senso delle istituzioni in Italia. Se nientemeno che il futuro energetico di una delle prime dieci potenze del mondo è sottratto al Parlamento (da decenni non c’è uno straccio di Piano Energetico Nazionale) e pochi boiardi di stato possono scodinzolare dietro a un premier chiacchierato senza nemmeno dover riferire in sedi pubbliche, è ora di preoccuparsi. Inoltre i rapporti pubblicati dal sito di Assange riferiscono che l’ambasciatore americano considera le scelte energetiche italiane come semplice appannaggio di Berlusconi e di come queste siano condivise tra lui e pochi manager nominati dal Governo. Si parla anche di alcuni fiduciari personali collocati a Mosca dentro le banche e gli enti di rappresentanza che svolgono l’azione esecutiva per conto del Premier e dei suoi “amici imprenditori”. Scelte energetiche che spiegano i rapporti privilegiati del cavaliere con despoti e personaggi autoritari come Gheddafi, Putin e Erdogan, tutti fautori del rilancio delle fonti fossili e del sistema delle grandi opere come i gasdotti e le megacentrali. Tutti in campo per sostenere il nucleare come loro necessario partner del futuro. Già, perché la questione sempre tenuta ai margini del dibattito sul nucleare è la necessità ormai assodata di passare da un sistema di fornitura di energia sostenuto da ingenti risorse finanziarie (fortemente centralizzato e sempre più autoritario) ad uno alternativo, fondato sul risparmio familiare e sull’autoproduzione, decentrato sul territorio, governato democraticamente e integrato nei cicli naturali.

Atomo o sole. In fondo è qui che si gioca la partita per il modello di società che si vuole costruire: valutando i costi e i benefici, compiendo scelte tecnologiche a favore dell’ambiente piuttosto che del profitto. Come può un Paese discutere serenamente di scelte decisive per il suo futuro, se gli è negata la possibilità di influenzare e controllare gli oligarchi che determinano la politica estera e stabiliscono perfino accordi militari sulla base di interessi e affari di circoli ristretti? Come ci si può fidare di questi personaggi che hanno deciso senza discussione e trasparenza di fare dell’Italia la piattaforma in Europa del gas e del petrolio (da sostituire domani con l’uranio anziché con le rinnovabili), espandendo ancora le grandi infrastrutture e la concentrazione finanziaria e restringendo invece l’ambito dei meccanismi decisionali? Berlusconi quando sigla l’accordo per i reattori EPR con la Francia (oltre 60 miliardi a consuntivo!) semplicemente pensa a procrastinare il sistema che lo vede già promotore, con le lobby che lo circondano, di affari enormi (20 miliardi per il gasdotto Southstream con la Russia e 8 miliardi per Nabucco con la Turchia). Queste decisioni, però, sono incompatibili con una significativa diffusione degli impianti eolici e solari e con il 20% di risparmio energetico programmati dall’UE. Ecco spiegata allora la propaganda che un tycoon-imprenditore sosterrà per convincere gli Italiani a passare all’atomo e si giustifica la voce che circola sui 20 milioni messi a bilancio da Enel per raggiungere gli studenti delle scuole e le massaie nelle loro case. Un ente elettrico che si espande con partecipazioni atomiche all’Est e che – benedicente Putin – sigla un accordo per un reattore a Kaliningrad, mentre la Sogin pensa al trasporto di scorie nel Kazakistan. Da questi dati, si coglie un altro nesso che deve mettere in allarme chi si batte per l’acqua pubblica e chi sta raccogliendo firme per le rinnovabili . Le “utilities” (ex municipalizzate) come A2A, sperano, per risanare i loro bilanci, di entrare nel business nucleare e partecipare così a una torta offerta dal governo con i soldi pubblici. Così come sperano nel mantenimento del decreto Ronchi per la messa a gara dell’acqua, onde rimpinguare i profitti in calo con la gestione del servizio idrico, l’affare del futuro.

Mario Agostinelli

Condividi