Archivi categoria: Energie rinnovabili

29 ottobre: Convegno “Idee per un Piano energetico regionale”

Per chiudere con petrolio e nucleare, Piani Solari Regionali

Nel 1987, ad un anno da Cernobyl, il popolo italiano con tre Referendum ha detto molto chiaramente che non voleva più saperne del nucleare: furono chiuse sia le tre malandate centrali “sperimentali” di Trino Vercellese, Latina e Garigliano, sia la grande e recente centrale di Caorso (continuamente “fuori servizio” e già ferma dal 1986). Fu anche sospesa la costruzione dell’enorme centrale di Montalto di Castro, poi riconvertita a metano.

Ma non fu perseguita l’altra via alternativa ai combustibili fossili, le fonti rinnovabili. L’Italia aveva già una grande produzione idroelettrica, con grandi dighe a forte impatto ambientale. La penisola, inoltre, è un’area a grandissima potenzialità geotermica, costellata di vulcani e zone termali, purtroppo con le relative faglie a rischio sismico: a Larderello, in Toscana, lo sfruttamento secolare di questa fonte (non sempre in modo rispettoso dell’ambiente) ha fatto scuola a tutto il mondo, dall’Islanda al Nicaragua. Ma non si è investito in tutti gli altri settori delle rinnovabili: dal solare termico a quello elettrico, dall’energia marina (di correnti, onde, maree e gradiente salino) a quella del vento e degli scarti vegetali, nei giusti e rigorosi limiti del rispetto ambientale, faunistico epaesaggistico.

C’era (e c’è) ancora moltissimo da studiare e sperimentare; ma dobbiamo ricordare che già negli anni ’60 l’Italia era all’avanguardia mondiale nella tecnologia solare: basta ricordare le realizzazioni solari a concentrazione assolutamente all’avanguardia realizzate a S. Ilario, sulle colline di Genova, dal prof. Giovanni Francia, lasciate poi in abbandono. Così come eravamo all’avanguardia nell’edilizia bioclimatica e nella ricerca di un miglioramento dell’efficienza energetica. Molte occasioni sono state sprecate e troppo siamo rimasti in attesa di una pianificazione urbanistica orientata in senso energetico e ambientale. Nel frattempo, all’estero, si moltiplicavano gli esempi di comunità energetiche autosufficienti.

Per non parlare del solare termodinamico (centrali a specchi che concentrano luce e calore per far girare una turbina da parecchi MW), studiato già negli anni ’80 dal premio Nobel Carlo Rubbia, ma realizzato (e solo parzialmente, vedi Gaia n. 47 primavera 2011) a Priolo solo nel 2010, dopo che Rubbia se ne era andato a realizzarne una decina in Spagna. Dopo il Referendum del 12 giugno 2011 ci sono tutte le premesse per non ricadere nelle spire fossili di Enel, Eni, Edison ed Ansaldo. I ripetuti tentativi del governo del cav. (ministri Romano e Tremonti) di azzerare la filiera del solare con improvvisi cambi e tagli degli incentivi, hanno già creato pesanti contraccolpi al “miracolo solare” in corso in Italia dal 2009: solo nel 2010 sono stati installati e messi in produzione in Italia più di 5.000 MW di solare fotovoltaico, corrispondenti alla potenza di quasi tre delle centrali nucleari EPR che il governa voleva costruire con una spesa enorme e tra 10-15 anni…

Ma la reazione di produttori (decine di migliaia di nuovi occupati), utenti e opinione pubblica è stata fortissima e il quorum al Referendum ne è, in parte, un effetto. Ora è il momento di prendere in mano la situazione, fare proposte di ampio respiro, a livello regionale e realizzazioni serie nei Comuni. Perciò è fondamentale la Giornata di studio “Idee per un piano energetico regionale” che ZeroEnergy-Ecoistituto del Veneto e Comitati Riciclo totale-Rifiuti zero di Tv e Ve organizzano sabato 29 ottobre a Padova presso la sala congressi di Banca Etica. L’incontro è aperto a tutti, fino ad esaurimento dei posti, con precedenza a chi si prenota con fax all’Ecoistituto 041.935666 o mail micheleboato@tin.it

Programma

Zero Energy-Ecoistituto del Veneto e Comitati Riciclo Totale – Rifiuti Zero Convegno di studi

IDEE PER UN PIANO ENERGETICO REGIONALE

Risparmio, Efficienza, Rinnovabili

Padova – Sala Convegni Banca Etica

Via Tommaseo, 16 (100 metri da stazione FS)

ore 10 Apertura lavori, Saluti Comune Padova, Provincia Padova, Regione Coordina Michele Boato per le associazioni promotrici

Relazioni

10.15 Massimo Mazzer primo ricercatore CNR-IMEM – Parma

“Potenzialità attuali e a breve periodo delle rinnovabili in Italia”

10.45 Mario Agostinelli esperto Enea – Milano

“Per una uscita dolce dalle fonti energetiche fossili”

11.15 Gianni Tamino docente biologia Università di Padova

“Potenzialità e limiti delle biomasse energetiche”

12.00 Luca Fattambrini architetto coordinatore di ZeroEnergy

“Dati essenziali per un Piano energetico Veneto”

12.30 Michele Boato direttore Ecoistituto del Veneto

“Per un Piano basato su risparmio, efficienza e rinnovabili”

13.00 Gian Luca Pesce laurendo in Urbanistica a Venezia

“Sintesi dei Piani energetici di Lombardia, Emilia-Romagna e Friuli-V.G.”

13.30 – 15.00 Pausa pranzo

Interventi

15.00 Dirigente Banca Etica Come sostenere risparmio e rinnovabili

15.10 Giuseppe Rocco Il potenziale idroelettrico del Veneto

15.20 Gianluigi Salvador responsabile Energia WWF Veneto Altre rinnovabili 15.30 Maria Rosa Vittadini Università Venezia Mobilità ed energia

15.40 Andrea Grigoletto Fondazione Fenice, Padova

15.50 Carlo Cotogni amministratore del. X Group, Monselice

16.00 Nicola Baggio direttore Solon, Padova

16.10 Andrea Sacchetto Uff. Energia Provincia di Padova

16.20 Giampaolo Avrese Club Unesco

16.30 Dibattito

17.30 Conclusioni

Massimo Giorgetti Assessore all’Energia Regione Veneto

 

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29 ottobre: Manifestazione Nazionale di Adria

Riceviamo e inoltriamo questa comunicazione dal Comitato del Polesine per la Manifestazione del 29 ottobre p.v.

L’assemblea di ieri sera ad Adria ha messo a punto le modalità organizzative. Aprirà il corteo lo striscione del comitato polesano seguito dalle famiglie. Seguirà lo striscione nazionale con i rappresentanti di tutte le associazioni promotrici. Poi gli striscioni e le bandiere delle singole associazioni. In particolare rivolgo un invito ai movimenti per l’acqua affinchè portino il loro insieme alle loro bandiere.Vogliamo sottolineare la relazione tra acqua-energia-clima. Chiuderanno il corteo i Partiti con le loro bandiere. In sostanza ci si propone di realizzare una Manifestazione allegra, colorata e ovviamente pacifica. E’ stato costituito uno specifico gruppo di lavoro per assicurare un adeguato servizio d’ordine.

Dal palco parleranno tre rappresentanti: uno del comitato polesano, uno del coordinamento regionale e uno del coordinamento nazionale.Ciascun livello decide come regolarsi. Si effettueranno alcuni collegamenti telematici con i presidi previsti negli altri siti. Poi si alteranno i rappresentanti dei Partiti che hanno aderito per brevi interventi. Chiuderemo con un simpatico concerto, di buon livello.

Ora tocca a ciascuno di noi organizzare da ogni luogo la partecipazione. La lotta del Polesine assume un valore nazionale perchè l’alternativa energetica basata sulle energie distribuite, le rinnovabili e l’efficienza energetica passa oggi attraverso la sconfitta del carbone, la fonte fossile più nociva alla salute, all’ambiente, al clima e all’occupazione. Il nostro recente convegno di Rovigo ha messo in luce come gli investimenti nelle rinnovabili e nell’efficienza producano risultati occupazionali incomparabilmente superiori (da 10 a 15 volte). Ai quali vanno aggiunti i posti di lavoro che si potrebbero creare con adeguate politiche volte a promuovere un turismo ecocompatibile, come ha incominciato a fare l’Emilia Romagna con risultati tutt’altro che disprezzabili. Il Delta è poi un bene comune che vogliamo tutelare.

Queste brevi note sono finalizzate ad invitare le associazioni promotrici e i singoli aderenti a coordinarsi a livello di singola città e provincia per promuovere una partecipazione organizzata nella bella città di Adria. E ora, come si diceva una volta: al lavoro e alla lotta.

Un caro saluto a tutti,

Oscar Mancini, Coordinamento veneto contro il carbone, 18 ottobre 2011

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Due serate su energie rinnovabili e risparmio energetico

Giovedì 20 Ottobre ore 20,45
Energie Rinnovabili: quali sono? Quanto rendono?
Risparmio energetico ed efficienza

Intervengono: Mario Agostinelli (Chimico-Fisico CCR di Ispra), Roberto Meregalli (Esperto di Energie Alternative, Beati i Costruttori di Pace),  Adriano Pirotta (Progettista Civile ed Urbanista). Coordina Giuseppe Farinella (“Energia Felice”).

Giovedì 27 Ottobre ore 20,45
Energia dal sole: Fotovoltaico e Solare Termico
Gruppi di Acquisto Fotovoltaico: cosa sono?
Finanza Etica ed Energie Rinnovabili

Intervengono: Maurizio Colleoni (Punto Rosso Fotovoltaico), Riccardo Vivo (Solare Termico “Progetto Habitat”), Patrizio Monticelli (MAG2Finance – Cooperativa Finanziaria Solidale)

Le serate si terranno presso
Cascina del Ronco, Via Ronco Basso 13, Villa d’Almè (BG)

Per  informazioni: arcinvalle@gmail.com – desvalbrembana@gmail.com

Scarica il volantino in PDF (369 Kb)

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Invito a partecipare alla Giornata europea degli indignati

COMUNICATO DEL COORDINAMENTO ENERGIA FELICE

A tutto il popolo ed in particolare a tutto il popolo che ha manifestato con il referendum la volontà di chiudere la partita con il nucleare

Condividiamo la scelta di partecipare alla giornata di mobilitazione internazionale del 15 ottobre.

In quella giornata in molte parti del globo si manifesterà contro l’austerity e le scelte economiche in questo periodo di crisi; una crisi che riguarda anche la politica istituzionale e la democrazia. Una crisi assunta a pretesto di ricatti che spacciano privatizzazioni e Grandi Opere come rimedi salvifici. Grazie ad una sua – della crisi – truffaldina gestione antipopolare, le centrali nucleari, che abbiamo cacciato dalla porta, potremmo vedercele tornare dalla finestra, come recentissimamente l’AD dell’ENEL Fulvio Conti ha minacciato.

Per questo motivo scegliamo di portare in piazza le nostre esperienze e lotte. Perchè l’espressione di 27 milioni di cittadini e cittadine è messa a repentaglio dalle scelte di questo governo e dal silenzio dell’opposizione; perchè, appunto, con il referendum, svoltosi dopo la catastrofe di Fukushima, abbiamo detto che il nucleare, “vecchio” o “nuovo” che sia, è un rischio da stolti che non accettiamo di correre.

Scegliamo di essere, dunque, a Roma nella parte di apertura del corteo con uno striscione che dice:

27 milioni di persone hanno deciso: democrazia è garantire la liberazione dal nucleare.

Una volta per tutte.

Indietro non si torna.

Andiamo avanti verso le energie davvero pulite. Lottiamo per sottrarre i beni comuni al mercato e per affermare la supremazia delle nostre vite sopra l’incipiente “dittatura finanziaria”.

Appuntamento, dietro il pullmino del Tour antinucleare 2011, sabato 15 ottobre, ore 13,30 – P.zza della Repubblica – entrata Uniroma3 (guardando la Basilica a sinistra)

Per il CEF (via Borsieri, 12 – 2059 Milano): Mario Agostinelli e Alfonso Navarra

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29 ottobre: Giornata di mobilitazione nazionale contro il carbone

CONTRO L’USO DEL CARBONE, PER UN LAVORO DEGNO,

PER CONTRASTARE I CAMBIAMENTI CLIMATICI E TUTELARE LA SALUTE

DANDO SPERANZA AL NOSTRO FUTURO

APPELLO PER UNA MANIFESTAZIONE NAZIONALE NEL POLESINE

E PRESIDI DAVANTI ALLE CENTRALI A CARBONE

 

La scelta di incrementare l’uso del carbone per la produzione di energia elettrica è una scelta nociva e sbagliata, soprattutto oggi che i cambiamenti climatici costituiscono una minaccia per il futuro del Pianeta e le fonti rinnovabili, insieme all’efficienza energetica, rappresentano l’alternativa efficace e praticabile. La combustione del carbone in centrali elettriche rappresenta, infatti, la più grande fonte “umana” di inquinamento da CO2, più del doppio di quelle a gas. A parole tutti sono per la lotta ai cambiamenti climatici, ma in Italia si fanno scelte in senso contrario, nonostante l’Unione Europea abbia assunto la decisione di ridurre entro il 2020 di almeno del 20% le emissioni di gas serra, rispetto ai livelli del 1990.

Il carbone è anche una grave minaccia per la salute di tutti: la combustione rilascia un cocktail di inquinanti micidiali (Arsenico, Cromo, Cadmio e Mercurio, per esempio), che coinvolgono un’area molto più vasta di quella intorno alla centrale. L’Anidride solforosa emessa, combinandosi con il vapore acqueo, provoca le piogge acide, per non parlare dei danni alla salute derivanti dalle polveri sottili.

La consapevolezza del legame tra danno ambientale e minacce per la salute umana, con inevitabili costi per la collettività, dovrebbe ormai costituire una consapevolezza comune. Ciò nonostante, e per mere convenienze proprie legate all’attuale prezzo del carbone (peraltro in salita), alcune aziende insistono per costruire nuove centrali a carbone o riconvertire centrali  esistenti.

Con i recenti referendum oltre 26 milioni di italiani hanno rivendicato il diritto a decidere del proprio futuro, un futuro in cui i cambiamenti climatici non raggiungano livelli distruttivi per l’ambiente, il benessere e la stessa specie umana, un futuro di vera sicurezza energetica, un futuro di vera e stabile occupazione. In contrasto con questa ampia richiesta popolare Governo, Enel e altri lanciano invece un “piano carbone” che, oltre a Porto Tolle, riguarda la riconversione di vecchie centrali come Vado Ligure, La Spezia, e Rossano Calabro,  o addirittura la costruzione  di nuove centrali come Saline Ioniche, con un livello di investimenti, pubblici e privati, dell’ordine di 10 miliardi di euro. Con buona pace del risparmio energetico e delle fonti rinnovabili. Rivendichiamo il diritto a essere coinvolti in scelte chiare, fondate su strategie e piani condivisi e non dettati dalle lobby energetiche, ma dall’interesse di tutti e dal bene comune.

Proponiamo il territorio polesano come laboratorio nazionale per cominciare ad immaginare ed attuare l’alternativa energetica, per uscire dalle fonti fossili.

Cominciamo questo percorso con una giornata di mobilitazione nazionale contro il carbone il 29 ottobre, e con una manifestazione nazionale nel Polesine.

A Porto Tolle, l’ENEL vuole – anche con modifiche alle leggi e alle normali procedure, operate da una politica compiacente – convertire una centrale a olio combustibile in una centrale a carbone della potenza di 2000 MW, nel mezzo del parco del Delta del Po. Questa centrale a carbone emetterebbe in un solo anno 10 milioni di tonnellate di CO2 (4 volte le emissioni di Milano), 2800 tonnellate di ossidi di azoto (come 3.5 milioni di auto), 3700 tonnellate di ossidi di zolfo (più di tutti i veicoli in Italia), richiedendo lo smaltimento di milioni di tonnellate di gessi e altre sostanze.

La centrale a carbone di Porto Tolle non ha alcun senso.

La riconversione avverrebbe al di fuori e contro di ogni strategia di riduzione delle emissioni di anidride carbonica (strategia che ancora oggi non c’è) e persino di ogni logica energetica, dal momento che l’Italia ha una potenza istallata quasi doppia rispetto al picco della domanda, al punto che i produttori di energia elettrica lamentano che gli impianti vengono oggi usati per un terzo della loro potenzialità.

Non solo: oggi le maggiori prospettive di nuovi posti di lavoro, nel mondo e in Italia, sono nei settori delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica, con numeri che in alcuni Paesi ormai superano l’industria tradizionale; al contrario, la centrale a carbone porrebbe a rischio l’occupazione già esistente, e quella futura, nell’agricoltura, nel turismo e nella pesca.

La riconversione a carbone avverrebbe con una tecnologia di combustione che, pur spinta ai suoi migliori livelli, resta sempre assai più inquinante di quella basata sul gas naturale, e dannosa per la salute; nel caso di Porto Tolle, i dati di rilevazione e le epidemiologie mostrano che l’inquinamento e i danni sanitari si estenderebbero per buona parte della Pianura Padana.

Il ricatto occupazionale di ENEL, dunque, va rifiutato da tutti con dignità e fermezza, perché oggi più che ieri il futuro è nell’economia sostenibile per l’ambiente e la salute, tanto più che, sul piano occupazionale, la bonifica dell’area ed una sua riconversione verso impianti e produzioni nel settore delle energie rinnovabili pulite darebbero lavoro stabile e sicuro ad un maggior numero di persone.

Con la giornata del 29 ottobre ci rivolgiamo a tutti, anche a coloro che subiscono il ricatto occupazionale, nel Polesine e ovunque in Italia vi siano centrali a carbone o progetti di costruzione di nuove centrali o di ampliamento di quelle esistenti, per rifiutare tutti insieme la contrapposizione tra lavoro ambiente e salute, cominciando  invece a costruire un lavoro dignitoso, una società basata sull’interesse comune e non sugli interessi di poche lobbies, sulla possibilità di un futuro per tutte e tutti.

Promotori

Alternativa, AltraMente scuola per tutti, AltroVe, Arci, A Sud, Cepes, Circolo culturale AmbienteScienze, Comitato Energiafelice, Comitato SI’ alle Rinnovabili NO al nucleare, Coordinamento Veneto contro il carbone, Ecologisti Democratici, Fare Verde, Federconsumatori, Focsiv – Volontari nel mondo, Forum Ambientalista, Greenpeace, ISDE-Medici per l’Ambiente, Italia Nostra, Kyoto Club, Legambiente, Lipu, Movimento difesa del cittadino, Movimento Ecologista, OtherEarth, Rete della Conoscenza (Uds-Link), RIGAS, Slow Food Italia, WWF, Ya Basta.

Per adesioni: segreteria@fermiamoilcarbone.itwww.fermiamoilcarbone.it

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