Mario Agostinelli – il Fatto Quotidiano
Da tempo su questo blog insisto a fornire informazioni sulla gravità del cambiamento climatico e a mettere in evidenza le omissioni e le sottovalutazioni di chi ci governa. In questo inizio estate gli eventi inconsueti e devastanti sulle rive settentrionali del Mediterraneo (tempeste di grandine, tornado, mareggiate sconvolgenti, venti violentissimi e improvvisi) suonano come un allarme annunciato ma disatteso colpevolmente, nell’ossessione di rendere impenetrabili ad altri esseri umani le nostre sponde, risospingendoli anche con ferocia implacabile verso i territori che già il clima e la guerra avevano reso loro impraticabili.
Ora può toccare a noi, se la minaccia climatica non diventa la priorità del futuro più prossimo e le nostre risorse economiche, culturali e sociali non si riconvertono rapidamente verso la cura della casa comune. In questi stessi giorni, oltre 250 esperti del mondo scientifico italiano hanno scritto ai presidenti della repubblica, del senato, della camera e del consiglio, una lettera dal titolo: Il riscaldamento globale è di origine antropica, chiedendo altresì “una urgente riconversione dell’economia in modo da raggiungere il traguardo di zero emissioni nette di gas serra entro il 2050”.
Senonché, invece di cominciare a precisare le date successive, già da domani, per la eliminazione delle fonti climalteranti (chiusura delle centrali a carbone, eliminazione delle prospezioni e delle estrazioni petrolifere, sostituzione della combustione del gas in impianti di nuova progettazione con sistemi di reti rinnovabili e accumuli distribuiti, riconversione degli impianti industriali e progressiva conversione dei consumi individuali e familiari), i nostri rappresentanti hanno continuato a recitare, nel teatro che i media ci allestiscono a ogni ora, l’insopportabile e unica rappresentazione del braccio di ferro intorno al fantasmagorico “contratto di governo”.
3. Solo ora sono stati comunicati i dati per cui, in media, dal 2014 ogni anno è “sparita” dal polo sud (Antartide) una superficie di ghiaccio antartico pari a circa due volte e mezza l’Italia. Un fenomeno prima trascurato e che sembrava riservato quasi esclusivamente all’Artico. I negazionisti, che hanno sempre ignorato questa complessità, da oggi hanno un alibi in meno.
4. Secondo le Bloomberg Opinion Sparklines del 10 maggio, WattTime ha annunciato che utilizzerà la tecnologia satellitare per misurare l’inquinamento atmosferico da ogni grande centrale elettrica del mondo e per rendere disponibili questi dati al pubblico. Ciò farà venir meno la possibilità per molte centrali elettriche (comprese le nostre) di tener segreto il loro inquinamento e di ignorare la carbon tax.
5. Come riportato dalla stampa, il 14 giugno 2019 la Commissione Europea ha dato il via libera al capacity market italiano che, come impostato a oggi, prevede incentivi fino a 1,4 miliardi di € all’anno per 15 anni alle centrali a gas, esistenti e nuove. Il governo ha deciso di tirare dritto con il benestare dell’Authority, nonostante siano state sollevate proteste subito messe a tacere.
6. Il Coordinamento Nazionale No Triv il 10 Luglio 2019 ha reso noto Il Decreto Ministeriale 15 febbraio 2019, con cui sono state approvate le “linee guida nazionali per la dismissione mineraria delle piattaforme per la coltivazione di idrocarburi in mare e delle infrastrutture connesse”. A oggi l’elenco non è stato reso pubblico. Se si tiene conto che i costi di smantellamento e di bonifica dei siti sono stimati tra i 15 ed 30 milioni di dollari per singola struttura, si può capire come i proprietari Eni ed Edison di oltre 100 piattaforme in funzione possano contare su un tardivo od omesso smantellamento.
Anche senza dover tirare in ballo Erdogan o Putin o Blair, ci domandiamo: come si può procedere – come se niente fosse – a bucare l’Adriatico, sostituire il gas al carbone nelle centrali di Civitavecchia o Spezia o continuare a connettere tubi alla Puglia (Tap) e allestire centrali di pompaggio nel Parco degli Abruzzi?