Breve riassunto della relazione di Massimo Pieri che si è tenuta oggi, martedì 22 novembre 2011, a Milano.
La bioeconomia si pone in opposizione all’economia classica che è la visione corrente del processo economico. Viene presentata la Funzione di Cobb-Douglas, secondo la quale il capitale finanziario ha il sopravvento sulle risorse. Secondo questo schema si propone una visione meccanicistica del mondo. I processi economici si susseguono periodicamente senza considerare che ci siano limiti ambientali e di risorse.
In questo contesto si sviluppa una critica allo “sviluppo sostenibile”, che è uno dei concetti più nocivi che si possano pensare, che è un ossimoro o una antinomia. È fallita l’idea che “lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni” (Rep. Brundtland, 1987). Analisi dei termini di povertà, consumo, rifiuto, green-economy, rendimento, energia rinnovabile.
Rapporto tra entropia e economia: un punto fondamentale sta nell’impossibilità di poter riprodurre i processi, nel tempo, trascurando la degradazione di risorse e attrezzature, secondo la Legge dell’Entropia. Il reale prodotto dei processi economici è il godimento della vita che dipende da tre elementi: il flusso dei beni consumati, il tempo libero e il tempo lavorativo. La bioeconomia considera i processi economici come processi vitali e quindi irreversibili. Tutto ciò che ha una qualche utilità e consumo è costituito da bassa entropia.
I concetti fondamentali della bioeconomia sono:
– l’attività economica di ogni generazione ha un’influenza su quella delle generazioni successive;
– è necessario ridurre il consumo di energie e di risorse, come l’inquinamento locale e globale;
– si deve incrementare il lavoro con competitività nell’agricoltura e nell’industria, lavorare meno per lavorare tutti;
Alcuni principi devono essere presi in considerazione in questo cambiamento: di precauzione, di valutazione del rischio, di omeostasi, di accessibilità, di adattamento, di etica, di solidarietà, di riparazione, di negoziato, di extraterritorialità, di decrescita. A partire da queste considerazioni si può allora elaborare un programma per lo sviluppo che implichi programmi di adattamento, programmi energetici, programmi per il cambiamento climatico e programmi di bioeconomia differenziata.