Tutti gli articoli di energiafelice

Lancio della Campagna: “Stop ENEL – Per un nuovo modello energetico”

Assemblea internazionale verso la costituzione di una rete delle comunità danneggiate dall’ENEL

29 aprile 2012, ore 10-18

CSOA Ex Snia Viscosa, Via prenestina 173, Roma

Lancio della Campagna

30 aprile 2012, ore 13.30-17.30

Di fronte sede ENEL, Viale Regina Margherita 125, Roma

Come primo appuntamento si incontreremo a Roma il 29 aprile in un’assemblea internazionale presso il CSOA Ex-SNIA comitati e associazioni italiani, rappresentanti delle comunità e movimenti locali dal Cile, Guatemala, Colombia, Albania, Romania, Russia. Il 30 aprile, giorno dell’assemblea degli azionisti, si terrà di fronte ENEL una conferenza stampa di presentazione della campagna: STOP ENEL. Per un nuovo modello energetico.

Parteciperanno: Monsignor Alvaro Ramazzini – testimone d’onore delle comunità nel dialogo con l’ENEL (diga di Palo Viejo in Guatemala); Concepcion Santay – Sindaco indigeno maya/ixiles di San Juan Cotzal (diga di Palo Viejo in Guatemala); Victor Formantel Gallardo – Movimento Sociale dell’Aysèn (progetto Hydroaysen per la costruzione di cinque dighe nella Patagonia cilena); Juan Pablo Orrego – Ecosistemas/Patagonia sin Represas (Cile); Jorge Eladio Hueche Catriquir – in rappresentanza della comunità indigena Mapuche di Panguipulli (Cile); Miller Armin Dussan Calderon – Professore Surcolombiana e presidente di Assoquimbo (diga di El Quimbo in Colombia); Vladimir Slivyak – Ecodefense (progetto di centrale nucleare di Kaliningrad e centrale a carbone di Reftinskaya, in Russia); Codruta Nedelcu – ARIN (centrale a carbone di Galati in Romania); Diana Popa – BWN (centrale a carbone di Galati in Romania); Elona Saro – EDEN Center (centrale a carbone di Porto Romano in Albania); un rappresentante del Comitato No Coke di Civitavecchia; un rappresentante del Comitato Ambiente Amiata.

LEGGI L’APPELLO (PDF, 270 Kb)

SEGUI LA CAMPAGNA

Prime adesioni: Ass. di amicizia con il popolo Mapuche, Ass. culturale Aktivamente, Ass. Italia-Nicaragua, A Sud, ATTAC Italia, Campagna di solidarietà con le Comunità Ixiles del Guatemala, Campagna per la Riforma della Banca Mondiale, Centro studi Juan Gerardi, CEVI – Centro di Volontariato Internazionale, Collettivo Lucciole per lanterne, Comitato Carlos Fonseca, Confederazione COBAS, Forum Ambientalista, Movimento No Coke Alto Lazio, Punto pace Pax Christi Reggio Emilia, Retenergie, Selvas.org, Servizio Civile Internazionale, Solarecollettivo Onlus, Sos Geotermia Coordinamento dei Movimenti per l’Amiata, SUR – Società Umane Resistenti, Yaku

Condividi

29 aprile: Assemblea nazionale a Firenze

Campagna di Obiezione di Coscienza alle Spese Militari per la Difesa Popolare Nonviolenta

31 a ASSEMBLEA NAZIONALE

Firenze – domenica 29 aprile 2012

C/O CIRCOLO ARCI Via delle Porte Nuove 33

Programma:

ore 11.00 – La campagna OSM per il 2012 relazioni e dibattito

ore 13.00 – Pausa

ore 14.00 – Situazione economica e scenari di guerra: le proposte nonviolente

18.30 – Conclusione lavori

Condividi

Enel in Patagonia: la rapina dell’acqua

di Mario Agostinelli – Il Fatto Quotidiano online – 27 aprile 2012

Spesso il dibattito sul futuro dell’energia sembra ristretto all’opzione di fondo tra fossili e uranio da una parte e rinnovabili dall’altra. C’è una questione altrettanto determinante, ma che viene messa in secondo piano: se la direzione di marcia è verso un sistema fortemente decentralizzato oppure continueremo ad essere invasi da grandi impianti, lunghissime reti di distribuzione, prevalenza dell’economia finanziaria, anche nel caso di ricorso a “fonti pulite”. Non c’è dubbio che le corporation puntano a far sopravvivere il sistema attuale e quindi a rendere la vita dura alle fonti naturali, sia ostacolandole nella loro diffusione, che riassorbendole nell’attuale modello a forte centralizzazione. In questa ottica di sostanziale continuità con gli interessi e i poteri delle imprese dell’era dei fossili, vengono proiettati nel futuro i progetti Desertec e Seatec per concentrare e trasportare in Europa l’energia del sole del Sahara e del vento del Mare del Nord. E, in attesa, vengono accelerati i sequestri ad uso energetico di ingenti quantità d’acqua dei fiumi più ricchi al mondo, anche ad opera di attori nostrani come Enel, formidabili player oltreconfine nel settore nucleare e delle grandi dighe.

E’ scandaloso il silenzio della nostra stampa sul progetto Hydro-Aysén, il cui iter è iniziato nel 2006, e prevede 5 centrali idroelettriche sul rio Baker, il principale fiume della Patagonia cilena, e sul rio Pasqua. Nel 1981 il Cile di Pinochet mise sul mercato l’acqua dei suoi fiumi, che, per lo sfruttamento elettrico nel Sud (dove si trova l’80% delle riserve idriche del paese), dal febbraio 2009 è finita in mano ad una società per il 92% appartenente ad Enel. I lavori preliminari sono stati avviati ed il progetto può considerarsi in fase di realizzazione. La presenza di 5 imponenti opere idrauliche, danneggerà l’ecosistema fluviale, interrompendone la naturale continuità, necessaria per le dinamiche riproduttive delle specie ittiche e formando degli invasi non naturali che influenzeranno la temperatura locale. Oltre alle dighe, verrà realizzato un elettrodotto di 2300 km (lungo quasi metà del territorio cileno) dalle torri alte fino a70 metri, che attraverserà decine di parchi ed aree protette. C’è una enorme preoccupazione per il clima mondiale, perché i mutamenti in Patagonia avrebbero effetti rilevantissimi su riserve di ghiaccio di vastissima estensione, oltre che di bellezza incomparabile. Gli ambientalisti e la popolazione locale dell’Aysén si sono ribellati e hanno costituito il movimento Patagonia sin Represas (Patagonia senza dighe). Chiedono di sospendere il progetto e propongono alternative meno impattanti, quali ad esempio la realizzazione di più mini impianti idroelettrici, o l’utilizzo più intensivo del fotovoltaico.

Del problema è stato investito il Forum sociale Mondiale e se ne è discusso al recente Forum sull’acqua a Marsiglia. La convenienza economico-finanziaria di un modello che viola i diritti, compromette l’ambiente, distrugge le economie locali, viene confutata promuovendo un modello alternativo, fatto di decentralizzazione, energy mix, impianti di piccola scala, partecipazione della comunità locali alle decisioni ed alla gestione.

E’ questo il cuore di una riscrizione del sistema energetico sui tre pilastri della riduzione e dell’efficienza, della decarbonizzazione, del passaggio alle fonti rinnovabili a dimensione territoriale. Un cuore non solo tecnico, evidentemente, ma pulsante di partecipazione, democrazia, conservazione della natura, riarmonizzazione dell’elemento “fuoco” con acqua, terra, vento.

Condividi

25 aprile – 3 maggio: La carovana antimafie in Lombardia

Fare società contro la corruzione

Dal 25 aprile al 3 maggio si svolgerà, nella nostra regione, la Carovana Antimafie. Sarà un’occasione per dare visibilità e concretezza all’impegno della società civile sui temi della legalità, dei diritti, della democrazia.

Come ogni anno, Carovana partirà da una delle piazze milanesi dove, ogni mattina, viene reclutata in nero mano d’opera, in massima parte extracomunitaria. Abbiamo denunciato questa drammatica realtà, per la prima volta, nel 2005 e da allora nulla è cambiato. Sempre nel nome del lavoro e dei diritti, Carovana proseguirà il suo viaggio in Lombardia a Pavia, Iseo, Brescia, Lecco, Milano, Varese, Sondrio, Cremona, Bergamo, Mantova, Como.

Sarà un viaggio che si arricchirà delle esperienze che sul territorio si contrappongono alle mafie, alla corruzione, all’illegalità diffusa. Sarà un viaggio di denuncia e di proposta. Sarà un viaggio per sperimentare nuove forme di partecipazione, rendere più vivida la democrazia, promuovere impegno sociale e progetti concreti.

Scarica il programma (PDF, 102 Kb)

IL PROGRAMMA COMPLETO

Condividi

25 aprile a Milano: Aprire gli occhi. Aprire Corelli

Centri di detenzione per stranieri: Apriamo gli occhi! Abbiamo il diritto di sapere!

Ad oggi, nella maggior parte di Paesi europei, l’accesso dei giornalisti e della società civile nei luoghi di detenzione dei migranti è limitato e controllato. Questa mancanza di trasparenza e di controllo democratico favorisce abusi e innumerevoli violazioni dei diritti umani e di difesa di persone occultate fino a 18 mesi senza aver commesso nessun reato. Di cosa succeda all’interno dei Cie non si sa nulla, se non le poche notizie che trapelano (tentativi di suicidi e rivolte).

L’Art. 21 della Nostra Costituzione e l’Art. 11 della Carta dei diritti fondamentali fa riferimento alla “libertà di ricevere o comunicare informazioni o idee senza chi vi possa essere alcuna ingerenza dell’ autorità pubblica”. L’accesso all’informazione è un diritto inalienabile dei cittadini.

Senza un’informazione libera di poter informare, alla società civile e a un paese intero vengono sottratti i fondamentali strumenti di democrazia. La nostra democrazia non può arretrare di fronte a nessun muro e alla sistematica censura di Stato.

In Europa nel mese di aprile 2012 è stata lanciata la campagna “OPEN ACCESS NOW”, per riportare la pubblica attenzione sul tema della detenzione amministrativa. La città di Milano, che ospita in un assordante silenzio dal 1998 il CIE di Via Corelli, vuole e deve rispondere alla campagna “OPEN ACCESS NOW”.

Lo faremo il 25 aprile – data storica per la nostra democrazia – chiedendo alla Prefettura di poter entrare in Corelli e rispondendo all’appello del Comitato Antifasciata “Uscire dalla crisi con più socialità, uguaglianza e diritti”: parteciperemo al corteo con con uno striscione “Aprire gli occhi Aprire Corelli” e con nastro isolante sulle nostre bocche a testimonianza del disumano rimpatrio dei due ragazzi algerini.

Invitiamo tutti i cittadini e le cittadine, le organizzazioni antirazziste, le associazioni di migranti, la società civile tutta a partecipare alla manifestazione con noi.

Buona Liberazione a tutte e tutti!

Per informazioni e adesioni: scovazzi@arci.it

Organizzano: Coordinamento Cie di Milano, Osservatorio Carcere e Territorio di Milano, Camera Penale di Milano, Circolo ARCI/ANPI “Tom Benetollo”, ARCI Milano, Rete immigrati Autorganizzati, Antigone Lombardia, CGIL Milano, CNCA Lombardia, ASGI Lombardia

Condividi