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New York chiama Roma – People’s Climate March

alt-with-dates-01L’evento “NEW YORK chiama ROMA”, promosso dal Coordinamento del Power Shift Italia, coalizione che unisce alcune organizzazioni italiane impegnate sul tema dei cambiamenti climatici e dell’energia, si svolgerà in contemporanea e all’interno dell’evento internazionale People’s Climate March di New York, la manifestazione per il clima più grande mai organizzata, e a centinaia di eventi in tutto il mondo in occasione del Global Day of Action. Inoltre una foto significativa da Roma apparirà a New York, a Times Square, insieme a tutte le altre immagini dal mondo.

Dove: Piazza Campo de’ Fiori Roma (location soggetta a conferma dal Comune, richiesta di autorizzazione inoltrata)

Quando: Domenica 21 settembre 2014 dalle ore 18:00 alle ore 22:30.

Attività:

  • Biciclettata per raggiungere l’evento
  • Proiezione in live streaming della Marcia Per il Clima di New York
  • Proiezioni video di sensibilizzazione sul tema dei cambiamenti climatici
  • Esposizione Opere (Foto/Pittura/Istallazioni/Interventi Site Specific) di artisti legati all’Accademia Delle Belle Arti Di Roma
  • Flash mob equità intergenerazionale
  • Banchetti Associazioni/Aziende/Artigiani
  • Riprese aeree dell’evento
  • Foto selezionate dell’evento saranno esposte live sugli schermi di Times Square, New
  • Interventi dal palco, programma da definire
  • Musica dal vivo (Saint Louis Istituzione di Alta Formazione Artistica Musicale di Roma)
  • Dj set

 Associazioni promotrici:

L’evento è promosso dal Coordinamento Power Shift Italia, coalizione che unisce alcune organizzazioni italiane impegnate sul tema dei cambiamenti climatici e dell’energia:

  • Italian Climate Network Onlus
  • Oxfam Italia
  • Legambiente Onlus
  • Energiafelice
  • Kyoto Club
  • YOUNICEF
  • FIAB Federazione Italiana Amici Della Bicicletta
  • Climalteranti
  • Qualenergia
  • SpeziaPolis,Agenzia Di Stampa Giovanile
  • Jangada
  • Cipra Youth Council
  • CliMAtes
  • Comitato SpeziaViaDalCarbone
  • Osservatorio SoStenibile
  • Viração Educomunicação

 L’adesione è aperta a ogni organizzazione che condivida l’impegno per vincere la sfida del clima e promuovere un futuro energetico alimentato dalle energie rinnovabili!

 Partecipanti:

Per essere presenti in piazza è necessario inviare un’email a: andrea.bozzetto@italiaclima.org. Il nome delle associazioni partecipanti verrà iscritto in tutto il materiale di comunicazione relativo all’evento (sito web, materiale cartaceo). La quota di adesione per le associazioni è di 100 Euro, quota che dà anche la possibilità di allestire un banchetto con gazebo (proprio) dimensioni max 2x2m e possibilità di attacco luce.

Inoltre, sono previsti degli spazi commerciali per gazebi di aziende della green economy interessate a partecipare all’evento, con costi e modalità da concordare con l’organizzazione.

 Associazioni che aderiscono all’appello:

Con l’adesione si contribuisce alla sensibilizzazione e mobilitazione sui cambiamenti climatici in Italia come parti del network di mobilitazione internazionale sul clima, impegnandosi a diffondere attraverso i propri canali notizie sull’evento. L’associazione verrà iscritta nell’elenco delle adesioni sul sito web.

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12 Marzo Anniversario dell’incidente di Fukushima

Il 12 marzo occorre il terzo anniversario della catastrofe di Fukushima.

Incidente gravissimo, tutt’ora sottaciuto secondo l’omertà delle corporation del nucleare. Quali siano gli effetti a breve e a lunga distanza della fusione del nucleo nella centrale giapponese continuano ad essere nascosti all’opinione pubblica, in base ad una reazione scontata in ogni incidente nucleare: in Russia, in Inghiltera, negli Stati Uniti, in Francia. Anche sotto questo profilo si ritrova una continuità tra atomo militare e atomo civile: un controllo totale dell’informazione a cui sfugge soltanto qualche nicchia di scienziati democratici, intellettuali responsabili, movimenti insubordinati.

Non è solo una coincidenza temporale quella per cui l’associazione “Energiafelice” pubblicherà in questi giorni con Ediesse un libro di Hessel sul disarmo nuclere e, da oggi posta sul proprio sito una disanima puntuale del lascito nucleare in Italia e dei pericoli ancor oggi connessi ad esso. Il quaderno L’eredità nucleare in Italia si può vedere in anteprima nella sezione Quaderni e scaricare on line da Shop.

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Veronesi: inattendibilità e presunzione

I giornali hanno messo in evidenza la candidatura di Umberto Veronesi a capo della futura Agenzia per la sicurezza nucleare, riportando interventi pro e contro questa ipotesi.

Invece di rimuginare, come stanno facendo molti commenti, sui presunti problemi all’interno del PD, totalmente ininfluenti sul merito delle questioni in gioco, vorrei mettere in risalto l’intenzione mistificatoria che sta alla base del sostegno del Governo ad una persona schierata aprioristicamente a favore dell’atomo, ma apparentemente obiettiva per la sua credibilità presso il grande pubblico in ragione dei suoi meriti scientifici nel campo dell’oncologia. Una disciplina questa che riguarda certamente la salute, ma che non può essere minimamente confusa con le conoscenze necessarie per affrontare una scelta complessa e interdisciplinare come del ritorno del nucleare al centro della politica energetica del Paese.

Non a caso lo scienziato-imprenditore, conscio della sua impreparazione al riguardo, ha azzardato affermazioni del tutto inattendibili per chi si occupa di atomo sole e energia, liquidando “l’irrazionalità degli ambientalisti” con la sua fede nella “ragionevolezza meccanicista”. Le affermazioni di Veronesi sono indicative di quale sarà la strategia informativa del fronte filonucleare e vanno perciò confutate da subito come farina non solo del suo sacco. Scelgo tre punti in particolare.

1) “I costi in ricerca per le energie rinnovabili sono eccessivi. Meglio è stare nel solco della fisica nucleare”. Secondo quale politica e sulla base di quali conti – sono proprio curioso di vederli…!!! – sarebbero insostenibili gli sforzi per approdare alle fonti naturali? E quanto costerebbe invece la sicurezza dei reattori e il trattamento delle scorie, problema che nessuno ha mai affrontato seriamente? Rispetto poi ai costi dell’impresa nucleare, è’ solo di pochi giorni fa un articolo del New York Times che riferisce come il kilowattora solare attuale costi 16 centesimi di dollaro meno di quello prodotto dalle centrali nucleari in progettazione.

Senza contare che l’atomo necessita di pesanti investimenti pubblici e del trasferimento del rischio finanziario sulle spalle dei consumatori e dei cittadini che pagano le tasse.

2) “Il nucleare ci affrancherebbe dal petrolio, dalle guerre per il suo possesso, dai rischi catastrofici”. Ma il petrolio riguarda soprattutto i trasporti e una quota di produzione elettrica che l’uranio non sarebbe certo in grado di sostituire.

E ci si dimentica della flotta che incrocia nelle placide acque antistanti Walvis Bay in Namibia, dove ha sede la miniera di uranio di Roessing, una delle piu’ grandi miniere a cielo aperto dell’intero universo? Se infine perforare la roccia per far scaturire petrolio e’ una operazione zeppa di rischi, figuriamoci il nucleare…!!! Giova ricordare che i disastri nucleari sono definitivi, rispetto alla scala dei tempi umana.

3) “Il rischio per la salute del nucleare è ormai prossimo allo zero”. Non capisco la logica di questa frase: se il rischio esiste, per quanto vicino allo zero esso possa essere, è pur sempre diverso da zero. L’espressione “vicina allo zero” induce a credere che il rischio-incidente sia così remoto da non doversi neppure prendere in considerazione.

Perché allora sbandierare come sicuri i futuribili reattori di “quarta generazione” se già siamo a rischio zero?

4) “ Bisogna non aver dubbi sul ritorno del nucleare perché la scienza smonta le paure e la maggioranza degli scienziati sta dalla parte dell’atomo”. Per la verità, la vera scienza pensa alla vita prima che ad un progresso astratto avulso dai limiti che la biosfera pone alle trasformazioni chimico-fisiche. E il nucleare non e’ tanto un problema di tecnologie abilitanti, quanto di tecnologie e prassi prevenienti. Il che coinvolge un mare di discipline umane e sociali, prima ancora che tecnologiche.

E da quando in qua la scienza e’ questione di consenso e non invece di continua ridiscussione anche dei principi piu’ consolidati e di proposizione di visioni del mondo alternative?

Il rischio che Veronesi favorisca e accrediti una strumentalizzazione già preparata da tempo è tutt’altro che remoto. La campagna mediatica annunciata da Berlusconi è cominciata, e come sa bene il Capo del Governo, non importa se ciò che dici sia vero e giusto: basta che sia ripetuto in modo accattivante e perdurante, magari con l’imprinting di personaggi noti e popolari, come un oncologo di fama .

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Il solare costa meno del nucleare

UN ARTICOLO DEL NEW YORK TIMES SU UNO STUDIO AMERICANO

Il sorpasso al prezzo di 0,16 dollari a chilowattora. L’energia atomica costerà sempre di più

NEW YORK – Oggi negli Stati Uniti la produzione di energia solare costa meno di quella nucleare. Lo afferma un articolo pubblicato il 26 luglio sul New York Times, che riprende uno studio di John Blackburn, docente di economia della Duke University.

Se si confrontano i prezzi attuali del fotovoltaico con quelli delle future centrali previste nel Nord Carolina, il vantaggio del solare è evidente, afferma Blackburn.

«Il solare fotovoltaico ha raggiunto le altre alternative a basso costo rispetto al nucleare», spiega Blackburn, nel suo articolo Solar and Nuclear Costs – The Historic Crossover, pubblicato sul sito dell’ateneo. «Il sorpasso è avvenuto da quando il solare costa meno di 16 centesimi di dollaro a kilowattora» (12,3 centesimi di euro/kWh).

Senza contare che il nucleare necessita di pesanti investimenti pubblici e il trasferimento del rischio finanziario sulle spalle dei consumatori di energia e dei cittadini che pagano le tasse.

COSTI FOTOVOLTAICO IN DISCESA – Secondo lo studio di Blackburn negli ultimi otto anni il costo del fotovoltaico è sempre diminuito, mentre quello di un singolo reattore nucleare è passato da 3 miliardi di dollari nel 2002 a dieci nel 2010.

In un precedente studio Blackburn aveva dimostrato che se solare e eolico lavorano in tandem possono tranquillamente far fronte alle esigenze energetiche di uno Stato come il Nord Carolina senza le interruzioni di erogazione dovute all’instabilità di queste fonti.

COSTI NUCLEARE IN CRESCITA – I costi dell’energia fotovoltaica, alle luce degli attuali investimenti e dei progressi della tecnologia, si ridurrà ulteriormente nei prossimi dieci anni.

Mentre, al contrario, i nuovi problemi e l’aumento dei costi dei progetti hanno già portato alla cancellazione o al ritardo nei tempi di consegna del 90% delle centrali nucleari pianificate negli Stati Uniti, spiega Mark Cooper, analista economico dell’Istituto di energia e ambiente della facoltà di legge dell’Università del Vermont.

I costi di produzione di una centrale nucleare sono regolarmente aumentati negli ultimi anni e le stime sono costantemente in crescita.

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